mercoledì 22 settembre 2021

IL LAGONEGRESE DAL DOPOGUERRA AL MIRACOLO ECONOMICO

 


STORIA e MEMORIA del ‘900 nel Lagonegrese di Franco Costanza

Valerio Mignone*

 

La recensione di un libro scritto da un amico può apparire un atto di cortesia, ma per Franco Costanza è soltanto un ringraziamento per averlo scritto e pubblicato. Infatti, scrivere un libro come questo - “Tra STORIA e MEMORIA Società e Politica nel Lagonegrese dal dopoguerra al miracolo economico” - è un servizio reso alla Collettività. Di ciò è stata consapevole l’Amministrazione comunale di Lagonegro, che, con i saluti istituzionali del Sindaco, dr.ssa Maria Di Lascio, ne ha patrocinato la presentazione.   

La saggistica, di solito, non suscita empatia tra autore e lettore, ma, mentre si legge una pagina in questo libro di Franco Costanza, si percepisce la voglia di continuare con la pagina successiva, per conoscere la conclusione del paragrafo. In realtà, questa lettura é occasione di pensiero, riflessione, e di empatia, perché la narrazione riguarda i luoghi natii di chi legge, con particolari di fatti, eventi, personaggi.

Franco Costanza, già docente di Lettere classiche nelle Scuole Superiori, ha concentrato tutto in 319 pagine per Brigante Editore, ma questo volume é un gomitolo fitto, dal filo lunghissimo, in cui l’Autore concentra eventi e Personaggi in uno stile stringato, per poterne contenere il maggior numero possibile, nel rigoroso rispetto della storiografia, basata su documenti amministrativi del secondo dopoguerra degli anni ’40 del Novecento; e del primo dopoguerra 1915-1918, con le citazioni della insostituibile Storia della Città di Lagonegro dell’Avv. Carlo Pesce, nella pregevole ristampa anastatica dell’Editore Gianfranco Zaccara.

Lagonegro, da sempre sede di Circondario amministrativo, era raggiungibile tramite la Ferrovia dello Stato Salerno-Lagonegro, e il tratto della Ferrovia Calabro-lucana, Lagonegro-Spezzano Albanese. Questa facile mobilità spiega, in parte, un dato straordinario: a Lagonegro studiavano 700 ragazzi, ospitati in camere in affitto presso famiglie, e nei convitti del prof. Celestino D’Alessandro, nel San Nicola del prof. Salvatore Testa, e nel Mater Dei. Essi frequentavano la scuola media, il Liceo Pedagogico “Giuseppe De Sarlo”, il Liceo Scientifico “Giuseppe De Lorenzo”, l’Istituto Tecnico Commerciale per Programmatori e per Geometri “Vittorino D’Alessandro”.

Il dato sulla presenza di 700 ragazzi a Lagonegro sta a dimostrare che ogni giorno nella mente di oltre 2000 italiani, tra studenti e loro genitori, era presente il nome di Lagonegro. E questi studenti provenivano da tutta Italia, per frequentare gli Istituti in cui hanno insegnato docenti dal nome famoso. Tra i tanti, si cita la signora Adele Leher, vedova Gadda, madre dello scrittore Carlo Emilio Gadda, autore di “Quer pasticciaccio brutto de Via Merulana”. Gadda, ancora studente al Politecnico di Milano, andò volontario alla guerra 1915-’18, e fu fatto prigioniero, presso Caporetto, il 25 ottobre 1917. Egli ricorda nei suoi scritti che la madre gli spediva pacchi di viveri, indumenti e sapone, in un momento in cui soffriva letteralmente la fame.  La madre fu direttrice della Scuola Normale “Raffaella Settembrini”, a Lagonegro, dal 1917 al 1919.

Altri allievi delle Scuole di Lagonegro diventarono famosi. Si menziona Giuseppe De Lorenzo, vero scienziato, scopritore della conformazione geologica del Territorio lagonegrese, con la collaborazione del prof. Felice Ippolito. Nominato Senatore del Regno per presentazione dell’amico Francesco Saverio Nitti, suggerì a Nitti di comprare la Villa di Acquafredda a Maratea, e la opportuna ristrutturazione. La sua nomina a senatore fu sostenuta anche da Giustino Fortunato e Napoleone Colajanni. De Lorenzo ebbe una personalità conflittuale, non esente da crisi mistiche verso il buddismo.

Tra i relatori del libro di Costanza era il prof. Aldo Calza, il cui padre, il Maestro Sante Calza, Ordinario di musica e canto corale dell’Istituto Magistrale di Lagonegro - cieco dalla nascita, ma abile nella lettura e scrittura di Louis Braille, e nell’uso della macchina da scrivere - tra la fine del 1948 e l’inizio del 1949, tenne un concerto di pianoforte nel vecchio Cinema “Spagnuolo”, poi abbattuto, presso il Municipio di Lauria. Il Maestro Sante Calza fu pioniere nella proposta di assistenza ai diversamente abili, con l’appello ai parlamentari del 1948 con cui li sollecitava a varare una legge per assicurare il pane “ai grandi mutilati della natura: ciechi, sordomuti, dementi, storpi e paralitici”.

Fortunatamente, il progresso è inarrestabile. La Ferrovia dello Stato Salerno-Lagonegro, e la Ferrovia Calabro-lucana, Lagonegro-Spezzano Albanese furono chiuse per il miglioramento dei collegamenti stradali. Era nato il “pendolarismo” di studenti, tramite autobus scolastici che collegavano i vari Comuni del Territorio, ove, peraltro, erano sorti anche nuovi Istituti scolastici. Chiusero i vari collegi studenteschi. Rimase il Convitto “San Nicola”, che era in attività già dagli anni ’30, e fu convertito dal generoso prof. Salvatore Testa in Hotel “San Nicola”, con confortevoli camere, e con l’ampia sala per riunioni politiche e culturali, in cui è stato presentato il libro di Costanza, ad un pubblico delle grandi occasioni, frazionatosi, poi, in più capannelli, nelle immediate vicinanze, a discuterne ancora.

Il coordinatore del Convegno, il dr. Rosario Picardi, nell’introdurre i vari relatori, ha suscitato attenzione e aspettative nel pubblico su Cultura, Economia, Politica e Scienza. Il dr. Pierpaolo Grezzi, suadente divulgatore di filosofia, e pedagogista, ha esposto nuove modalità di trasmissione dei saperi. Il sen. Tonio Boccia ha fatto un’analisi politica della Democrazia Cristiana in Basilicata. L’on. Giuseppe Molinari, a sua volta, ha illustrato l’impegno dei protagonisti della D.C. in Basilicata, come il sen.  Venturino Picardi, e i vari sindaci: a Lagonegro, Giuseppe Rossi dal 1952 al 1962, avversari politici furono l’avv. Giovanni Aldinio e il prof. Michele Consoli; Mario Picardi dal 1964-1970; Nicola Fortunato, 1970, medico, voluto come sindaco da tutti i democristiani. Citati anche i sindaci di Lauria, ing. Berardino Polcaro, già indimenticabile, autorevole membro del Consiglio di Amministrazione della Cassa per il Mezzogiorno, e di Trecchina, il medico condotto Antonio Buonomo, generoso pediatra, fattivo membro dell’Ufficio di Direzione dell’Unità Sanitaria Locale del Lagonegrese. Tutti questi sindaci manifestarono cultura, senso delle Istituzioni, immedesimazione nelle esigenze dei cittadini.

Quanto a Emilio Colombo, dopo la rivoluzione del 1994 e del 2000, che dissolse vecchi costumi della società, della politica italiana, dei partiti, e della stessa Democrazia Cristiana, Colombo aderì al nuovo corso dell’Ulivo, ma anche per Lui era cominciata una fase di oblio. Subì una sconfitta elettorale nel 2001. Però, si avvertiva la necessità di non dimenticare il suo impegno politico per una vita intera, trascorsa ad unire più che a dividere, come aveva imparato da monsignor D’Elia di Potenza, compagno di studio di papa Pacelli e di don Luigi Sturzo. Saggiamente, il 14 gennaio 2006, il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi nominò Colombo senatore a vita.

Non si può non rilevare, infine, un omissis, voluto, di Franco Costanza nel suo libro. Schivo, ma operoso, cita se stesso soltanto nel risvolto interno della quarta di copertina, come da prassi editoriale. Nulla dice del lungo periodo in cui fu Sindaco a Lagonegro, per tre volte, per ben 15 anni; e nulla dice da Presidente del Circondario, e da Presidente dell’Unità Sanitaria Locale del Lagonegrese. Saranno i posteri a dirGli: Grazie, Franco, per quel Tuo Lavoro!

Maratea 21 settembre 2021                                                       * Già parlamentare

 

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