sabato 25 settembre 2021

A PROPOSITO DELLA RIFORMA DEL FISCO

             -  Articolo  di  Nicola  SAVINO  -

 

"I nostri Parlamentari nazionali e Regionali stanno dedicando attenzione alla riforma del Fisco? In essa, se definita con carattere di uniformità, si potrebbe consumare un’ingiustizia definitiva per i nostri Borghi e per gli stessi due Capoluoghi!  

Vi sopravvivono non pochi gruppi sociali con una “economia dell’arrangiamento” (ambulanti nelle residue fiere paesane, fruttivendoli di strada ecc , che- così lavorando in precarietà - ci risparmiano il reddito di cittadinanza o altri sussidi) e molti anziani con modestissime pensioni; mentre i giovani emigrano e gli stessi immigrati sono spesso provvisori. Aggiornando le tariffe del Catasto anche per case disabitate e spesso cadenti, questa situazione di grande gracilità non sopravvivrebbe!

Ben venga dunque la riforma per una maggiore equità e anzitutto contro l’evasione: ma in maniera da non aggravare ulteriormente la vita nelle aree interne del Sud! E però, per compensare il gettito non più proveniente dai settori che saranno “alleggeriti” con la Riforma, si ipotizza l’aggiornamento del Catasto immobiliare, un provvedimento atteso da tempo, ormai reso possibile tecnicamente dalle rilevazioni aeree dell’Agenzia delle Entrate e sollecitato dalla Ue con la quale abbiamo in comune la moneta.

Il problema sul tappeto é dunque questo:<con quali criteri sarà attuata la revisione>? Si applicheranno i differenziali per le aree interne, diffuse lungo tutto l’Appennino, e- in più- secondo il grado di depressione nel Mezzogiorno? La filosofia kantiana, acquisita come stella polare dal Governo Draghi, implica che < la politica debba decidere … non per acquisire consensi, ma per il dovere che si ha verso il Paese>.

Per coerenza - nell’ aggiornare il gettito catastale- Draghi avrebbe dunque da rispettare le diversità ed evitare di estinguere definitivamente il Sud! Dovrebbe cioé differenziare non soltanto tra i Centri urbani e le periferie e tra le aree urbanizzate e quelle rurali, ma anche tra i territori in crescita demografica e quelli afflitti da insistente spopolamento: adottando tariffe adeguate alle diverse aree.

Un immobile ubicato nel Centro storico di Potenza- da anni “imbandierato” inutilmente con i cartelli del “si vende”- non ha il medesimo valore che nel Centro o nelle  periferie di Roma o Napoli (per tacere del Nord); né si avvantaggerebbe del nuovo sistema di calcolo, per metri quadri e non più per vani.

Ancora peggio nei Borghi, in Basilicata quasi tutti con meno di 5 mila abitanti, da anni in via di spopolamento al punto che non mancano iniziative (spicca Latronico) di vendite-regalo per attrarre qualche turista o sottrarre al Portogallo anziani in cerca della migliore e più sostenibile qualità della vita!

Queste considerazioni del tutto ovvie troveranno spazio nel confronto che si profila in Parlamento? La Lega- come ai tempi di Berlusconi- tende- attraverso il suo Segretario- ad avversare l’aggiornamento sostenendo che configurerebbe la riedizione della tassa sulla casa; ma il Personaggio ha sollevato polveroni per poi concordare su soluzioni vantaggiose per il Nord (anzitutto il Lombardo-Veneto su cui governa da decenni!): come appunto sarebbe l’uniformità di tariffe slegate da territori e redditi!

E’ dunque facile prevedere che, anche con il solito aiuto della grande stampa, tutta l’attenzione sarà polarizzata sulla questione generale del si o no all’aggiornamento e che questa nasconda quella sui differenziali tra città e campagna, tra Nord e Sud, nonché per il sommarsi delle due situazioni.

Di qui il pericolo che la misura, interessando i proprietari di immobili, colpisca più pesantemente-per la debolezza della loro condizioni -quelli Meridionali: anche se emigrati a Nord o all’Estero!

Questa volta sarà difficile rinviare un aggiornamento pur doveroso dopo decenni; e dunque i Parlamentari e le Istituzioni meridionali si stanno organizzando affinché la rivalutazione  sia diversificata secondo l’infrastrutturazione dei territori, le condizioni economico-sociali e l’andamento demografico dei medesimi? Non soltanto perché Milano è semplicemente altro da Potenza, ma soprattutto perché il secolare sottosviluppo ha addirittura riempito i Borghi di vecchi e grandi edifici abbandonati, molti dei quali cadono a pezzi, persino rifiutati dagli eredi e privi di proprietari! 

Dovremmo dunque, ancora una volta, ripagare il prezzo del sottosviluppo per non gravare il Nord secondo la sua ricchezza? Come su tutte le questioni, non sarà facile resistere alla maggiore forza parlamentare del nordismo; e sarà difficile richiamare il confronto sui differenziali (e su altro piano, sull’“economia dell’arrangiamento”, molto più dignitosa dei vari  sussidi)!

Per un’operazione tanto importante è necessario che i Parlamentari meridionali siano ben coordinati tra loro dalle Regioni e dispongano di dati precisi: e del forte sostegno anche di Comuni, Circoli ed Associazioni. Per un “doveroso” e straordinario impegno che eviti di spingere realtà come quella lucana verso la definitiva decadenza! (Ma purtroppo l’assenza di un qualsiasi precedente in tal senso spinge al più forte pessimismo!)ns"

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