martedì 6 settembre 2016

LA NASCITA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA E LA SUA RIFORMA

Art. 1 Cost.
"L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione".


A breve il popolo italiano sarà chiamato a votare  Sì  o  No  alla  riforma della nostra Costituzione come promossa dal Ministro Boschi ed approvata dalla Camera dei Deputati. Si tratta della più vasta e complessa riforma della Legge fondamentale del nostro Stato mai intrapresa nella storia della Repubblica italiana ed è stata approvata dalla Camera solo a maggioranza assoluta e quindi senza il coinvolgimento ed il conforto di tutte le forze politiche che siedono in Parlamento.
Diversamente avvenne nella seduta dell'Assemblea costituente del  22 dicembre 1947, Presidente Umberto Terracini, come si evince dal discorso pronunciato da Ruini, Presidente della Commissione per la Costituzione, prima della votazione finale (Presenti e votanti:  551 -  Maggioranza   258  -  Voti favorevoli  453  -  Voti contrari   62).
Di seguito alcune parti di tale discorso:
"Onorevoli colleghi, con la seduta di poche ore fa il compito dell'Assemblea costituente può dirsi adempiuto. Ecco il testo definitivo della Costituzione che mi appresto a consegnare al Presidente dell'Assemblea.
Era un compito difficile e faticoso.
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La formulazione della nostra Costituzione non poteva che svolgersi con metodi democratici. Noi abbiamo assistito, foggiandolo noi stessi, a ciò che è un processo di formazione democratica, cioè collettiva. Una Costituzione non può essere l'opera di uno solo o di pochissimi. Deve risultare dalla volontà di tutti i rappresentanti del popolo e i rappresentanti del popolo non si conducono con la violenza; l'unico modo, in democrazia, di vincere è di convincere gli altri. Che cinquecentomila individui prendano parte (e tutti credono di avere eguale competenza) nella formulazione degli articoli di una Costituzione, ha fortissimi inconvenienti; non si fa così per i codici................................
Onorevoli colleghi, l'esigenza di un'opera collettiva, della collaborazione di tutti, in democrazia, è l'inevitabile, ed è la forma stessa della democrazia.
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Così è nata la nostra Costituzione, come necessaria "opera collettiva" ed una sua riforma, in democrazia, non può che inevitabilmente  provenire dalla collaborazione di tutti ed essere ancora indispensabile "opera collettiva".

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