-Da www.sassilive.it-
Ferrovie dello Stato sotto accusa, manifestazione del Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale a Maratea contro “l’altra velocità”.
5 luglio 2020
Movimento
24 Agosto per l’Equità Territoriale annuncia manifestazione a Maratea
contro “l’altra velocità”. Di seguito la nota integrale.
“Chi va piano va sano e va lontano”, ma non è sempre vero,
soprattutto quando si va a rilento praticamente da sempre. E’ la
condizione in cui versano i trasporti ferroviari nel Mezzogiorno di
Italia, dove non esiste l’Alta Velocità, ma l’altra velocità. A dirlo, a
gran voce, il Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale, fondato un
anno fa da Pino Aprile, giornalista e scrittore, noto meridionalista,
proprio in Basilicata, nel parco della Grancia.
“Con questa iniziativa – dice Pino Aprile – abbiamo voluto rendere
evidente l’insopportabile iniquità che esiste in nel nostro paese nel
campo dei trasporti. Nel 2020, al nord si impiegano meno di tre ore per
fare 750 Km mentre al Sud, come in Sicilia succede che per fare 300 Km.,
con l’unico treno giornaliero che parte alle quattro di mattina
occorrono tredici ore tempo, senza dimenticare che a Matera, capitale
europea della cultura, il treno non è mai arrivato”.
L’originale manifestazione di denuncia e sensibilizzazione
organizzata da M24A-ET, è partita da Reggio Calabria e di sabato in
sabato, gli attivisti e i simpatizzanti del Movimento, stanno
letteralmente risalendo lo Stivale, toccando le diverse località
tagliate fuori da un servizio che altrove è presente e funziona. Vibo
Valentia, Pizzo Calabro, Lamezia, Paola e, questa settimana, la carovana
di protesta è giunta in Basilicata, a Maratea per l’esattezza, dove è
stata accolta da una nutrita delegazione di aderenti al Movimento,
guidata dal Referente regionale, Nicola Manfredelli.
Un flashmob per sensibilizzare l’opinione pubblica su tematiche che
coinvolgono tutti e che è possibile riassumere in pochi punti:
1) consentire ai treni di viaggiare come altrove a 300 km/h, e non alla falsa “velocità di rete” di circa 150km/h;
2) rendere chiaro che parlare di Frecciarossa al Sud significa
agitare solo uno specchietto per le allodole: serve a giustificare il
rincaro dei prezzi anche del 40% senza un reale risparmio di tempo;
3) Le ferrovie dello Stato Italiano dovrebbero investire le giuste
risorse nel Mezzogiorno: dal 2000 al 2017, infatti, a fronte di una
superficie pari al 40,3% del territorio nazionale, le ferrovie hanno
investito soltanto il 21%nel Sud Italia (fonte: Conti pubblici
territoriali);
4) Occorre adeguare il prezzo dei biglietti al reale servizio
offerto: non è pensabile che per una tratta ad Alta Velocità effettiva,
quale Roma – Firenze, il prezzo per ogni 100km sia di 6,9 Euro, per una
velocità commerciale di 208km/h e per un Napoli – Reggio Calabria, non
alta velocità, il prezzo sia di 9,3 Euro ogni 100 km, per una velocità
commerciale di 107km/h.;
5) A un servizio inefficiente e scadente si aggiunge anche una
diminuzione della frequenza degli stessi collegamenti, con i risultati
che tutti conosciamo e che diventano drammatici quando si tratta di
prendere un aereo o una coincidenza.
Per tutti questi motivi il Movimento 24 Agosto per l’Equità
Territoriale ha organizzato una serie di flashmob che culmineranno
sabato 11 luglio nella stazione di Salerno.
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