Cerimonia religiosa a Brefaro il 6 settembre scorso dopo il restauro della Chiesa
Per l'occasione richiamo qui la poesia di Letizia Labanchi dedicata alla piccola e bella frazione di Maratea:
B R E F A R O
Ameni pascoli,
silenziose radure, pendii
su cui con lente movenze
bruca la mucca
o svelta la capra
s'arrampica
con frettolosi belati,
dove indugiano
col muso fra l'erba
le greggi
custodite da un bruno garzone
o da una bimba pensosa.
Nel villaggiola breve piazzetta
con la chiesa
e la scuola
e la vecchia fontana
caratteristica e viva,
ove ancora
si fermano a sera
gli armenti per bere,
mansueti e pazienti.
O tu
che di Maratea
conosci
soltanto le spiagge ed il mare
e gli scogli
odorosi di alghe lucenti,
non sai la bellezza
del suo aspetto montano!
Seguendo la strada
a destra del bivio
che mena al Castello,
scoprirai il villaggio grazioso
di Brefaro.
Contornato di monti
fresco di querce,
ti accoglierà
con amabile volto
e lascerà nel tuo cuore
il sapore soave
di un'aria purissima
profumata di bosco
e della semplice vita
di gente buona
e ospitale.
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