Carbone (PZ)
E' un caso emblematico quello di Carbone, Comune lucano con circa 600 abitanti, dove si è ripetuto un fenomeno già verificatosi in altri piccoli Comuni e, pare, non solo, piccoli. Alle recenti elezioni comunali, i cittadini si sono ritrovati con due liste con rispettivi candidati a Sindaco, entrambe composte da persone non residenti e sconosciute in loco, mosse dall'unico scopo di poter fruire di aspettativa retribuita durante la campagna elettorale. Si tratta, dunque, come già accaduto in altri Comuni, di dipendenti residenti altrove, che non avevano alcuna intenzione di amministrare il Comune, tanto da dimettersi subito dopo la loro elezione. E così a Carbone qualcuno ha, comunque, votato e con 78 voti è stato eletto Sindaco, con la lista "Onesti e Liberi", tale Vincenzo Scavello di Messina a tutti sconosciuto a Carbone, dove non potrà che esserci un Commissario prefettizio.
Ecco lo sfogo di Mario Chiorazzo, che per 15 anni ha fatto il Sindaco nel piccolo comune lucano esaurendo i mandati:
"C’è amarezza perché speravo di consegnare la fascia tricolore a un cittadino di Carbone, invece non ho nemmeno potuto fare il passaggio di consegne perché in brevissimo tempo erano già andati via tutti. Ora mi auguro a Carbone un impegno, soprattutto da parte dei giovani, per riprendere in mano la vita amministrativa del proprio Comune”.
Per Chiorazzo occorre una modifica legislativa. ”Ribadisco, è legittimo presentarsi, pure se non si è residenti – aggiunge – ma basta una piccola modifica. Siccome per i Comuni sotto i mille abitanti non serve il numero di sottoscrittori della lista, basterebbe prevedere anche un minino di firmatari, 20 ad esempio. In questo modo si evita che persone di altre regioni, non interessate ad amministrare, vengano qui a presentare le loro candidature”.
Sembra che il tutto avvenga nel rispetto della normativa vigente ma a me, quello di Carbone e degli altri Comuni nella stessa situazione, sembrano casi per i quali richiamare alla mente la massima "non omne quod licet honestum est" (giurista Paolo -III sec. d.C.), sì da operare di consegueza per il futuro... E, naturalmente, che si provveda a modifica normativa per evitare il ripetersi ed il proliferare di un tale deplorevole fenomeno!
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