“Quando il
saggio indica la luna lo sciocco guarda il dito”.
La costa ed il mare di Maratea, come ormai è ben noto, con
Capri ed altre due splendide località della Sardegna, sono stati indicati dal
Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, come nuova Area marina protetta in Italia
con primo finanziamento per la sua istituzione ed apertura del previsto
procedimento ad hoc. Di conseguenza, lo scorso 13 febbraio presso il Ministero
a Roma il nostro Sindaco, Avv. Daniele Stoppelli, accompagnato dall’Assessore,
Dott. Biagio Glosa, ha partecipato ad una riunione e ne ha pubblicato il
resoconto sul sito ufficiale del Comune.
BENE!
E, tuttavia, nel leggere e rileggere tale resoconto, ho avuto
la conferma di come l’attuale civica Amministrazione, partita senza…intenti
circa l’Area marina protetta “Costa di Maratea”, che pur dovrebbe costituire
fiore all’occhiello per la nostra Città e per l’intera Basilicata, sia rimasta
ancora senza…intenti al tavolo del Ministero, dove si è rifugiata nel monotono
e discutibile ritornello della “Città libera e mai infeudata”, forte della sua
antica storia sino ad oggi con una costa “incontaminata” a prova del fatto che
non vi è “alcuna azione umana che ne ha danneggiato il contesto naturale
esistente”. Quasi a dire, a parer mio, che vi è stata da sempre e vi è
sufficiente tutela in loco e che non necessita alcuna altra protezione che
potrebbe dare “alla cittadinanza ed nostri ospiti la sensazione di una ingiusta
privazione di sfera di libertà sacre e doverosamente tutelate
dall’Amministrazione comunale di Maratea, Città libera e mai infeudata”,… tanto
per cambiare…
A parte il fatto che è in esame la prospettiva di Area marina
protetta per il mare (si tratta di piccola parte del mar Tirreno), come tale
posto sotto controllo e tutela dello Stato, che evidentemente ha ritenuto
necessario suo intervento, peraltro da tempo auspicato dalla nostra comunità
come istituzionalmente rappresentata, non può condividersi l’idea del mero e
comodo mantenimento di uno “status quo”, di fatto progressivamente alterato se
non in qualche modo compromesso da un diversificato, complessivo, disordinato
approccio al fenomeno turistico e da una crescente fruizione del mare ben
diversi, qualitativamente e quantitativamente, nel tempo attraverso i secoli
passati sino ai nostri giorni.
Cittadinanza e nostri ospiti, non potranno che avere benefici
negli anni che verranno da una mirata, maggiore, diversificata tutela,
possibile solo con una condivisa istituzione e corretta gestione di un’Area
marina protetta, in modo da non lasciare, in assenza di regole adeguate, un
bene così prezioso alla incontrollata, quotidiana iniziativa, soprattutto
estiva, diurna e notturna, di singoli o
di gruppi, quali pescatori di ogni tipo, professionali e non, bagnanti e
turisti spesso poco rispettosi dell’ambiente naturale, con o senza barca a motore,
panfili di dimensioni varie anche in prossimità di spiagge e scogliera, dentro
piccole e bellissime grotte, intorno all’isola di Santojanni e sulla secca
della Giumenta, solo per fare qualche esempio.
Sono cose attuali, di certo del
tutto mancanti al tempo di Ulisse e delle Sirene, da non lasciare all'improvvisazione ed allo
spontaneismo ma da regolare e controllare nel modo più opportuno ed adeguato al
contesto cui si riferiscono.
Ben vengano, allora, studi ed approfondimenti volti a tale
scopo, preceduti, accompagnati e seguiti da pubblici, collettivi, chiari intenti circa la positività
dell’Area marina protetta “Costa di Maratea”!
Si tratta di un’occasione da non perdere, offerta dallo Stato
al Comune di Maratea ed alla Regione Basilicata, chiamati ora ad essere
all’altezza del delicato e prezioso compito loro assegnato ed a guardare saggiamente
alla luna…
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