mercoledì 23 giugno 2021

A PROPOSITO DEL CONVEGNO A VILLA NITTI

 

 

ARTICOLO  DI  NICOLA  SAVINO

 

UMANESIMO  DIGITALE  MA  INNANZITUTTO  UMANESIMO  CIVILE

 

 

“Basta considerare che domenica 20, nella giornata di chiusura, sono intervenuti Giuliano Amato, il ministro dell’economia e delle Finanze, Daniele Franco e il Commissario Ue, Paolo Gentiloni, per cogliere il livello della Tre Giorni svoltasi <a distanza> nella Villa che fu costruita ad Acquafredda da F.S. Nitti!

Organizzato dalla Fondazione omonima e dall’Associazione Merita, il Convegno-che pare sia stato seguito da tremila collegati- ha trattato dell’<economia della conoscenza per lo sviluppo del Mezzogiorno>.

Non a caso intitolato all’ <Umanesimo digitale> ed l’introdotto da Mara Carfagna, Ministra per il Sud e la Coesione territoriale (sulla “centralità della rinascita del Mezzogiorno per le prospettive di crescita di tutto il Paese”), ha analizzato le relazioni tra la ricerca scientifica e le innovazioni tecnologiche in atto nell’industria e nei servizi a rete, obiettivi della transizione verde e della coesione territoriale e sociale.

Questo “taglio” ha consentito di dedicare due sessioni alla <formazione del fattore umano .. risorsa chiave di uno sviluppo basato sulla conoscenza>: Anche per valorizzare il patrimonio culturale italiano e rafforzare il <tessuto dei valori condivisi> a sostegno dello sviluppo e partendo dalla realizzazione del Piano nazionale finanziato dal fondo Ue.

Come dire che, mentre ai tempi della Cassa del Mezzogiorno si puntò sull’ infrastrutturazione di base e sull’industrializzazione, ora il fattore umano è più rilevante per lo sviluppo: dunque, la sua formazione, prioritaria e centrale. Come, infatti, si potrebbero diversamente affrontare le sfide che si legano alla digitalizzazione universale ed all’ economia verde per il recupero del pianeta?

Oltre l’introduzione delle Autorità, la Prolusione Carfagna e le conclusioni di domenica, tra Giornalisti e Personalità di primo piano, si sono incrociati oltre trenta contributi in collegamento con operatori presumibilmente tutti, direttamente o indirettamente, impegnati sulla realtà meridionale.

Dunque, un contributo eccezionale allo studio del problema! L’iniziativa di Stefano Rolando per la Fondazione Nitti e di Claudio De Vincenti, già Ministro per il Sud, per l’Associazione Merita, ha seminato impegno e soddisfatto passioni nel cuore stesso delle Istituzioni : verso il Pnrr e per un Mezzogiorno finalmente dinamico nella “complessità euro-mediterranea”!

In più, all’insegna del “Villa Nitti accorcia le distanze”, l’esperimento” ha consentito d’immaginare un luogo d’appuntamento per il Sud <nella magnifica cornice di Acquafredda di Maratea .. per una vasta  tessitura nazionale e internazionale >. Opportunità della quale l’intero Mezzogiorno- attraverso le sue Istituzioni- ha grande bisogno per uscire dal letargo finora prediletto, e per elaborare finalmente posizioni programmi ed azioni comuni.

E’ dunque su questo versante che si auspica un maggior coinvolgimento, perché non v’è dubbio che il ruolo degli stessi Comuni sia indispensabile per gli obiettivi proposti dal Convegno, il quale, ovviamente, per la sua stessa finalità, non poteva che restringersi a contributi di specialisti e ad una platea selezionata dei connessi: e dunque risultare elitario (molto circoscritta la stessa diffusione degl’inviti alla connessione internet, la “stampa lucana” presente soltanto con la Rai ed i Sindaci con il solo Padrone di casa).

Come ho già scritto sul numero del 5 giugno, sono dell’opinione che la Finanza locale, la quale ha cristallizzato a favore del Nord la spesa per i servizi (da noi Lea e Lep inattuati!), resta assolutamente nodale: e non soltanto perché Lea e Lep sono previsti dalla Costituzione (per attivarli effettivamente a Sud occorre o aumentare le tasse o riequilibrare appunto la Finanza locale mentre le Regioni leghiste vogliono l’autonomia differenziata, cioè ancora più soldi). Ma anche perché l’efficienza civile (cioè, servizi sufficienti) migliora la formazione del cittadino ed esalta la capacità degli Amministratori.

Risulta perciò fondamentale per la diffusa qualificazione del fattore umano e per far emergere, formandoli, “politici” più bravi sia per l’amministrazione locale, provinciale e regionale che per la rappresentanza ai livelli superiori. Intrecciare la cultura umanistica e quella tecnica, uno dei filoni del convegno, è ovviamente decisivo per il salto di qualità necessario a reggere le sfide dell’oggi e del domani! Ma se si vuole uscire dalla morsa del clientelismo (ormai da tempo ..esteso anche al Nord!) occorre mettere le Amministrazioni comunali in condizione di superare le inconcepibili ed  ormai intollerabili arretratezze nei servizi (vedasi Covit ..sanità  nidi ..scuola ..viabilità..).

Le risorse per fare i servizi sono, dunque, condizione anche per il formarsi di una classe dirigente locale “moralmente” capace di sciogliere il circolo vizioso del “favore” e del clientelismo: di superare finalmente concezione e gestione privatistiche della cosa pubblica: uno dei più soffocanti circoli viziosi a danno del Sud e dell’intero Paese!

Ottimo, dunque, l’umanesimo digitale, ma indispensabile urgente prioritario l’umanesimo civile. Senza di esso, a Rocco Scotellaro sindaco, non restava che metterci “a maledire insieme” di!”  ns

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