Da "PILLOLE" di Gian Carlo Marchesini in www.calderano.it
Se c'è uno squilibrio disarmonico, un non senso e un controsenso, essi sono
pienamente espressi dall'incontro tra Maratea come luogo naturale, sociale e
storico, e un personaggio come Salvini che stasera ha
tenuto lì in piazza il suo comizio. A meno che i
marateoti non siano così in difficoltà da sentire il bisogno di trovare
protezione in chi la promette esibendo la maschera dell'uomo forte. Ma là dove succedesse, significherebbe che la paura e la
voglia di sicurezza hanno spinto libertà e democrazia verso una brutta
sorte.
«La Lega è da sempre un
partito aggrappato al potere. Ora Salvini sta facendo
un’altra cosa, un partito di destra razzista, che lucra consensi sulla paura.
Prima in Italia i razzisti erano al 7%, ora sono al 34%, perché Salvini ha risvegliato sentimenti che le forze democratiche
avevano contenuto. Quali? Il razzismo brutale e antisemita
del fascismo. Questi istinti si espandono anche al sud, tra le stesse
persone che i leghisti volevano seppellire politicamente grazie all’aiuto
dell’Etna e del Vesuvio. Salvini ha sfondato sul
terreno del razzismo e del potere. Lui è l’uomo che vince e
quindi i disoccupati politici, in virtù del trasformismo, si riciclano con il
vincitore." (Emanuele Macaluso)
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