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ALLE DONNE DEL NAUFRAGIO DI STECCATO DI CUTRO E A TUUTE LE DONNE VITTIME DI VIOLENZA
Facciamo nostro questo NOBILE PENSIERO della donna Prof. Maria Gabriella Militerno!
È alle donne del naufragio di Steccato di Cutro
che voglio dedicare un mio pensiero in questo giorno, l’8 marzo, nonché
alle bambine del naufragio che non avranno MAI un futuro da donne.
Tra queste donne in fuga c’era anche Torpekai
Amarkhel, una giornalista afghana di 42 anni, morta assieme al marito e a
due dei suoi figli, mentre la figlia di 7 anni è tutt’ora dispersa.
Non ha esitato a mettere in mare aperto se
stessa e la sua preziosa famiglia, nonostante i rischi che avrebbero
corso, in nome della LIBERTÀ, valore tra più nobili.
Aveva lavorato alla radio nazionale afghana e
subito dopo aveva cominciato a collaborare con l’ONU al progetto “Unama
News”. Le sue battaglie erano finalizzate all’emancipazione femminile,
al tempo della caduta dei Talebani nel 2002, quando pensava che il
“giornalismo fosse una nuova frontiera per le donne nel Paese”, tanto da
invitare le colleghe a lavorare senza il burqa, tradizione che non era
stata estirpata dalla mentalità di molte. Ma, a due passi dalla
spiaggia, che da simbolo di LIBERTÀ si è trasformata in simbolo di MORTE
ha visto infrangersi tutti i sogni che aveva per sé, per la sua
famiglia e per le altre donne del suo Paese.
E poi un pensiero va a Giuseppina, a Chiara a
Iolanda e alle altre donne, già troppe, vittime di femminicidio in
questo scorcio di nuovo anno, nonché alle 118 vittime del 2022 e a
quelle degli altri anni precedenti, perché ci sia una presa di coscienza
da parte di tutti, agenzie educative, istituzioni, magistratura,
finalizzata a mettere in atto un sistema di prevenzione che eviti questi
drammi che, oltre a cancellare l’esistenza delle donne, ha una serie di
ripercussioni nefaste sulla famiglia, quella d’origine e quella di
nuova formazione, perché, generalmente, queste violenze si verificano
proprio nelle famiglie di nuova formazione.
A tutte loro va il mio accorato pensiero, la mia preghiera
Maria Gabriella Militerno
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