È la nuova “Carta turistica”, frutto della passione ed
esperienza di Pompeo Limongi e Mimmo Longobardi, che ormai da anni si cimentano
con un lavoro finalizzato alla conoscenza del vasto territorio dei Parchi
nazionali e regionali a noi prossimi, a cominciare da quelli nazionali del
Cilento-Vallo di Diano-Alburni, dell’Appennino lucano e del Pollino con
ampliamento a quelli regionali di Gallipoli-Cognato, Piccole Dolomiti lucane e
della Murgia materana.
Un evidente filo conduttore lega quest’ultima “Carta” alle precedenti ed all’idea-progetto di “Maratea, porta dei Parchi”, che vide, oltre un decennio fa, l’entusiastico coinvolgimento del compianto Preside, Prof. Josè Mario Cernicchiaro, come da ricordo nella serata di sabato 23 aprile, dedicata alla presentazione, presso il Centro culturale che porta il suo nome. Da allora, Pompeo e Mimmo, sono gli artefici ed i protagonisti di un percorso culturale che assegna alle “Carte turistiche” dei Parchi a noi vicini il ruolo tipico di valido strumento di conoscenza di un ampio territorio anche di Regioni diverse ma, comunque, reso omogeneo dalle comuni esigenze di tutela e sviluppo compatibile.
Un evidente filo conduttore lega quest’ultima “Carta” alle precedenti ed all’idea-progetto di “Maratea, porta dei Parchi”, che vide, oltre un decennio fa, l’entusiastico coinvolgimento del compianto Preside, Prof. Josè Mario Cernicchiaro, come da ricordo nella serata di sabato 23 aprile, dedicata alla presentazione, presso il Centro culturale che porta il suo nome. Da allora, Pompeo e Mimmo, sono gli artefici ed i protagonisti di un percorso culturale che assegna alle “Carte turistiche” dei Parchi a noi vicini il ruolo tipico di valido strumento di conoscenza di un ampio territorio anche di Regioni diverse ma, comunque, reso omogeneo dalle comuni esigenze di tutela e sviluppo compatibile.
Come le precedenti, anche quest’ultima “Carta” merita una larga, anzi capillare, diffusione tra i
turisti ma, prima ancora, tra la
popolazione locale ed, in particolare, tra i giovani che, in controtendenza
rispetta allo “spopolamento”, in essa
potranno trovare idee e stimoli per una sempre maggiore valorizzazione della “terra
dei padri”, grazie ad una possibile, attiva, permanenza in loco.
Mi auguro che anche la Scuola voglia fare la sua parte in
tal senso.
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