POI MEDICO CHIRURGO E SCRITTORE.
Valerio Mignone*
Dopo Leonardo Sinisgalli, l’ingegnere poeta, nativo di Montemurro, in Val d’Agri, ecco Tonino Arenella, il chirurgo scrittore, nativo di Tramutola, anch’essa in Val d’Agri., Arenella è uno dei medici chirurghi, già in servizio presso l’ospedale di Lagonegro, amante della “Letteratura”, intesa come “Scrittura dei propri pensieri”. Autore di tanti libri, l’ultimo, che ha scritto recentemente, s’intitola “SCOPPOLE e MANROVESCI”, edito da Antipodes. E’ un diario, a larghe maglie, della sua vita da studente di Medicina e Chirurgia presso l’Università di Napoli. Ed è un’opera di Antropologia di usi e costumi di Napoli, tra passato e futuro, che si susseguono tra vicoli e decumani, con soprannomi che danno un ritratto fedele delle Persone, che abitano nei “Bassi”, e nei palazzi.
Quanto alla modernità della grafica, già la copertina - che rappresenta un bambino della plebe napoletana, uno “scugnizzo” dei vicoli - è realizzata con il “supporto di programma di intelligenza artificiale”, come da autodichiarazione di Arenella.
Il circuito dell’opera di Arenella si sviluppa, prevalentemente, tra la vecchia stazione Centrale di Napoli, in Piazza Garibaldi, lungo il “Rettifilo”, ed i Decumani, Via San Biagio dei Librai, Via Tribunali, fino a Port’Alba, Piazza Dante, ed il Palazzo Reale con il primo, e più antico, teatro lirico al mondo, il San Carlo.
La lettura di “SCOPPOLE e MANROVESCI” è davvero avvincente! Ecco Eva, la prima donna che si cita nel Prologo. Si legga! Non c’è nulla di cui vergognarsi. Con tanta curiosità si comincia a leggere la “I PARTE” del libro di Arenella, e si fa fatica ad interromperla.
Tra l’altro, suscita condivisione la “sentenza dell’orologiaio“ di orologi antichi, che afferma: <<’o tiempo non esiste, o piense, e non c’è chiu’, scappa via…”-
La prima prestazione medica del neolaureato Arenella, su richiesta del portinaio di un palazzo di Forcella, teatro della piccola criminalità, fu l’emorragia ad un braccio di uno scugnizzo ferito ad un braccio.
Ed ancora, suscita curiosità la descrizione di un orgasmo: <<… I nostri baci incominciavano da comunicazioni di sentimenti sciolti nelle nostre bocche e anticipavano l’affondo…alzando la soglia dell’eccitazione…Si dispiegavano come carezze di vento. E una voce suadente …mi chiamava: <<vieni…vieni…>>.
Diventato medico, riecheggiava nei pensieri di Arenella, quello che un vecchio medico gli diceva: <<il medico bravo non è quello che non sbaglia mai, ma quello che sbaglia meno>>.
I pensieri del medico Arenella erano Sara, la ragazza di cui si era innamorato, ed il lavoro di medico;
ma, anche Eva era una donna che richiamava l’attenzione!
La lettura di quest’ultimo libro di Tonino Arenella suscita emozioni, e “lacrime salate”; e viene spontaneo affermare che Egli ha la stoffa del romanziere, e, per questo, Gli si augura non “Ad meliora”, perché è già “Ad majora”, è al massimo!
*Pubblicato su Il Quotidiano del Sud il 17 maggio 2025
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