Ecco la motivazione letta durante la cerimonia:
“E’ un libro che consente una lettura fluente e ricca di spunti interessanti. Gli autori, attraverso gli elementi naturali, culturali e antropologici di quella che è la cerniera naturale del paese, mostrano la ricchezza e la complessità dell’Appennino, tenendo sempre desta l’attenzione del lettore. Illuminando i tratti fondativi della civiltà appenninica, evidenziati con pregnanti riferimenti alla letteratura, alla storia, all’antropologia, all’arte, gli autori lanciano una sfida rivolta al futuro che si prefigge non soltanto l’obiettivo di rendere riconoscibili tali caratteri identitari ma anche quello di prefigurare un progetto politico, economico e imprenditoriale in grado di riqualificare l’Italia collinare e montana che da area geografica ormai marginale, deve tornare ad essere un punto di forza nazionale”.
Il Premio è stato ritirato da Piero Lacorazza, Direttore della Fondazione Civiltà Appennino che così si è espresso:
“Il riconoscimento è per noi molto importante – ha affermato Piero Lacorazza dopo il ritiro del premio – perché ha un doppio valore: da un lato conferma la qualità del prodotto letterario affidato a due dei principali nomi della letteratura meridionale e italiana, Raffaele Nigro e Giuseppe Lupo, e, dall’altro, conferma che la sfida “geografica nazionale” messa in campo dalla Fondazione Appennino suscita interesse e unisce in un certo senso le attenzioni e le identità di tutta la dorsale appenninica. Il Parco della Majella rappresenta un simbolo straordinario dell’Appennino italiano e ricevere un premio prestigioso in questo luogo per noi rappresenta nuova linfa a spingerci in avanti”.
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