venerdì 30 settembre 2016

LA GROTTA DI S. ANGELO O DI S.MICHELE

 
Il Prof. Francesco Sisinni, Presidente della "Academìa Cardinalis Bessarionis" è stato il promotore e l'animatore dell'importante Congresso di studi su "La civiltà bizantina nel Mezzogiorno d'Italia" tenutosi presso il Grand Hotel "Pianeta Maratea" (29 e 30 settembre) e vivacizzato da visite ad Eremi e Cenobi greco-bizantini con tracce di arte al loro interno, ancora presenti sul nostro territorio.

Una di queste visite è stata effettuata, non senza difficoltà, alla c.d. "Grotta dell'Angelo", che il compianto Josè Mario Cernicchiaro così descriveva  nel suo "Conoscere Maratea" -Guida storico-turistica -Guida Editori 1979:
 
"Una cavità naturale aperta sulla scoscesa parete sud del monte S. Biagio costituita da un antro a forma circolare con un diametro di circa 6 metri. Sul fondo si notano resti, in cattive condizioni, di un affresco di stile bizantino. La grotta non è visitabile per la estrema pericolosità del suo accesso".
 
Ne son passati di anni da una tal descrizione e la grotta con la sua, appena visibile, testimonianza di civiltà bizantina è ancora in attesa di un intervento che la renda tranquillamente visitabile lungo un percorso che Josè Mario Cernicchiaro intravedeva a partire dalla Pontificia Basilica di S. Biagio sino alla Statua del Redentore, alle rovine della vecchia Maratea e poi alla nostra Grotta con le sue tracce di arte antica, sempre più a rischio di definitiva sparizione.
Tanto non deve accadere e tutte le testimoniante storiche ed artistiche dell'antica Maratea "di suso" devono essere adeguatamente tutelate e valorizzate sì da poter restare nel godimento anche delle generazioni future unitamente a visioni panoramiche di rara bellezza.

 

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