martedì 7 luglio 2020

AD UN ANNO DALLA MORTE DI MARIO DI TRANI


                     IL   MIO   RICORDO
                                                                                                                                             

CIAO   MARIO,

all’improvviso hai lasciato Maratea per sempre la sera dell’8 luglio 2019 e la comunità, che ti ha visto nascere, crescere e vivere da privato cittadino profondamente legato al suo paese sino a diventarne per tanti anni il primo cittadino, è stata colta da smarrimento e tristezza propri di chi perde una persona cara.

Solo due giorni prima, e precisamente la sera del 6 luglio, una fotografia ti vede, presso i giardini Papaleo-Mignone in via Ondavo, intento a leggere la locandina dell’incontro dedicato alla lotta contro i tumori femminili, al quale hai partecipato.
 Sembra solo ieri:

Eravamo, di età diversa, nel gruppetto di ragazzi che si recavano a Sapri per frequentare la scuola superiore scelta, con ritrovo a piazza Buraglia ed attesa del piccolo autobus Trotta…Poi più in là ci siamo ritrovati, ormai adulti, accomunati dall’amore per il proprio paese, cui si univa un crescente desiderio di impegno nella vita sociale e politica. Ciascuno, pur con comuni radici, aveva fatto o andava facendo le sue scelte, animato da buona volontà e tanto entusiasmo.

Tu, sin dal primo momento ti facesti apprezzare per la moderazione e l’equilibrio di chi ben conosce la sua comunità, la sua storia e le sue tradizioni ed intende essere un protagonista della vita cittadina, senza sognare di cambiare il mondo… come pure altri, me compreso, in quel periodo sognavano.

E fosti Sindaco, ma anche capace poi di lasciare quella meritata, prestigiosa carica da democristiano e ricominciare in qualche modo un nuovo impegno nel Partito socialista, sino a ritrovarti nel Partito democratico ed essere ancora più volte Sindaco di Maratea.
Certo, in tanti politicamente impegnati da sempre a sinistra in opposizione alla preponderante Democrazia cristiana di allora non potevamo che criticare l’evidente trasformismo, pur considerando positivamente qualità e capacità di un uomo nell’amministrare a lungo la cosa pubblica, senza trarne vantaggi personali o familiari  magari anche attraverso una pur possibile carriera politica.

Ecco, caro Mario, non sempre siamo stati politicamente d’accordo ma è proprio questo il mio più bel ricordo:

Mentre partiti ed uomini politici in Italia si lasciavano guidare dal malaffare e dal tornaconto personale, mascherati dalla propaganda del bene collettivo,  Tu sei rimasto sempre per lungo tempo il Sindaco, lodato o criticato,  ma comunque persona semplice, disponibile ed onesta nella vita privata come nell’adempimento del  mandato a te assegnato dalla comunità marateota.

Sarà anche per questo che in tanti rimane impressa la tua immagine tra via Mandarini, piazza Vitolo, mentre volgi lo sguardo verso il Municipio, e piazza Buraglia….


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