-Da "PILLOLE" di Gian Carlo Marchesini in www.calderano.it
Anche nelle prese di posizione pro e contro una istituenda
Area Marina Protetta, ad esempio quella di Maratea, i punti di vista divergono
sulla base di come si valutano e giudicano gli interessi in gioco. Se a
prevalere è quello personale e immediato, scatta il rifiuto: lo stato delle
cose presenti non deve essere modificato, perché consente di intascare un
risultato personale e privato certo. E nessuno, Stato, Regione o Municipio si
può permettere di impedirlo. Se invece prevale un punto di vista più lungimirante
e saggio, e cioè l'interesse a tutelare un territorio
e un ambiente che per come vanno le cose rischia di degradare e deperire
irrimediabilmente, è necessario introdurre nuove e diverse regole capaci di
garantire il beneficio di tutti: dalle generazioni presenti a quelle dei figli
e nipoti. Nel loro diritto a non emigrare godendo dei
frutti di risorse naturali ancora così ricche e sublimi. Mentre se la natura e
l'ambiente muoiono, il vantaggio non va proprio a nessuno, il danno a tutti. Il
ragionamento appare semplice e persuasivo, ma c'è chi per difendere come dogma
inviolabile l'interesse suo privato, si direbbe disposto a opporsi anche
ricorrendo alle barricate. Nello sprezzo dell'interesse generale collettivo.
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