sabato 10 maggio 2025

IN BASILICATA

 -  Da  www.talentilucani.it  -


DRONI E BIDONI 

Di Pietro Simonetti      il                                                                 Politica  &  Società 

 

In Basilicata, dove da tempo prevale l’annuncio, mentre avanza il declino demografico, esplode la crisi idrica e quella del comparto industriale diminuiscono i flussi turistici,  si tagliano le cattedre si assiste alla crisi profonda dell’Unibas, ora ridotta ad un liceo, c’è gente che ancora si “sorprende” rispetto a questo ennesimo flop della cancellazione del progetyto droni, nella valle del Sauro. Una categoria di politici e sindacalisti che abita l’oblio, frequenta la dimensione della promessa, ha dimenticato la lotta e si rifugia nella speranza. Ecco i sorpresi: allocati nelle istituzioni che dovrebbero governare le ingenti risorse finanziarie che ogni anno atterrano in Basilicata, circa 16 miliardi di euro che corrispondono al bilancio pubblico e privato allargato, nei partiti, dentro le parti sociali, in generale nella rappresentata delegata dalle popolazioni e dai territori.

 

L’ultima farsa dello stabilimento di assemblaggio di droni promessa e disattesa dopo anni da Total arricchisce il giacimento degli inganni gestito da soggetti che ignorano la politica industriale, non distinguono una lima da una raspa, una dismissione da una ristrutturazione. Talmente lontani dalla realtà, che non hanno detto nulla sullo smontaggio della seconda linea della Stellantis di Melfi, trasferita all’estero e più modestamente sulla attuazione del progetto di reindustrializzazione della Firema di Tito , finanziato con 4 milioni per ridare lavoro  a 36 lavoratori e finito nel nulla. Si visita lo stabilimento di Melfi per una foto con auto che dovrebbero essere prodotte e nel contempo nulla si fa pe l capire come e’ potuto accadere che il Centro di Ricerche finanziato alla Fca non sia mai entrato in funzione nel sito della citta normanna. Afasia o amnesia. No complicità e accettazione del sistema di potere e della clientela minima. Oppure, come nel caso degli accordi per le uscite incentivate da Stellantis, oltre tremila posti in meno, semplice adesione e partecipazione al processo di dismissione in atto a Melfi. Protestare scrivendo note o partecipare a tavoli, tavolini o conferenze, ecco la pratica per poi invocare la sorpresa, le sorprese. Nel caso del settore petrolifero le responsabilità per avere atteso gli ultimi regali sorprendenti sono piu’marcati. In questi ultimi anni  si sono sprecate gli introiti delle  compensazioni Eni e Totale, dai monumenti e sagre nei Comuni e con  la gestione di Api-Bas ( che non si occupa di aree industriali ma di bollette ed ora di controlli delle caldaie casalinghe). Mentre l’avviso per l’appalto della manutenzione degli agglomerati viaggia da mesi con la corrispondenza verso l’ufficio gare della Regione, mentre il Dipartimento sviluppo della Regione non parla con Api-Bas, in un silenzio consensuale per guerra dchiarata. Per non parlare della gestione della liquidazione dell’Asi di Potenza ferma al palo e scaduta il 31 dicembre. Anche se recentente il Consiglio Regionale, a quattro mesi dalla scadenza, ha normato che deve finire il 31 dicemmbre 2025, legge in fase di pubblicazione che in verità contiene altre perle sfuggite all’ufficio legislativo ed ai segretari di Commissione, cioè a chi dovrebbe lavorare per buone norme. La cosa più grave oltre alla gestione della vicenda Stellantis è che nessun, proprio nessuno, ha osato,oltre a partecipare al cosiddetto tavolo della trasparenza, di chiedere, rivendicare, proporre all’Eni e alla Total attività e investimenti nel settore della chimica fine e derivata, polimeri liquidi e solidi, nel quale settore proprio l’Eni agisce con  miliardi di investimenti, ancora in corso, Eni nel nord Italia con i derivati anche provenienti dalla raffineria di Taranto.Tutto questi comporta oltre trentamila posti di lavoro in Italia. Altro che droni da commercio.! Ovviamente il movimento sindacale non ha ancora deciso di fare una vertenza, come avveniva tempo fa. Richieste effimere di patti sociali, dialoghi con una  Giunta sorda  ed impegnata in altre faccende, cambi di passo e ingenui appelli. Per questo crescono i sorpresi, mentre aumentano spopolamento e povertà.

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