mercoledì 13 marzo 2019

ACCADE IN IRAN

  -Da "Il Dubbio"  del  13 marzo 2019-

Carcere a vita e frustate Il reato? 

Essere avvocata

di Daniele Zaccaria


La pericolosa minaccia per gli ayatollah è una donna minuta di 55 anni dal sorriso raggiante. Talmente pericolosa che il regime l’ha condannata alla pena surreale di trentotto anni di prigione. E a 148 frustate, da infliggere sulla pubblica piazza. Ecco chi è Nasrin Sotoudeh


La Corte di Teheran che ha emesso la sentenza contro Nasrin Sotoudeh evoca motivazioni roboanti: «complotto contro lo Stato», «attentato alla sicurezza nazionale», «ingiurie verso la Guida suprema», «istigazione alla prostituzione», «violazione della legge che obbliga a indossare l’hijab». E si aggrappa all’articolo 134 del codice penale iraniano, un’aberrazione giuridica che consente al giudice di aumentare la pena in modo discrezionale se i capi di imputazione sono più di tre. Basta scorporare le accuse e il gioco è fatto.


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