-Articolo pubblicato su "La Nuova del Sud" del 6 novembre 2020-
Ospedali Covid-19 a Potenza e Matera
Valerio Mignone*
Sulla destinazione degli ammalati Covid-19 preso gli ospedali di Basilicata c’è polemica, alimentata, probabilmente da una ingiustificata paura dei cittadini di venire a contatto con questo virus, che in tutto il mondo continua a diffondere malattia e morte. Per fortuna, l’uomo, con la progressiva acquisizione di dati scientifici, riesce a dominare queste calamità. E infatti, ad oggi, la curva epidemica, pur avendo un andamento esponenziale, non ha picchi significativi nei luoghi ove vengono rispettate le regole del distanziamento, dell’uso della mascherina, e dell’igiene.
Comunque, non occorrono luoghi di lungodegenza come i lazzaretti per peste e lebbra, o i sanatori in siti soleggiati come per la tubercolosi. Occorrono padiglioni, o spazi isolati, da utilizzare per il tempo limitato di alcuni mesi, in ospedali già dotati di Reparti di terapia intensiva e rianimazione, con apparecchiature e personale qualificato non solo per eventuali esigenze di ventilazione polmonare, ma anche per possibili complicanze, mediche e chirurgiche, in altri apparati. Questi Ospedali sono il “San Carlo” di Potenza, e il “Madonna delle Grazie” di Matera; a meno che non si vogliano utilizzare autoambulanze ed elicotteri per temibili trasferimenti dalla periferia nei suddetti ospedali, in tempi in cui, tra l’altro, manca personale sanitario.
Gli ospedali di Lagonegro, Melfi, Pescopagano, Rionero, Policoro, Stigliano, Tricarico potranno essere adeguati a eventuali, temporanee degenze per malattie mediche e chirurgiche.
L’ospedale da campo di Potenza, già acclimatato al freddo vento montano, si potrà inviare sull’Himalaya, e quello di Matera, dal clima più mite, nei deserti del Sahara!
*Già primario medico
Maratea 5 novembre 2020
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