venerdì 15 novembre 2019

LA LUNGA BATTAGLIA DI ILARIA

-Da  "Il Dubbio"  del  15 novembre 2019-

Simona Musco

Cucchi, la sorella: «Ci sono voluti 10 anni, ma forse ora Stefano può riposare in pace»

La sorella Ilaria: «è stato ucciso, lo abbiamo sempre saputo, ma ora I miei genitori potranno vivere più sereni». Il padre Giovanni: «non volevamo un colpevole, ma il colpevole»

Ci sono voluti dieci anni, «ma Stefano ora può riposare in pace», dice sua sorella Ilaria dopo la lettura della sentenza. Un carabiniere, visibilmente commosso, le prende la mano e la bacia: «l’ho fatto perché finalmente dopo tutti questi anni è stata fatta giustizia», sussurra il militare mentre accompagna i genitori di Stefano, con le lacrime agli occhi, fuori dal palazzone di Rebibbia.
«Stefano è stato ucciso – continua Ilaria -, questo lo sapevamo e lo ripetiamo da 10 anni. Forse i miei genitori potranno vivere più sereni. Abbiamo mantenuto la promessa fatta a Stefano». Rita, sua madre, ha lo sguardo stanco. «Un po’ di sollievo dopo 10 anni di dolore e di processi non veri», dice abbracciando il marito.
Giovanni, che al suo fianco a stento trattiene le lacrime. Rincorre il pm Giovanni Musarò per stringergli la mano prima che lasci l’aula bunker, anche lui stremato.
«Volevo ringraziarla», afferma grato. «Questa sentenza parla chiaro a tutti aggiunge -. Non vogliamo un colpevole ma i colpevoli e finalmente li abbiamo». Fabio Anselmo, legale della famiglia e compagno di Ilaria, non ha dubbi: «era una verità talmente evidente che è stata negata per troppo tempo.

mercoledì 13 novembre 2019

MEGLIO POCHI MA BUONI

"Ridurre il numero dei parlamentari significa sottoporli al mandato imperativo dei partiti. Siamo di fronte a una questione di sovvertimento dell'ordine democratico. Ci saranno territori e intere regioni che di fatto, in nome di un risibile risparmio pari a pochi centesimi per ogni cittadino, non saranno affatto rappresentati o saranno sotto rappresentati".


E' quanto sostengono Maurizio Bolognetti, Segretario dei Radicali lucani, e Marcello Pittella, ex Presidente della Regione Basilicata (PD) ed attuale Consigliere regionale (Avanti Basilicata), che ieri a Potenza hanno partecipato ad una conferenza stampa per presentare il Comitato per il referendum confermativo lucano sul taglio dei parlamentati, come recentemente approvato con ampia maggioranza dal nostro Parlamento.

Naturalmente non penso si sia dinanzi "a una questione di sovvertimento dell'ordine democratico"...e ritengo ingiustificati la preoccupazione e l'allarmismo espresso dai due promotori, così contrari alla riduzione da promuovere addirittura un comitato. In particolare, appare piuttosto incomprensibile l'insorgere dell'ex Governatore della nostra piccola Regione in difesa dello "status quo" e di una spropositata e dispendiosa rappresentanza sin qui per nulla o poco giovevole al nostro Paese. Sembra, infatti, che già ora e da tempo non siano, di fatto, proprio tutti  i Deputati e Senatori,  previsti ed eletti in numero così alto, ad attivamente e positivamente impegnarsi nella rappresentanza popolare.

martedì 12 novembre 2019

BUON CAMMINO !

L'amico  Vincenzo  Labanca  di  Trecchina,  coraggioso  camminatore da solo e in compagnia,  mi  ha  trasmesso  un  più che  condivisibile  articolo  rintracciabile  al  link  che  segue:

http://m.espresso.repubblica.it/plus/articoli/2019/08/22/news/coraggio-camminare-1.338003


Anche  a  me  piace  molto  camminare  in  buona  compagnia e per questo  da un po' di tempo  mi  ritrovo  con lui  e  con  altri  amici   per  brevi  passeggiate  lungo  i  sentieri  nascosti  nel  nostro  bel  territorio.  Sono  camminate  per nulla  paragonabili  a  quelle cui è abituato  Vincenzo (via Francigena, cammino di Santiago di Compostela, sentiero degli Dei  e  così via), che  si  adegua  a  noi  e  volentieri  ci  accompagna, come  documentato dalle fotografie.
Noi cerchiamo, a fatica, di stargli dietro.

Aieta (CS), 28 luglio 2019
Aieta- Sentiero dei mulini- 28 luglio 2019
Aieta, 28 luglio 2019

venerdì 8 novembre 2019

giovedì 7 novembre 2019

CIAO SERGIO

mentre chiudo gli occhi e ti rivedo tra noi

 

 

Dal libro di Sergio De Nicola:

Maratea … parliamone ancora

       

       Ricordare per vivere

Mi aggiro tra le croci e le lapidi del cimitero del mio paese.
Davanti ai miei occhi una teoria di volti e nomi risvegliano storie e memorie sopite nel tempo.
Rivedo Nicola, Giuseppe... e con meraviglia Maria, Biagio... e i miei cari; con essi rivivo, insieme ad affetti, vicende e storie personali e collettive.
Nel silenzio apparente di questo luogo è registrata l’iscrizione di lunghe vite vissute e morti a lungo ricordate; penetrante si percepisce, come un’eco lontana, una voce viva e vibrata, che parla all’essenza del­ l’essere e che risveglia nella mente intorpidita dalle gabbie del vivere quotidiano l’incommensurabilità di concetti e valori delicati ed infiniti.
E’ un luogo paradossalmente vivo, in questo senso, il cimitero e il profumo dei tanti fiori rende sensorialmente e metafisicamente tan­gibile questo colloquio.

martedì 5 novembre 2019

UN COMMOSSO 4 NOVEMBRE A EPISCOPIA

Anche la Comunità del piccolo, antico paese lucano, con il suo Sindaco e la sua Amministrazione comunale, ha ricordato il sacrificio dei suoi figli nel giorno della festa dell’Unità nazionale e delle Forze Armate con una cerimonia caratterizzata da momenti di palpabile, intensa commozione mentre, nel silenzio dei presenti e tra le folate di vento,  riecheggiavano i versi de “L’Orfana di guerra”.
Era la poesia scritta dal Maestro Biagio Schettino di Maratea, mio nonno materno, il 12 maggio 1923 proprio ad Episcopia ed a lui ispirata da una bambina del luogo , cui la guerra aveva portato via il babbo, volato “là, per gl’infiniti monti, pieni di neve e di bufera” e tra quei monti sparito una sera.
Erano presenti i figli di quella piccola orfana (Maria Molfese di Vincenzo), Bettina, Rosalba e Antonio Sofia, che custodiscono gelosamente l’originale di quella poesia, scritta da un giovane maestro elementare, ragazzo del ’99 al fronte nella Grande Guerra ad appena 17-18 anni. Ed è come se in quel momento fosse stato presente anche mio nonno che, da ragazzo-soldato, aveva conosciuto quei “monti pieni di neve e di bufera” tanto lontani dalla sua Maratea, ove poté far ritorno.
L'orginale della poesia custodito dai figli della sig.ra Maria Molfese (L'orfana di guerra)



lunedì 4 novembre 2019

GIORNO DELL'UNITA' NAZIONALE E DELLE FORZE ARMATE

Messaggio del Presidente Mattarella in occasione del Giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate

C o m u n i c a t o

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, il seguente messaggio:

«Oggi, 4 Novembre, celebriamo il Giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, in questo 2019, anno centenario del decreto che volle una festività dedicata alla appena conquistata unità della Patria.
Settanta anni fa la Repubblica riconobbe, con legge del Parlamento, il 4 Novembre come Giornata dell’Unità Nazionale.
Una data in cui si riassumono i valori di una identità nazionale lungamente perseguita dai popoli d’Italia con le aspirazioni risorgimentali e con i grandi sacrifici compiuti dal popolo italiano nella prima guerra mondiale.
Ricorrono altresì 20 anni dalla legge che apriva alle cittadine italiane l’arruolamento nelle Forze Armate, con un contributo positivo alle capacità del Paese in materia di difesa.
Le gesta e l’esempio che hanno contraddistinto il comportamento di tanti militari nelle vicende che hanno accompagnato nei decenni lo sviluppo dell’Italia, ispirano ancora oggi il personale delle Forze Armate, al quale va la riconoscenza di tutto il Paese per il contributo fornito alla sicurezza della comunità nazionale e internazionale.
Nelle aree più martoriate del nostro pianeta, i nostri militari assicurano il sostegno dell’Italia alla salvaguardia dei diritti umani e per prevenire e contrastare il terrorismo.
In un mondo attraversato da molteplici tensioni e scosso da diffusa conflittualità, lo Stato italiano oggi schiera oltre 6000 persone in 22 Paesi, a salvaguardia dei più deboli ed oppressi. A tutte loro va un particolare pensiero.
Si tratta di un impegno gravoso che risponde alle responsabilità assunte dalla Repubblica a tutela della pace nel contesto internazionale, in particolare dell’alleanza alla quale abbiamo liberamente scelto di contribuire, il Trattato dell’Atlantico del Nord, e nell’Unione Europea.
Un ruolo riconosciuto ed apprezzato, ad iniziare dai Paesi amici ai quali forniamo supporto nell’affermazione della loro indipendenza, nel consolidamento di relazioni internazionali rispettose della legalità e dei diritti di ciascuno.
I traguardi raggiunti ci consentono di guardare al futuro con fiducia, consapevoli, tuttavia, dei rischi e delle sfide portate tuttora alla pacifica convivenza.
In questo giorno in cui celebriamo l’Unità Nazionale e festeggiamo le Forze Armate, desidero trasmettere il più vivo apprezzamento del Paese per la professionalità e le qualità umane espresse dai militari e dai dipendenti civili della difesa nella loro attività. Ad essi e alle loro famiglie rivolgo l’augurio più cordiale.
Viva le Forze Armate, viva la Repubblica».

Roma, 04/11/2019

4 NOVEMBRE 2019







A    MARATEA















                                                               A  EPISCOPIA


L'ORFANA  DI  GUERRA

Non piango, no: So ben che tu non vuoi
Babbo, poichè, fidente, tra gli eroi
Volasti, in un mattin, senza ritorno,
Di lauro e di candor solo, adorno.

Sorrisi e amor: ti dicea la vita
Tra le carezze nostre e la fiorita
Casetta che, ospitale, t'attendeva
Se, stanco dal lavor, tu tornavi.

Fu breve gioia che ci tenne uniti!
Poi tu volasti là, per gl'infiniti
Monti, pieni di neve e di bufera:
Tra quei monti sparisti una sera!

Nei giorni sfiniti dal dolore,
Ch'era trafitto e addolorato il core,
Afflitta, a mamma, chiedea nel pianto:
Il babbo di', dov'è, che amavo tanto?

Ed ella, nel dolor, già fatta santa,
Al petto mi stringea, triste e affranta.
La Patria, dicea, la Patria volle,
Amala , ognor, chè il il babbo così volle.

E, l'amerò, sì, babbo, te'l prometto,
Sulla via del ben t'imiterò,
Ed arderà, sempre, nel mio petto
L'amor pel babbo mio che ci salvò.

domenica 3 novembre 2019

LA BIANCA GIUMENTA DI MARATEA

CHE  SPETTACOLO !

Da sempre se ne sta nascosta appena sotto la superficie del mare tra costa e isolotto, in attesa che cessi la bonaccia ed arrivi il vento giusto e, con esso, le onde da cavalcare.
Non mi fu facile, da bambino, scorgerla per la prima volta, mentre mio padre da terra ed a distanza me la indicava e mi spiegava il suo misterioso, improvviso, breve e ritmico apparire e scomparire tra le onde spumeggianti.
Imparai allora che lì c'era uno scoglio, o meglio, una secca, dimora di tanti pesci e, comunque, pericolosa per le imbarcazioni che non non sapessero della sua esistenza.

sabato 2 novembre 2019

DEMOCRAZIA, PARTITI E...SUDDITI



Dal libro “Sudditi” di Massimo Fini

Democrazia significa, etimologicamente, “governo del popolo”. Scordiamoci che il popolo abbia mai governato alcunché, almeno da quando esiste la democrazia liberale. Se c’è qualcosa che fa sorgere nell’animo di un liberale un puro sentimento di orrore è il governo del popolo.
A molti miei conoscenti, di buona cultura, quando ho posto la domanda quale fosse la caratteristica essenziale della democrazia, essi mi hanno dato le risposte più disparate: “il consenso”, “la libertà”, “l’uguaglianza”, “la rappresentanza”, “le elezioni”, “il criterio della maggioranza”, “il controllo sull’attività dei governati”. Si potrebbe andare avanti, per pagine e per decenni, ma non si troverebbe la regola base della democrazia liberale.
Anche fra gli addetti ai lavori, gli studiosi delle dottrine politiche, circolano svariate e quasi infinite definizioni. Però nessun elemento, preso di per sé, sembra esclusivo della democrazia e quindi abile a definirla.
Ma allora potrebbe essere il pluripartitismo la caratteristica essenziale della democrazia in quanto esso sarebbe il sale della democrazia? Niente affatto! Già negli anni Venti del Novecento, come sostengono illustri economisti, sociologi e filosofi, l’esistenza dei partiti non è contemplata da nessuna Costituzione democratica e liberale.
Oggi, pur avendo i partiti occupato ogni ambito del settore pubblico e anche parte di quello privato, la Costituzione italiana ne fa cenno in un solo, scarno, articolo per dire che: “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale” (art. 49 Cost.). Ma questa possibilità di associarsi è diventata un obbligo cui non ci si può sottrarre senza condannarsi a una vita al margine. I partiti non sono l’essenza della democrazia, ne sono la fine.

OGN'ANNO IL DUE NOVEMBRE, C'E' L'USANZA

PER  I  DEFUNTI  ANDARE  AL  CIMITERO.
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-'A Livella  di  Totò-


"Vita  mortuorum  in  memoria  est  posita  vivorum".

-La  vita  dei  morti  è  riposta  nel  ricordo  dei  vivi-

Marco Tullio Cicerone - Arpino, 3 gennaio 106 avanti Cristo - Formia, 7 dicembre 43 avanti Cristo




venerdì 1 novembre 2019

NON GRIDATE PIU'


Cessate d'uccidere i morti,
Non gridate più, non gridate
Se li volete ancora udire,
Se sperate di non perire.

Hanno l'impercettibile sussurro,
Non fanno più rumore
Del crescere dell'erba,
Lieta dove non passa l'uomo.

-Giuseppe Ungaretti-



E' una lirica composta nel 1945 ed ispirata a un fatto di cronaca: il bombardamento del Cimitero monumentale del Verano a Roma il 19 luglio 1943.
Il Poeta, dopo la prima e la  seconda guerra mondiale, lancia il suo urlo contro la violenza della guerra.

giovedì 31 ottobre 2019

N. 75190 DEL LAGER DI AUSCHWITZ



E' il numero impresso sul braccio e nell'anima della Senatrice Liliana SEGRE, superstite dell'olocauso e colpita direttamente ogni giorno ancora, a quasi 90 anni, dall'odio digitale con una media di 200 messaggi. Ieri l'anziana Senatrice ha visto approvata la sua Mozione nell'aula del Senato non all'unanimità dei presenti ma solo con 151 voti favorevoli e 98 voti di astensione.
Si è astenuto il Centrodestra.




Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza e razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza.
Ecco il testo della mozione, con prima firmataria Liliana Segre, approvata ieri in Senato.

“Premesso che:
tradizionalmente in Senato l’istituzione della Commissione straordinaria o speciale attesta l’attenzione dell’Istituzione per la tutela e lo sviluppo dei valori costituzionali, come avvenne il 2 agosto 2001 con l’approvazione della mozione 1-00020 della XIV Legislatura, a prima firma Alberti Casellati, sull’istituzione di un organo del Senato per la tutela dei diritti umani. Alla stessa stregua di quel nobile precedente, occorre oggi corrispondere ad istanze fortemente sentite, anche nelle sedi interparlamentari, come dimostra il fatto che il Consiglio d’Europa ha recentemente istituito la “No hate parliamentary alliance”, con lo scopo di prevenire e contrastare l’incitamento all’odio. Di questa rete fanno parte parlamentari di tutti i Paesi, che intendono impegnarsi a livello nazionale e internazionale contro l’odio in tutte le sue forme e in particolare contro l’hate speech;
negli ultimi anni si sta assistendo ad una crescente spirale dei fenomeni di odio, intolleranza, razzismo, antisemitismo e neofascismo, che pervadono la scena pubblica accompagnandosi sia con atti e manifestazioni di esplicito odio e persecuzione contro singoli e intere comunità, sia con una capillare diffusione attraverso vari mezzi di comunicazione e in particolare sul web. Parole, atti, gesti e comportamenti offensivi e di disprezzo di persone o di gruppi assumono la forma di un incitamento all’odio, in particolare verso le minoranze; essi, anche se non sempre sono perseguibili sul piano penale, comunque costituiscono un pericolo per la democrazia e la convivenza civile. Si pensi solo alla diffusione tra i giovani di certi linguaggi e comportamenti riassumibili nella formula del “cyberbullismo”, ma anche ad altre forme violente di isolamento ed emarginazione di bambini o ragazzi da parte di coetanei;
è un fatto che non esiste ancora una definizione normativa di hate speech; tuttavia in base alla raccomandazione n. (97) 20 del Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa del 30 ottobre 1997, il termine copre tutte le forme di incitamento o giustificazione dell’odio razziale, xenofobia, antisemitismo, antislamismo, antigitanismo, discriminazione verso minoranze e immigrati sorrette da etnocentrismo o nazionalismo aggressivo. Per meglio definire il fenomeno si ricorre alle categorie dell’incitamento, dell’istigazione o dell’apologia. Il termine incitamento può comprendere vari tipi di condotte: quelle dirette a commettere atti di violenza, ma anche l’elogio di atti del passato come la “Shoah”; ma incitamento è anche sostenere azioni come l’espulsione di un determinato gruppo di persone dal Paese o la distribuzione di materiale offensivo contro determinati gruppi. Chi diffonde in qualsiasi modo idee fondate sulla superiorità e sull’odio razziale e chi incita a commettere atti di discriminazione o di violenza è incriminato a titolo di pericolo presunto quando il pregiudizio razziale, etnico, nazionale o religioso si trasforma da pensiero intimo del singolo a pensiero da diffondere in qualunque modo, con «argomenti», quali la superiorità della propria razza, etnia, nazione o gruppo, ma anche compiendo o incitando a compiere atti di discriminazione;
nel 2014 è stata lanciata la campagna nazionale “No hate speech”, con la messa in onda, anche sulle reti della RAI, di spot televisivi e radiofonici che si inseriscono all’interno dell’omonimo progetto internazionale, promosso dal Consiglio d’Europa come forma di tutela dei diritti umani di fronte a fenomeni di odio e di intolleranza espressi attraverso il web, in preoccupante crescita: soltanto in Italia, circa il 41 per cento dei casi di discriminazione segnalati nel 2012 sono da ricondurre al web. Anche un gruppo di editori e di riviste italiani ha promosso recentemente la campagna “Le parole uccidono”, per indicare il pericolo del linguaggio violento e offensivo. Esiste inoltre un tavolo presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, a cui partecipano le istituzioni che hanno la possibilità, in base alle loro competenze, di sensibilizzare i giovani a contrastare l’odio diffuso on line;

mercoledì 30 ottobre 2019

INTERNET DAY



Era il 29 ottobre 1969 quando veniva inviato il primo messaggio su ARPAnet  e cominciava la più grande rivoluzione del ventesimo secolo.








lunedì 28 ottobre 2019

CERIMONIA DI COMMEMORAZIONE A MARATEA

La cerimonia si svolgerà, come per gli anni passati, tra piazza Vitolo (spazio antistante il Municipio) e la Chiesa dell'Annunziata, nel mentre permane a Maratea l'impossibilità di ricordare ed onorare QUOTIDIANAMENTE   i  Caduti in mancanza di un monumento loro dedicato.

CON L'UPEL MARATEA TRECCHINA

IERI  A  PIETRARSA  -  PORTICI

in visita  guidata al Museo nazionale ferroviario ed al Centro ricerche tartarughe marine.

FINE DEL "CALIFFO"

Quel che resta del luogo, nel nord della Siria, dove il "Califfo, ha trovato la morte, dopo essersi rifugiato in un tunnel per tentare di sfuggire alla cattura. Ha preferito azionare la cintura esplosiva che indossava.