sabato 15 febbraio 2020

L'UPEL RICORDA LEONARDO SCIASCIA

con un'appassionata e puntuale Relazione della Prof.ssa Angela Lombardi, preceduta dalla seguente, bella  introduzione della Prof.ssa Piera Galizia Agrelli (moderatore il Dott. Valerio Mignone):

"Oggi non potevo mancare!!! Le recenti vicissitudiniche hanno, ahimè, minato il mio già precario stato di salute, in altre occasioni, avrebbero certamente scongiurato la mia diretta partecipazione.

Ma oggi, no!!!
Con tutte le forzature del caso, sono qui, insieme a voi tutti, a ricordare un grandissimo narratore, uno degli intellettuali più importanti della nostra storia repubblicana che ha saputo coniugare il rapporto tra letteratura e società: Leonardo Sciasscia.

E non è solo  un anniversario a muoverci e a ricordarlo, perchè la sua presenza è assolutamente permanente, in grado di accompagnarci e di aiutarci a decifrare la nostra Italia, nelle varie dimensioni politiche, culturali ed antropologiche. Un intellettuale puro, mai incline al compromesso ed all'opportunismo che, come ha osservato Matteo Collura nella sua importante biografia sul maestro di Regalpetra, è stato un eretico con il culto dell'opposizione, un anticonformista delle idee, sempre pronto a dare battaglia in un Paese di trasformisti in cui tutti sono pronti a salire sul carro del vincitore.

Profeta e precursore dei nostri tempi, il primo a denunciare le anomalie e le deviazioni del sistema giudiziario, intuendo, con largo anticipo,  lo strapotere della casta dei Magistrati. Ricordo che, durante il rapimento di Aldo Moro, non risparmiò critiche pungenti alle istituzioni, giungendo all'amara conclusione che questo Stato fosse affetto da gravissime difficoltà istituzionali.

Il tema della giustizia giusta, di cui fu divulgatore, è stato un punto fermo soprattutto nella sua instancabile attività di polemista. "Tutto è legato, per me, al problema della giustizia: in cui si involge quello della libertà, della dignità umana, del rispetto tra uomo e uomo". Queste le sue parole quando sosteneva , anche, l'innocenza di Enzo Tortora.

Un intellettuale che, con le sue argute intuizioni, sulle contraddizioni culturali, morali e politiche del nostro Paese, si è sempre schierato dalla parte degli infedeli e degli eretici che sanno vedere oltre la falsificazione della soria e della realtà.

In questa mia breve introduzione ho voluto pensare a Sciascia come un uomo in continua rivolta che, per amore del vero e della giustizia, ha sopportato la solitudine, che è solitamente riservata ai disturbatori e agli incomodi".







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