giovedì 17 dicembre 2020

FINALMENTE LIBERI

dopo 108 giorni i pescatori sequestrati in Libia, 18 persone, equipaggio di due pescherecci di Mazara del Vallo



RIFLESSIONI SULL' ART. 1 DELLA NOSTRA COSTITUZIONE

 - Da  www.talenti lucani.it -


L’ITALIA (NON) E’ UNA REPUBBLICA FONDATA SUL LAVORO

 
 

Dott.ssa Margherita Marzario

“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”. Bisognerebbe cominciare a riflettere già dalla proposizione iniziale “L’Italia è” e chiedersi ma l’Italia veramente è? E cos’è? Riflettendo sul sempre più discusso significato della festa della Liberazione e su altri risultati del revisionismo storico, ci si dovrebbe interrogare sul fondamento dell’incipit del primo articolo della Costituzione: “L’Italia è o era?”. Sembra che l’Italia sia sempre più bistrattata, tra l’altro, dalla politica (chiamarla così è quasi un eufemismo) e dallo scarso impegno generale. Bisogna credere nell’art. 1 e educarsi e educare in tal senso. Il fatto che la Costituzione cominci con “l’Italia” dovrebbe essere l’obiettivo di tutto ciò che è pubblico o si dice pubblico. Peccato dover dire quello che l’Italia non è. Per ri-costruire qualcosa di buono, occorre cominciare a dire e a dirsi quello che l’Italia è, o quello che le rimane di essere o potrebbe essere. L’art. 1 comincia con “L’Italia”, nome che è ripetuto solo nell’art. 11, il penultimo dei “Principi fondamentali”. Mettendo insieme gli incipit dei due articoli si può ricavare: “L’Italia è una e ripudia la guerra”, ogni guerra, soprattutto “italianicida”, ovvero contro l’Italia stessa e l’italianità. Come ha scritto il giornalista Antonio Caprarica: “Gli Inglesi sono più cittadini che sudditi, gli Italiani sono più sudditi che cittadini. Negli alberghi inglesi è sufficiente dichiarare la propria identità, negli alberghi italiani bisogna rilasciare la propria carta d’identità”. A cosa si sono ridotte la sovranità del popolo e tutta l’italianità contenuta nella Costituzione? Bisogna risalire a quel 2 giugno 1946: tornano alle elezioni i partiti politici, dopo la sospensione fascista, e, per la prima volta, votano le donne italiane. Per onorare la Repubblica, ogni giorno si dovrebbe rinnovare il senso profondo di queste conquiste sociali. Così si rende concreto il primo comma dell’art. 1 della Costituzione, “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”, ricordando che il significato etimologico di lavoro è “volgere la volontà, l’intento, l’opera a qualcosa”. Un lavoro fondamentale e insostituibile è quello “invisibile”, quello casalingo, valorizzato dalla riforma del diritto di famiglia del 1975, quello di molte donne che, talvolta, sono costrette ad abbandonare il lavoro fuori casa per dedicarsi completamente ai neonati, ai figli disabili, ai genitori anziani. Quel lavoro non retribuito per cui si usa la parola “caregiver” (o “carer”), per il quale le donne hanno avuto sempre “care”, cura, attenzione, preoccupazione, sin dai tempi preistorici quando rimanevano nelle caverne a badare ai piccoli e al cibo da preparare volgendo sempre lo sguardo verso l’apertura della grotta per vigilare contro l’intrusione degli animali o di estranei. L’art. 1 è una sintesi della storia d’Italia: il nome “Italia”, attribuito all’estremità meridionale della Calabria e poi esteso alla penisola con l’avanzare della conquista romana; “repubblica”, di origine latina; “democratica”, di origine greca; “popolo” di reminiscenza romana perché evoca l’espressione “Senatus Populusque Romanus”. Italia costruita dal lavoro, da quello degli schiavi romani nelle grandi opere pubbliche a quello dei geni, quali Michelangelo e Leonardo, da quello delle corporazioni delle arti e dei mestieri nel Medioevo a quello del design moderno esportato e imitato in tutto il mondo. Il lavoro rappresenta la vera sovranità del popolo italiano, il quale, poi, così costituito e unito può esercitare il potere legislativo mediante proposta (art. 71) e nel cui nome è amministrata la giustizia (art. 101) cui, in alcune forme, può partecipare direttamente (art. 102).

mercoledì 16 dicembre 2020

INIZIATIVA DI LEGAMBIENTE

 in  collaborazione  con  il  Comune  di  Maratea



Legambiente Basilicata
Venerdì 18 dicembre Legambiente Maratea sky&sea e Comune di Maratea promuovono "RIconnetti", la raccolta di dispositivi elettronici da donare a chi ne ha più bisogno! Qui tutte le info👇

DIC18

RI-Connetti

Tutti · Evento organizzato da Legambiente Maratea sky&sea

COVID-19 IN BASILICATA- Aggiornamento

 -Da  www.regione.basilicata.it-



A MARATEA

 


CHIUSURA AL PUBBLICO DEGLI UFFICI COMUNALI

 con  provvedimento  che, prima facie,  appare  eccessivo per  Maratea...


 

martedì 15 dicembre 2020

VICO VISSINI DELLA GARAZZA

 

-          Da  “Via Cardinale  Gennari”  di Letizia Labanchi-

………………………….

“Guarda nel vicolo

a destra!

Quanto verde

giù in fondo,

quanto vivace e linda

la stradicciuola

fra vecchie case,

tutte abitate!

……………………….”

 


Nel Centro storico di Maratea, salendo per Via Casimiro Gennari già Pendinata, subito dopo l’Edicola della Cona ed alla sua destra, ci si trova in Vico Vissini della Garazza, il cui nome ha sempre attratto la mia attenzione anche perché immediatamente confinante con l’antica abitazione dei miei bisnonni dal lato paterno, Federico Rossi e Teresa Vita, poi casa della mia famiglia.

Naturalmente percorro da sempre quella via e quel vico che, pur in qualche modo modificati nel corso del tempo, serbano il loro originario fascino e lasciano affiorare, con i ricordi, nomi, volti, voci, storie di tanti marateoti che lì avevano la loro stabile dimora.

Ancora oggi, pur con le varie ipotesi formulate circa l’origine ed il significato dello storico nome del Vico, permane in merito un alone di mistero, che spinge il pensiero lontano, indietro nei secoli, mentre lo si percorre in leggera salita e volgendo lo sguardo verso l’alto sino a intravedere il vicino monte San Biagio con l’antica, maestosa Basilica e la moderna Statua del Redentore.

domenica 13 dicembre 2020

NO ALLA PENA DI MORTE

  « Ma il Signore gli disse: «Però chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte!». Il Signore impose a Caino un segno, perché non lo colpisse chiunque l'avesse incontrato »   (Genesi 4,15)

 

- Da  www.nessunotocchicaino.it -                                           

                                             

                                           APPELLO ALLE NAZIONI UNITE

PER LA MORATORIA DELLE ESECUZIONI CAPITALI e la fine dei �Segreti di Stato� sulla pena di morte

Noi, sottoscritti, siamo fermamente convinti che l�abolizione della pena di morte non sia solo una necessit� dell�individuo, il rafforzamento ulteriore della sua sfera di inviolabilit�, ma sempre pi� una necessit� storica e universale, il punto di approdo della nostra epoca, il punto di incontro di civilt� diverse. �Nessuno tocchi Caino�, � scritto nel Libro, e questo antico imperativo per noi vuol dire che lo Stato non pu� disporre della vita dei suoi cittadini.

Con il voto del 18 dicembre 2007, ribadito a dicembre 2008 e dicembre 2010, all�Assemblea Generale delle Nazioni Unite sulla Moratoria Universale delle esecuzioni capitali, abbiamo raggiunto un obiettivo di portata storica e di grande rilievo umano e civile per il mondo intero.

Con questo voto, le Nazioni Unite hanno stabilito che l�abolizione della pena di morte �contribuisce al rafforzamento della dignit� umana e al progresso dei diritti dell�uomo� e hanno chiesto agli Stati che ancora la praticano di istituire una �moratoria della pena di morte in vista della sua completa abolizione.�

Occorre ora evitare che questo successo sia presto consumato e logorato e, per questo, bisogna raddoppiare gli sforzi per dare applicazione concreta alla richiesta delle Nazioni Unite e arrivare, attraverso le moratorie, al superamento definitivo dell�anacronismo della pena capitale.

A tal fine, chiediamo al Segretario Generale dell�ONU di istituire la figura di un Inviato Speciale che abbia il compito non solo di monitorare la situazione Paese per Paese esigendo che siano aboliti tutti i �segreti di Stato� sulla pena di morte che sono la causa prima di un maggior numero di esecuzioni nel mondo, ma anche di continuare a persuadere chi ancora la pratica ad adottare la linea stabilita dalle Nazioni Unite: �moratoria delle esecuzioni, in vista dell�abolizione definitiva della pena di morte.�

Perch� lo Stato cessi di essere Caino, responsabile e testimone di quella perversione secondo cui la vita si difende infliggendo la morte.

 

venerdì 11 dicembre 2020

A PROPOSITO DELLA CAMPAGNA VACCINALE ANTINFLUENZALE 2020/2021

IN  BASILICATA

Ecco  una interrogazione in data 11 novembre 2020 a firma dei Consiglieri regionali Cifarelli e Pittella del Gruppo "Comunità Democratiche - PD".


 

giovedì 10 dicembre 2020

ADDIO A PAOLO ROSSI

Attaccante imprendibile, nel 1982 fu capocannoniere del Mondiale vinto dall'Italia con memorabili suoi goals e vinse anche il "Pallone d'oro".

Prato, 23 settembre 1956 - Roma, 9 dicembre 2020

- Da  www.quirinale.it -

Cordoglio del Presidente Mattarella per la scomparsa di Paolo Rossi

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

«Sono dolorosamente colpito dalla prematura scomparsa di Paolo Rossi, indimenticabile protagonista dell’Italia campione del mondo di calcio nel 1982 e sempre seguito con affetto da tutti coloro che amano lo sport.

Ricordando il suo garbo e la sua umanità esprimo ai suoi familiari cordoglio e vicinanza».

Roma, 10/12/2020

ALLA SCUOLA MEDIA "CASIMIRO GENNARI" DI MARATEA

- Da  Ivl24.it -  Redazione  09/12/2020

Edilizia scolastica, genitori preoccupati per la salute e la sicurezza degli studenti della scuola ‘Casimiro Gennari’ di Maratea.

Maratea (PZ) – Un gruppo di genitori degli alunni della scuola media di Maratea denuncia la pericolosità dei locali scolastici. Trattasi della scuola media “Casimiro Gennari”. I Genitori chiedono al Sindaco alle richieste formulate sin da ottobre non ha dato alcuna risposta. I genitori temono per l’incolumità dei ragazzi. Di seguito la nota che gli stessi avevano inviata il 2 ottobre avente il seguente oggetto: “Sicurezza Immobile adibito a scuola secondaria Piazza Europa richiesta chiarimenti richiesta intervento sicurezza alunni.”

“Nella qualità di genitori dei figli frequentanti la classe terza della scuola secondaria Istituto Comprensivo “C. Gennari” espongono quanto segue:

premesso che i locali utilizzati per l’attività scolastica sono interessati da lavori edili;

l’attuale allocazione degli alunni, nella porzione di edificio adiacente alla predetta struttura, apparirebbe prima facie non idonea e confacente allo svolgimento delle lezioni in maniera sicura, inoltre gli stessi locali frequentati dagli studenti non appaiono avere le caratteristiche di salubrità;

per giungere all’interno dei locali piano interrato, gli alunni devono attraversare un’area del tutto priva di qualsiasi riparo dalla pioggia e dunque decisamente disagevole e poco idonea a permettere l’ingresso in sicurezza ed in maniera dignitosa, inoltre per entrare in aula gli alunni si trovano a dover costeggiare un transennamento precario e pericoloso perché adiacente all’area di cantiere da un lato e dall’altro fiancheggia la strada.

Tutto ciò premesso le scriventi chiedono l’accesso agli atti, propedeutici alla certificazione di idoneità dei locali anzidetti allo svolgimento dell’attività scolastica e della idoneità sanitaria degli stessi, inoltre l’idoneità della via di fuga per le classi poste a piano terra.

Chiede altresì che, il Comune, predisponga quanto necessario al fine di consentire agli alunni l’ingresso nei locali scolastici al riparo dalla pioggia e in sicurezza.  Nell’attesa di riscontro entro sette giorni dal ricevimento della presente, stante la peculiarità del contenuto della richiesta, inerente la sicurezza degli alunni e pertanto connotata dal carattere di urgenza e confidando nell’attenzione che, l’amministrazione comunale, ha per la salute e la sicurezza dei bambini, porgono distinti saluti”.

mercoledì 9 dicembre 2020

LA QUERCIA E IL MANDORLO

18 febbraio 1883 - 26 ottobre 1957
 LA  QUERCIA  CHIESE  AL  MANDORLO:

 PARLAMI  DI  DIO.

 E  IL  MANDORLO  FIORI'.

-Nikos Kazantzakis- 

Scrittore, poeta, saggista, filosofo greco.

martedì 8 dicembre 2020

ADDIO A LIDIA MENAPACE

            Partigiana, politica e saggista

 Novara, 3 aprile 1924 - Bolzano, 7 dicembre 2020
- Da  Italialaica.it -

LIDIA MENAPACE, UNA PACIFISTA RIBELLE

Di Mirella Sartori | 07.12.2020

 

 

"Lidia Menapace" era per me un nome mitico di una giovanissima donna ribelle. La sua indignazione nell’apprendere che alcune sue compagne di scuola non avrebbero più partecipato alle lezioni, “cacciate” perché di religione ebrea, rafforzarono la sua convinzione sulla necessità di lottare per la giustizia. E lei lottò, lo fece, già pacifista, rifiutandosi di portare le armi. E non per questo il suo agire non fu pericoloso, anzi!

Poi la conobbi. Era già avanti negli anni, ma la sua energia, che scaturiva da una enorme forza interiore e dalla certezza di agire per cause ancora da conquistare, era ancora tutta evidente. Da allora la incontrai ogni volta che mi fu possibile.

Mi conquistò la sua capacità di separare nettamente la sua Fede personale dalla necessità di laicità. Mai nei suoi discorsi pubblici o privati trasparì il suo Credere che considerava un fatto personale, intimo, sicuramente intenso.

Venne una volta a Roma su invito di Italialaica e ci affascinò con le sue lucide argomentazioni.

La sera a cena in trattoria, a Trastevere, il suo umorismo ci regalò una conversazione gioiosa. Poi la notte a casa di Vittoria. Sì, perché Lidia amava l’ospitalità casalinga degli amici e disdegnava l’offerta di pernottare in albergo.

Lidia poliedrica e sorprendente, mi hai conquistata per sempre.

Mirella Sartori

AVVISO PUBBLICO DEL COMUNE DI MARATEA

 


A MARATEA

 


lunedì 7 dicembre 2020

L' ESEMPLARE DEDIZIONE DEL CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO


 

 - Da  www.quirinale.it -

Mattarella: «Riconoscenza e fiducia della Repubblica per l'operato del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco»

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al Capo del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile, Prefetto Laura Lega, il seguente messaggio:

«Nella ricorrenza di Santa Barbara, patrona dei Vigili del Fuoco, desidero rivolgere il mio pensiero a quanti, con esemplare dedizione, operano ogni giorno per la difesa dell’incolumità delle persone e per la salvaguardia dei beni e dell’ambiente.

Insostituibile punto di riferimento nelle emergenze, durante il 2020 il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ha offerto il proprio contributo a favore dell’intera comunità nazionale, colpita dall’emergenza sanitaria da Covid-19.

Fondamentale è risultato, sin dalla prima fase dell’epidemia, l’apporto del Corpo in termini di competenza tecnica, di esperienza professionale e di cultura della sicurezza e della prevenzione dei rischi, preziose risorse che i Vigili del Fuoco hanno messo a disposizione con generosità e abnegazione.

In tale contesto, in fattiva sinergia con tutte le componenti istituzionali, le donne e gli uomini del Corpo hanno assicurato il proprio determinante contributo in molteplici attività che l’emergenza sanitaria ha reso necessarie nei diversi territori, fornendo tra l’altro la propria opera nella assistenza logistica e sanificazione ambientale, nel trasporto urgente di farmaci e dispositivi sanitari, nelle campagne informative e di monitoraggio epidemiologico.

Specifica attenzione è stata sempre riservata, a tutela della salute di tutti, alle modalità di gestione del rischio operativo connesso al contagio, in situazioni spesso già delicate e drammatiche.

I Vigili del Fuoco sono intervenuti in numerosi servizi di salvataggio e soccorso tecnico a tutela dell’incolumità di persone e beni, ed anche di recente, in occasione degli eventi alluvionali che hanno interessato diverse parti del territorio nazionale.

Non meno significativa l’attività svolta, unitamente alle altre componenti preposte alla loro salvaguardia, al recupero e alla tutela dei beni storico-artistici nonché alla protezione dei beni paesaggistici, ricchezza del nostro Paese.

Con sentimenti di vicinanza e apprezzamento, esprimo a tutte le componenti del Corpo Nazionale la riconoscenza e la fiducia della Repubblica per il loro operato.

Il mio pensiero va anche ai Vigili del Fuoco toccati in prima persona dal contagio e alle famiglie di coloro che hanno perso la vita.

A ciascun vigile, ed ai loro familiari che ne condividono impegno, ansie e preoccupazioni, indirizzo un grato saluto e l’augurio di buona festa».

Roma, 04/12/2020

domenica 6 dicembre 2020