venerdì 22 marzo 2019

A PROPOSITO DELLA LEGA E DI SALVINI

Da  "PILLOLE"  di Gian Carlo Marchesini  in  www.calderano.it


Se c'è uno squilibrio disarmonico, un non senso e un controsenso, essi sono pienamente espressi dall'incontro tra Maratea come luogo naturale, sociale e storico, e un personaggio come Salvini che stasera ha tenuto lì in piazza il suo comizio. A meno che i marateoti non siano così in difficoltà da sentire il bisogno di trovare protezione in chi la promette esibendo la maschera dell'uomo forte. Ma là dove succedesse, significherebbe che la paura e la voglia di sicurezza hanno spinto libertà e democrazia verso una brutta sorte. 
 
 
«La Lega è da sempre un partito aggrappato al potere. Ora Salvini sta facendo un’altra cosa, un partito di destra razzista, che lucra consensi sulla paura. Prima in Italia i razzisti erano al 7%, ora sono al 34%, perché Salvini ha risvegliato sentimenti che le forze democratiche avevano contenuto. Quali? Il razzismo brutale e antisemita del fascismo. Questi istinti si espandono anche al sud, tra le stesse persone che i leghisti volevano seppellire politicamente grazie all’aiuto dell’Etna e del Vesuvio. Salvini ha sfondato sul terreno del razzismo e del potere. Lui è l’uomo che vince e quindi i disoccupati politici, in virtù del trasformismo, si riciclano con il vincitore." (Emanuele Macaluso)

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