venerdì 5 aprile 2019

A PROPOSITO DI ASSEMBLEE DI ISTITUTO

Il Liceo artistico statale "P. Petrocchi" di Pistoia è balzato agli onori della cronaca per quanto accaduto durante un'assemblea di Istituto tenutasi, previa autorizzazione del Dirigente scolastico, con all'ordine del giorno ben 5 argomenti, dei quali il primo dedicato a "Delucidazioni e informazioni su argomento bullismo", come da "Comunicato n. 298" del 22 marzo 2019 a firma del Preside.
Ebbene, è accaduto che una studentessa, peraltro con scarsa frequenza scolastica, abbia partecipato all'assemblea portando alcolici in abbondanza per sè e per i compagni; è accaduto poi che, mentre tanti studenti stavano a guardare senza intervenire, alcuni di essi, anche sotto l'effetto dell'alcol assunto insieme alla compagna, abbiano legato quest'ultima, divenuta oggetto del loro spiacevole e grave comportamento da "bulli".
Che strano modo di affrontare il primo punto all'ordine del giorno...Non vi pare?
La ragazza e i ragazzi di cui si tratta, tutti minori di età, sono stati dopo prontamente raggiunti da pesanti provvedimenti disciplinari con conseguente, probabile loro bocciatura ed anche gli altri studenti "spettatori" sono stati adeguatamenti sanzionati.
Personalmente ho avuto modo di conoscere i fatti anche grazie alla partecipazione del Dirigente scolastico ad alcune trasmissioni televisive, nelle quali è stato trattato il delicato caso ed il Preside ha illustrato i provvedimenti presi dalla scuola.
La mia quarantennale esperienza da Avvocato e Docente di Discipline giuridico-economiche mi spinge, a questo punto, ad alcune riflessioni. 
Nulla quaestio sulle sanzioni disciplinari adottate e sui successivi provvedimenti in danno di studenti, mi sembra, di una prima classe e quindi di 13 o 14 anni di età,  ma quel che mi ha sorpreso nella vicenda è che il tutto sia avvenuto in locali posti al di fuori della sede scolastica, nei quali non è stata prevista nè attuata alcuna opportuna, se non doverosa, vigilanza da parte dell'Istituto che ha autorizzato l'assemblea.
Non è possibile, a mio parere, autorizzare un'assemblea di Istituto dalle ore 8.00 alle ore 14.00, cui partecipano studenti minorenni,  senza la garanzia della necessaria sicurezza e dei locali e per i ragazzi che vi partecipino,  nè mi sembra corretto e legittimo demandare alle famiglie, in orario scolastico, la responsabilità della vigilanza, a maggior ragione allorquando, come nel caso di specie, viene registrata nei registri di classe la presenza o l'assenza degli studenti all'assemblea (si veda in proposito la Nota con autorizzazione del Preside).
E' accaduto quel che è accaduto ma poteva essere evitato...
E come non temere che potesse in quella situazione accadere anche di peggio , tanto da far preoccupare perchè possono ripetersi ancora domani episodi aventi a protagonisti ragazzi magari provenienti già da famiglie e/o contesto sociale più o meno problematici?
Dirigente scolastico, personale docente e non docente, cui gli studenti sono affidati dalle famiglie in orario scolastico, hanno certamente il dovere della vigilanza per prevenire o, comunque, impedire fatti come quello descritto, essendo previsto opportuno o doveroso intervento per la sospensione di un'assemblea pur autorizzata. E come si fa, in caso di necessità, a sospenderla se non c'è alcuna forma di vigilanza che, in ultima analisi, è proprio il Capo di Istituto a dover organizzare?
Allora, mai più un'Assemblea di Istituto come quella svoltasi presso Scuola superiore di Pistoia, anche a costo di non autorizzarla...o, al limite, di sospenderla alle prime avvisaglie di arbitraria, pericolosa, illegittima deviazione...!

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