sabato 18 marzo 2023

A PROPOSITO DEL QUARANTENNALE DELL'UNIVERSITA' DELLA BASILICATA

 

              Nicola  SAVINO*

Spesso le ricorrenze danno significato al loro oggetto!

Il Quarantennale dell’Unibas, ne ha ricevuto dal Capo dello Stato, dall’Immigrata italianizzata in fuga dall’Iran, da tutti gl’interventi e dalla partecipata solennità del contesto: il piccolo Ateneo, luogo del <sapere (che) cambia il mondo, della coscienza critica.. che vivifica la democrazia”!

Sebbene di fresca tradizione ed afflitto dai problemi di un territorio carente d’infrastrutture, aggredito da uno spopolamento accelerato, è apparso il luogo dei Principi della nostra Carta, il Centro della Democrazia e della convergenza delle diverse energie in campo. La strada maestra per i Giovani che vogliono costruire il Futuro!

Le Cassandre sono sempre di utile sprone, ma l’evento attesta che quarant’anni non sono passati invano: da quando, nell’ 82, si iniziò con il C.T.O. guidato dal compianto Prof Emanuele Guccini (col Formez, a Fort Collins per studiarne il modello) e dall’indimenticabile Presidente Verrastro, già primo firmatario della Proposta in Parlamento.

Si partì dall’’ex Enaoli e da una legge (n.5 del 6 /1/ 83) sul Diritto allo studio universitario, poi dalle n.ri 20 e 15 dell’85 per il Consorzio Lucano ed il Centro residenziale a Matera. Il Magnifico Fonseca, che determinò il decollo e conferì l’impronta (aiutato dal compianto I. Santoro) é intervenuto al Quarantennale con il suo inesauribile entusiasmo: visibilmente commosso (e commovente) dei “passi” compiuti dall’Opera. Hanno costituito un nuovo quartiere della Città .. il San Carlo e l’Università, due realizzazioni che, insieme alla Regione, hanno consentito la “tenuta” della Città e della Basilicata!

Quale sarebbe oggi la nostra realtà senza questi “fatti” degli ultimi cinquant’anni? Non s’impone questo pensiero dinnanzi al volto che assunse Potenza? Forse anch’esso ha segnato il Quarantennale? Con la commozione del Rettore Mancini per la maturità dell’allievo Di Bono, “frutto di ieri… fiore di domani” e per la Sig.ra Pegah, italianizzatasi secondo una strada che dovrebbe essere moltiplicata ! 

 
Non a caso il Capo dello Stato, egli stesso già Docente, ha sottolineato che: < questa Università è motore di crescita .. (perché) l’Ateneo è il luogo dove si esercita la Democrazia ..>. Lucani non lontani dal sapere come nel passato, con un Centro finalizzato a diffonderlo! Lì Sindaci Sindacalisti e Giovani per il domani; Esponenti della Regione e del Governo; Operatori che hanno costruito l’Evento (nella sua impeccabile organizzazione) come un’“àncora di salvezza per i diritti di Democrazia e Libertà”, “cuore pulsante di unasocietà che vuol crescere”. E che può accogliere immigrati in collaborazione con Associazioni locali (si veda la Don Tonino di Potenza), e che dunque intravede la grande avventura del ripopolamento!

Come qualsiasi realizzazione, specie nel Sud, anche l’Unibas ha avuto (ed avrà) le sue grandi difficoltà, che però non potrà risolvere ove mai l’intreccio con la Società lucana non decollasse! Si può negare che la Basilicata sembra non essersi accorta a pieno delle sue potenzialità, della necessità di far dell’Unibas il motore per liberarsi del suo handicap tradizionale, dall’ indifferenza al futuro, dall’acquiescenza al sottosviluppo…. quasi non restasse altra via che fuggirne?

Un tempo, le Processioni del Santo per invocare la pioggia, nella modernità l’efficienza degli Atenei, dei Centri di Ricerca, della Scuola: per ripopolamento e lavoro! Occorre perciò l’intersezione tra le Istituzioni, tra le Strutture formative e le Periferie sociali: anche con i Borghi e le Valli, per innescare “sistematicamente” accoglienza ed integrazione: non c’è altra strada!

 

Giungemmo all’ Unificazione nazionale con uno spaventoso tasso di analfabetismo ed un crudele brigantaggio; ed a lungo siamo sopravvissuti con le rimesse degli emigrati perché ovunque ai Basilischi fu riconosciuta un’alta percentuale di “buone teste”!

L’“intersezione” con borghi e valli e gli stessi tessuti urbani incrementerebbe le iscrizioni, frenerebbe l’emigrazione: e l’Ateneo sarebbe finalmente “sentito” come proprio e dunque meglio utilizzato. La “macchina” non può far tutto: con i soli autisti rischierebbe di girare a vuoto!                    

Occorrono strade ed una Ambiente propulsivo! A cominciare dal Capoluogo, che ben attrarrebbe nel Centro Storico una Facoltà e “ritrovi” per Studenti; e dai borghi, che potrebbero organizzare incontri tra ragazzi, cittadini, genitori e Professori: un… propellente per la fiducia!

Alla Regione dunque il compito di sistemare i trasporti, gli alloggi e l’insieme dei servizi per l’esercizio effettivo del Diritto allo studio; e di congegnare con l’Unibas un serio e vasto programma d’integrazione degl’Immigrati (con il Fondo Sociale Europeo, specifico per la Formazione). Sostenendo i “capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi…”, perché nessuna Società si salva con la rassegnazione e la separatezza! Ns         

                                                     *già  Parlamentare e Sottosegretario di Stato              

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