lunedì 31 agosto 2020

MARATEA FERITA DAGLI INCENDI ESTIVI


 

                       - Da   "PILLOLE"   di  Gian  Carlo  Marchesini   in   www.calderano.it -

 

 "E' da quando ho conosciuto Maratea nei primi anni Ottanta che tutte le estati, inesorabilmente, ho assistito a, o ho avuto notizia di incendi sui monti lungo i suoi trenta e più km di costa. Ora, non è proprio da credere che si tratti di fenomeni spontanei causati dal caldo del sole estivo. C'è quindi sicuramente una componente di dolo costante e duratura. Ricordo che c'era chi accennava ai pastori che provocano l'incendio per avere l'anno successivo erbetta nuova e fresca per le bestie al pascolo. E chi includeva nel fattore dolo anche chi, con aerei ed elicotteri, veniva reclutato per spegnere gli incendi in cambio di un guadagno monetario. So bene che questi fenomeni dolosi e nefasti non accadono solo sulle coste e colline di Maratea, ma anche in Sardegna e Calabria, Puglia e Sicilia. Ciò che però colpisce è la loro inesorabile continuità. Possibile mai che praticamente tutte le estati il verde del paesaggio stupendo si riempia di piaghe e ferite nere, e i massi precipitino a bloccare l'unica e preziosa strada disponibile? Come è possibile che una comunità continui ad accettare che la propria sicurezza sia in balia degli interessi di una esigua ma agguerrita minoranza? E' una vicenda simile all'istituzione dell'Area Marina Protetta lungo i 32 km della costa. Anche di questa ne sento parlare a partire dagli anni Ottanta, e anche lì penso che a condizionare e impedire siano interessi minoritari. Ma fino a quando ha da essere rinviata la messa in sicurezza degli interessi collettivi e della integrità della natura? O alziamo le spalle e ci accontentiamo del fatto che Maratea rimane comunque bellissima?".

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