sabato 20 giugno 2020

ROCCO PAPALEO E LA BASILICATA

Rocco Papaleo, Lauria (PZ) 16/8/1958
Articolo pubblicato sul n. 25 di Vanity Fair (in edicola fino al 30 giugno).

LE  TASCHE  PIENE  DI  SASSI

di  Rocco  Papaleo

19 giugno 2020

Sono nato in Basilicata. La mia è la storia di uno che voleva andarsene e se ne è andato, ma non abbastanza in fretta da non accordarsi al suo ritmo, alla sua malinconica allegria. Da ragazzo, o meglio da quando cominci veramente a guardarti intorno, non era nelle mie curiosità scoprire e visitare le zone limitrofe, ero più portato all’allontanarmi verso le grandi città o a subire la lusinga dell’estero, conoscevo i paesi della mia valle, ero stato qualche volta a Potenza, ma sono stato prima a New York e poi a Matera. Ciononostante, nella parte della mia vita spesa completamente da quelle parti, la «lucanità» mi ha fatto prigioniero col vecchio trucco di lasciarmi libero di andare dove mi pareva. Così è successo che quando, per ragioni artistiche, ho dovuto addentrarmi nelle sue pieghe, l’ho scoperta e ho scoperto me stesso.

venerdì 19 giugno 2020

CIAO TOTO'

Antonio Manfredi con la mamma Gilda
Ora sei di nuovo con la tua dolce e cara mamma...
Il nostro Centro storico con Maratea tutta perde una brava persona che, pur segnata da lunga sofferenza, è stata sempre presente, attiva e partecipe alla vita del suo amato paese.
Il mio pensiero corre indietro nel tempo quando, quasi coetanei e molto giovani, sedevamo in Consiglio comunale dove, pur da posizioni di minoranza politicamente diverse e distanti, ci impegnavamo con entusiasmo e facevamo sentire la nostra voce libera, sempre guidata da stima e rispetto reciproci, mai venuti meno.
Ciao, caro Totò, riposa in pace!

giovedì 18 giugno 2020

UN APPELLO A PENSARE ED A FARE LE COSE SERIE

E' quello che, alla fine del suo articolo, fa Michele Finizio su "Basilicata24-Il quotidiano on line" di ieri, dopo aver riflettuto sul disegno di legge relativo all'istituzione dei sottosegretari alla Presidenza della Giunta regionale Bardi in discussione presso la Commissione consiliare permanente Affari istituzionali. Secondo il giornalista si tratterebbe di un disegno di legge che, per dirla con Fantozzi, è una "cagata pazzesca", nel momento in cui la Basilicata ha ben altre emergenze e deve affrontare una situazione seria e grave.

Per l'intero articolo  vai  al  link:


LA DIFFICILE MISSIONE DI PAPA FRANCESCO

nella Chiesa in cammino tra Vangelo, ricchezza e affari.

LETTURA  CONSIGLIATA:


mercoledì 17 giugno 2020

UNA STATUA DA ABBATTERE O DA INTEGRARE ?

Andrea Massena, Nizza 6 maggio 1758 -Parigi 4 aprile1817
Secondo il Movimento neoborbonico è quella del Generale Massena a Nizza e tanto i neoborbonici hanno chiesto con lettera al Sindaco di quella città o quantomeno di integrare il monumento con una lapide che ricordi i suoi massacri nel sud dell'Italia, durante l'invasione del Regno di Napoli nel 1806.
Migliaia furono le vittime della repressione soprattutto in Lucania e Calabria.
Dal 7 al 9 agosto del 1806 le truppe napoleoniche, con al comando il Generale Andrea Massena, si accanirono anche contro Lauria, favorevole alla corona borbonica.  Secondo lo storico Tommaso Pedio, "circa mille cittadini caddero sotto il ferro nemico, centoquarantadue case furono preda  delle fiamme in Lauria superiore e due terzi di tutte le altre in Lauria inferiore, e in esse le due chiese madri".

Ebbene, lungi da me ogni forma di adesione al Movimento neoborbonico, ritengo opportuno riportare qui tale notizia sicuramente stimolatrice di riflessione ed approfondimento, non potendosi negare come la storiografia ufficiale, in modo unilaterale e parziale, non abbia evidenziato nel tempo tali gravi vicende, successive a quelle del 1799, sempre ad opera francese, e verificatesi ancora durante la stessa unificazione italiana.
Ed allora, se pure si vorrà lasciare la statua al suo posto a Nizza, città natale del Massena, che almeno si provveda, con opportuno equilibrio,  ad "integrarla" con adeguata lapide in ricordo dei tragici fatti di Lauria e non solo! Altra soluzione potrebbe essere trasferirla in idoneo Museo civico.

 


martedì 16 giugno 2020

INQUINAMENTO MARINO ?

Un po' di mare mosso non può di per sè giustificare quanto verificatosi questa mattina a riva presso la bella spiaggia Santa Teresa a Marina di Maratea e di seguito documentato. Sono comparse grandi macchie schiumose e dal colore fortemente in contrasto con il tipico azzurro del mare, tali da sconsigliare la balneazione e da far pensare a qualche più che probabile, vicina o lontana, fonte di inquinamento dell'ambiente marino.


lunedì 15 giugno 2020

POST COVID-19 UNA GRANDE SVOLTA PER MARATEA

e per la Basilicata potrà essere perseguita procedendo in modo spedito negli adempimenti e nel cammino necessari dopo l'avvenuta istituzione dell'Area marina protetta "Costa di Maratea".
Sarebbe cosa certamente deleteria insistere con ingiustificate perplessità, frapporre ostacoli o, comunque, ritardare quei passi da compiersi con rinnovato entusiasmo da parte dell'Amministrazione comunale e della nostra Regione in armonia con il Ministero dell'Ambiente.
Sono convinto che per Maratea, ora in fase di "ripartenza", si tratti di un'occasione, oserei dire, storica e come tale da propagandare e trasformare rapidamente in una realtà fortemente positiva per l'ulteriore sviluppo socio-economico del nostro territorio. 


L'UOMO E IL CAMBIAMENTO

IL  FIUME  E  L'OCEANO

di  Khalil  Gibran


Dicono che prima dientrare in mare
Il fiume trema di paura.
A guardare indietro
tutto il cammino che ha percorso,
i vertici, le montagne,
il lungo e tortuoso cammino
che ha aperto attraverso giungle e villaggi.


E vede di fronte a sé un oceano così grande
che a entrare in lui può solo
sparire per sempre.
Ma non c’è altro modo.
Il fiume non può tornare indietro.
Nessuno può tornare indietro.
Tornare indietro è impossibile nell’esistenza.
Il fiume deve accettare la sua natura
e entrare nell’oceano.
Solo entrando nell’oceano
la paura diminuirà,
perché solo allora il fiume saprà
che non si tratta di scomparire nell’oceano
ma di diventare oceano.


sabato 13 giugno 2020

DOVRA' PREVALERE SOLO LA REPUBBLICA NELLA SUA UNITA'

-Da  www.quirinale.it-

 

50 anni dalle prime elezioni regionali: dichiarazione del Presidente Mattarella

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

«Cinquant’anni or sono i cittadini delle Regioni a statuto ordinario vennero chiamati per la prima volta alle urne per eleggere i loro rappresentanti nei Consigli regionali. Si completava così il disegno dei Costituenti e la democrazia nel nostro Paese compiva un ulteriore, significativo passo in avanti, ampliando le sue basi e rafforzando il carattere pluralista delle sue istituzioni.
La Repubblica nasce nel rifiuto del carattere autoritario e centralista dello Stato, inasprito dal regime fascista, contro la tradizione dei liberi Comuni e delle identità dei territori, ricchezza della civiltà dell’Italia.
Il principio di autonomia, delle Regioni e degli enti locali, è alle fondamenta della costruzione democratica, perché appartiene al campo indivisibile delle libertà e costituisce un regolatore dell’equilibrio costituzionale.
L’esperienza delle Regioni ha attraversato diverse stagioni, è stata oggetto di confronti molto intensi, e di riforme che hanno modificato non solo il profilo legislativo e amministrativo degli enti, ma anche il funzionamento complessivo dei poteri democratici della Repubblica.

venerdì 12 giugno 2020

E ORA RIPARTIAMO INSIEME !

Piero Lacorazza
Così Piero Lacorazza conclude su Facebook il suo annuncio  relativo all'incarico ricevuto da Nicola Zingaretti con responsabilità di seguire l'organizzazione del Partito democratico al Sud.
Piero raccoglie quella che ritiene una sfida "con impegno e passione" ed afferma, tra l'altro, che "ci sono i presupposti per dare slancio ad una iniziativa politica che cammini sulla forza di iscritti, amministratori, elettori,  soggetti sociali e tutti coloro che vogliano dare un contributo".

                AUGURI  DI  BUON  LAVORO !




giovedì 11 giugno 2020

IDEE A CONFRONTO

   -Da  "Storia e storie"- Testi di Luca Luongo  in  www.calderano.it-                                                

                                                  Premessa

La domanda di Marchesini.

Un mesetto fa circa – e mi scuso per il ritardo – Gian Carlo Marchesini, amico di Maratea e spesso presente su questo sito con le sue Pillole, leggendo l’estratto qui condiviso del mio lavoro Divo Blasio si chiedeva come mai Maratea abbia costruito la sua identità storica su un personaggio come Biagio di Sebaste e non su uno come Nitti. Più genericamente, la domanda che Marchesini si poneva era: «chi decide la natura, la storia, l’identità di una comunità?».
La risposta più semplice, ma al tempo stesso più completa, è che è la Storia a disegnare l’identità di una comunità. Identità che è e resta perennemente una rappresentazione: cioè non una serie di caratteri reali che distinguono una persona da un’altra diversa per lo specioso motivo d’esser nata in un altro luogo del mondo, ma un’astrazione in cui un uomo, quale membro di un gruppo sociale, si riconosce in un determinato (per quanto lungo) periodo della vita. Tale astrazione viene disegnata in base al sentire e al giusto dell’epoca.
Il legame tra Maratea e S. Biagio, così come lo conosciamo ora, si è cementato alla fine del XVII secolo, la stessa epoca della formazione della nobiltà del paese. Come suggerivo nel cap. V del lavoro (non compreso nell’estratto presente su questo sito), probabilmente furono gli stessi nobili a creare la festa di maggio così come s’è conservata negli ultimi 325 anni. La storia dell’arrivo delle reliquie del santo a Maratea ha sopperito alla mancanza di un vero e proprio mito fondativo della comunità perché, per il sentire dell’epoca, il fatto che un santo la scegliesse come luogo del suo eterno riposo e mistico ufficio nobilitava in maniera irreversibile la terra marateota agli occhi del mondo cristiano (l’unico civile per la cultura del secolo). E l’essere il santo già morto all’epoca di tale scelta non faceva che sottrarre l’evento a qualunque banale logica mondana.

venerdì 5 giugno 2020

GIORNATA MONDIALE DELL'AMBIENTE

-Da  www.quirinale.it-

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della Giornata Mondiale dell'Ambiente, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

«Le recenti drammatiche vicende che toccano tutto il nostro pianeta ci impongono di prendere atto del legame imprescindibile che esiste tra l’equilibrio della natura e la nostra sopravvivenza. Le nostre azioni, il nostro modello di produzione e di consumo hanno comportato una riduzione della capacità che gli ecosistemi hanno da sempre di adattarsi ai cambiamenti, pur continuando a svolgere funzioni indispensabili, quali - ad esempio - la protezione del suolo, il controllo del clima e degli agenti patogeni.

La giornata di oggi è dedicata alla biodiversità, ossia alla ricchezza dell’ambiente di vita che ci circonda. Proteggere e ripristinare la biodiversità vuol dire valorizzare la vita e l’equilibrio nelle sue diverse forme, nelle connessioni, nelle variabili di specie ed ecosistemi. La ricchezza della diversità biologica è per le nostre società fonte di resilienza. Compromettere tutto ciò significa aumentare le probabilità che i cambiamenti ambientali ci giungano come calamità.

Perdere questa ricchezza biologica e ambientale ha, poi, un altro effetto nefasto come quello di impoverire le basi su cui si poggia una parte importante della conoscenza scientifica che abbiamo del mondo. Tuttavia, oggi, per uscire dalle difficoltà che ci troviamo di fronte, è proprio della ricerca, della cultura scientifica ciò di cui abbiamo estremo bisogno insieme a politiche lungimiranti che sappiano immaginare e rendere accessibile un futuro prossimo di prosperità sostenibile».

Roma, 05/06/2020

giovedì 4 giugno 2020

ORA SI PARLI DI QUESTIONE NAZIONALE !


Articolo del Dott. Valerio Mignone pubblicato in data odierna su 
"Il Quotidiano del sud -Edizione Basilicata".


Nord e Sud al tempo del Covid-19 Se non ora, quando…?

Valerio Mignone


Il virus Covid-19, nel generare la pandemia in corso, ha dimostrato che il globo terrestre è un villaggio che può essere facilmente, e rapidamente, raggiunto da agenti infettivi, in ogni latitudine.  

Strana coincidenza, o monito della Storia: in quella Codogno, ove è stato identificato il paziente numero 1 della pandemia da Covid-19 in Italia, seguito da un elevato numero di vittime, nacque Giulio Alfredo Maccacaro! Direttore dell’Istituto di Biometria e Statistica medica dell’Università Statale di Milano, sollecitava la partecipazione dei cittadini nel promuovere la salute, e la riforma del sistema sanitario nazionale, con il superamento delle casse mutue, e la loro sostituzione con le Unità Sanitarie Locali. Egli era solito affermare che “L’unico modo di autenticare la scienza è che questa corrisponda all’interesse dell’uomo. L’uomo individuale e l’uomo collettivo. Non può, quindi, la scienza operare mai contro l’uomo”.

Non amato dai “baroni della medicina” milanese, Giulio A. Maccacaro suscitava interesse tra giovani medici, e studenti universitari del ’68. Dopo quegli anni si diffuse sia nel mondo scientifico, sia nella opinione pubblica la consapevolezza della correlazione tra ambiente naturale e salute, tra ambiente di lavoro e malattia. E in seguito a ciò, i cittadini si impegnarono nella tutela della salute propria e dell’ambiente, promuovendo la esecuzione degli screenings di massa. E’ stata anche l’epoca di Franco Basaglia, della psichiatria democratica e dell’abolizione dei manicomi.  

In verità, già nel 1700 il medico Bernardino Ramazzini, nativo di Carpi, in provincia di Modena, chiedeva ai suoi pazienti: “Che lavoro fai?”, perché nell’ambiente di lavoro può essere l’origine della malattia. Era il caso degli addetti alla pulizia delle fogne che si ammalavano di tifo, colera, congiuntiviti; o, in tempi più recenti, per la silicosi nei minatori, o per la esposizione all’amianto nell’asbestosi. Queste furono le radici della medicina sociale, che, agli inizi del ‘900, a Milano, indussero Luigi Devoto a istituire la prima clinica del Lavoro nel mondo, con lo scopo di organizzare la prevenzione e la cura delle malattie da Lavoro.

mercoledì 3 giugno 2020

NOTIZIA POSITIVA PER MARATEA


-Da  www. ansa.it basilicata-

Coronavirus: a Maratea aprirà struttura sanitaria dedicata

Decisione dopo una riunione nella prefettura di Potenza

 
(ANSA) - POTENZA, 03 GIU - Una "struttura sanitaria dedicata" al coronavirus sarà aperta nell'ospedale di Maratea (Potenza) in vista della prossima stagione estiva. La decisione è stata presa oggi, a Potenza, durante una riunione svoltasi in prefettura. La costituzione della "struttura dedicata" - chiesta dal consorzio turistico di Maratea - è prevista da un "protocollo sulla sorveglianza sanitaria" firmato al termine della riunione, (ANSA).

 

 

INCOMPRENSIBILE RITARDO

Di seguito lettera in data odierna del Segretario reggente del Circolo PD di Maratea, Vito Tedesco, indirizzata al sig. Prefetto di Potenza e p.c. al Sindaco di Maratea, relativa alla mancata attribuzione ancora ad oggi dei buoni spesa Covd-19:


RIFLESSIONI SULLA SCUOLA


Di  seguito un interessante articolo  di  Giusi  Ambrosio, Docente di Storia e Filosofia in  pensione, recentemente pubblicato su  "Laboratorio donnae":

                               LA COMPAGNA DI BANCO

La scuola nel tempo del coronavirus.

Il potere dell’invisibile si impone nella condizione della fragilità della vita umana, occupa le organizzazioni delle forme politiche, la gestione delle emergenze sanitarie, scuote dalle fondamenta i sistemi economici e le ideologie del libero mercato, della libera circolazione di merci e di popoli.

Una pandemia dall’oscura origine ha imposto come forma di prevenzione la distanza, distanza sociale viene chiamata anche se più propriamente dovrebbe dirsi distanza fisica.

Le vite e il pensiero di noi tutti e tutte sono state sospese e incantate dai numeri e dai grafici. Chi ha potuto ha richiamato alla memoria le coordinate cartesiane con cui si tracciavano le curve della diffusione del contagio, dei ricoveri in terapia intensiva, delle guarigioni, delle morti. Tracciati relativi all’intero paese, poi alle singole regioni, poi ancora di confronti e di sovrapposizioni tra i dati. 
Molti numeri e molte percentuali ci hanno fatto compagnia e hanno offerto argomento di conversazione a distanza come il virus e le nuove necessarie cautele hanno richiesto e hanno indotto. Anche le persone meno scolarizzate hanno acquisito elementi di matematica, aritmetica e geometria per interpretare questa particolare fase della Storia di cui forse qualcuno un tempo narrerà. L’emergenza del numero, quante mascherine, quanti respiratori, quanti ventilatori, quanti posti letto, quanti medici, quanti morti.

Scompaiono i generi e si annullano nella neutralità. Esperti, medici, infermieri, sono anche esperte, mediche, infermiere. Di questo non si narra come non si narra in qual modo le singole loro vite sono sconvolte ugualmente e differentemente. Così come quando si parla della scuola non si ricorda che in maggior numero sono donne le insegnanti e in particolar modo le maestre.

Al centro della realtà vi sono i corpi. Corpi che debbono essere protetti, corpi che debbono essere curati, corpi che debbono essere sepolti. Ognuna di tali condizioni è una possibilità che si prospetta ad ognuno/a e che apre ai più disparati sentimenti, sentimenti di smarrimento e sentimenti di angoscia, sentimenti operosi delle cure e sentimenti faticosi della pietà.

martedì 2 giugno 2020

VIVA LA REPUBBLICA !


FESTA DELLA REPUBBLICA

“La Costituzione è il fondamento della Repubblica. Se cade dal cuore del popolo, se non è rispettata dalle autorità politiche, se non è difesa dal governo e dal Parlamento, se è manomessa dai partiti verrà a mancare il terreno sodo sul quale sono fabbricate le nostre istituzioni e ancorate le nostre libertà”. 

-Luigi Sturzo-



-Da  www.quirinale.it-
  
INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO MATTARELLA IN OCCASIONE DEL "CONCERTO DEDICATO ALLE VITTIME DEL CORONAVIRUS" NEL 74° ANNIVERSARIO DELLA FESTA NAZIONALE DELLA REPUBBLICA.

Giardini del Quirinale, 01/06/2020

"Il 2 giugno, domani, si celebra l’anniversario della nascita della nostra Repubblica. Lo faremo in una atmosfera in cui proviamo nello stesso tempo sentimenti di incertezza e motivi di speranza. Stretti tra il dolore per la tragedia che improvvisamente ci è toccato vivere e la volontà di un nuovo inizio. Di una stagione nuova, nella quale sia possibile uscire al più presto da questa sorta di incubo globale.

lunedì 1 giugno 2020

A 50 ANNI DALLA MORTE DI GIUSEPPE UNGARETTI

Alessandria d'Egitto, 8 febbraio 1888 - Milano, 1 giugno 1970

Dichiarazione del Presidente Mattarella nel 50° anniversario della morte di Giuseppe Ungaretti

E' MORTO GUGLIELMO MOLLICONE

Il papà di Serena Mollicone, uccisa ad Arce l'1 giugno 2001, non ce l'ha fatta dopo l'infarto del novembre scorso. Serena non ha avuto ancora  giustizia. Il suo papà si è coraggiosamente battuto perchè potesse emergere la verità sulla sua morte.