lunedì 2 maggio 2016

EFFETTO LA QUALUNQUE


Sembra a rischio tutto il nostro Paese ma più esposto rimane sempre il Mezzogiorno, che vede ancora andar via “la meglio gioventù”.
Cetto La Qualunque,  nel tempo e nei luoghi a lui favorevoli,  si è moltiplicato ed ora, sicuro di sé,  con  tanti Cettini, suoi discepoli  nel e migranti dal PDP (il Partito du pilu), va alla ricerca  di maggiori consensi nella società e nelle Istituzioni per la conquista del potere.

Così ora egli vede aprirsi nuovi scenari politici con  più ampi orizzonti nel rinnovato panorama politico, del quale intende far parte a pieno titolo. Ed  infattamente, per usare il suo linguaggio, dal centro alla periferia, la nuova politica avanza, pescando o…ripescando aspiranti protagonisti, al centro, a destra ed a manca,  tra i tanti La Qualunque di ogni tempo, pronti ad adeguarsi alle mutevoli stagioni. La musica, però, è sempre la stessa  e risuona  l’eco delle sue parole: “Qualunquemente e sempremente, se sarò eletto, farò assumere sei, sette, ottomila forestali; metteremo, e l’ho detto e l’ho proposto, un forestale per ogni albero. Applauso”.  Dalla piazza si leva un  corale e trasversale grido:  Evviva La Qualunque!  Evviva!
Non rimane che simpatizzare, più che con qualche moderno partito, con i pochi, onesti Giovanni De Santis, ritenuti da  Cetto, e non poteva essere diversamente, pericolosi paladini dei diritti e della legalità.

Che essi, pur a rischio di estinzione,  non  demordano ed anzi si moltiplichino ancora più velocemente dell’avversario, corrotto, depravato ed ignorante, perché questi, come nell’intenzione di Antonio Albanese,  bravo  interprete del simpatico personaggio, col tempo sia solo una macchietta e non uno specchio fedele dei nostri tempi!
E che si ricominci dagli ideali dei Padri fondatori della Costituzione italiana!

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