"In merito ad alcuni commenti, interventi e dichiarazioni che animano in questi giorni il dibattito, in particolare a Maratea, in relazione ai risultati dei monitoraggi di Goletta Verde 2021 in Basilicata, Legambiente Basilicata con la presente nota intende precisare alcuni aspetti che risultano ancora, malgrado i numerosi chiarimenti, oggetto di cattiva informazione e spesso di palese strumentalizzazione.
Come
è noto, da oltre 30 anni Legambiente con la sua campagna Goletta Verde si pone
l'obiettivo di denunciare, sensibilizzare e informare sullo stato di salute del
nostro mare.
Al fine di supportare tali obiettivi, la campagna si avvale anche di
un'attività di monitoraggio che viene effettuata prelevando campioni d'acqua
ed eseguendo su ognuno le analisi previste dalla legge, attraverso il supporto
di laboratori territoriali di analisi accreditati.
I
tecnici e i volontari di Legambiente durante la campagna eseguono il
monitoraggio dello stato di qualità del mare e delle coste, con l'intento di
evidenziare i punti critici, alcuni dei quali come spesso capita, non vengano
mai monitorati dalle autorità competenti che invece si concentrano sui tratti
cosiddetti balneabili.
Esistono alcuni punti critici in cui, secondo i dati di Goletta Verde, la
qualità microbiologica delle acque monitorate non rispetta i pa- rametri di
legge. Senza mai con questo tuttavia sostenere però che un intero tratto di
costa sia inquinato. Nondimeno però i criteri di Goletta Verde sono del tutto
conformi a quelli previsti dalle normative nazionali e i parametri utilizzati
sono gli stessi utilizzati da Arpab, con risultati che non sono in
contraddizione con i prelievi effettuati dall'Agenzia Regionale lungo le coste,
ma al massimo si integrano al lavoro svolto dalle Istituzioni.
Analizzando
in particolare quanto emerso nel monitoraggio sulla costa di Maratea 2021
evidenziamo quanto segue:
1. Goletta Verde nel 2021 a Maratea si è concentrata come ogni anno su due
punti di campionamento, secondo una ripartizione na- zionale commisurata alla
lunghezza della costa. I punti monitorati devono essere ripartiti, sulla base
della finalità della campagna, tra foci dei corsi d'acqua e punti localizzati
fronte spiaggia. Pertanto i punti scelti quest'anno sono stati Acquafredda
(fronte spiaggia) località Porticello e Foce del torrente Fiumicello.
2. Le analisi fornite da Legambiente con Goletta Verde sono delle istantanee
per individuare criticità e prospettare soluzioni su punti e tratti di mare
potenzialmente interessati da fenomeni di inquinamento batteriologico di
origine fecale per la presenza di scarichi abusivi, condotte fognarie
danneggiate dall’usura degli anni o insufficiente sistema di depurazione. Non
avendo l'obiettivo di fornire patenti di balneabilità (che è una prerogativa delle
Arpa e del Sistema Nazionale di Protezione Ambientale) Goletta Verde non
programma monitoraggi intensi nel tempo e nello spazio, a meno che non ci siano
segnalazioni di presunti illeciti. Per questo motivo il monitoraggio è
effettuato nel periodo estivo (e non in inverno) e si concentra su alcuni punti
potenzialmente critici che vengono possibilmente analizzati ogni anno.
Monitoraggio concentrato nei mesi estivi, quando c'è il maggiore carico di
presenze turistiche. 3 A Maratea la Foce di Fiumicello è un punto critico
costantemente monitorato da anni da Legambiente. Che si tratti di un punto
critico lo dimostrano alcuni episodi di inquinamento degli ultimi anni ma anche
le nostre stesse analisi degli scorsi anni nelle quali, benché i valori
microbiologici misurati fossero sempre inferiori ai limiti, non abbiamo
riscontrato comunque valori eccellenti di qualità delle acque. Valori
eccellenti che invece abbiamo rilevato ad Acquafredda dove negli ultimi mesi
avevamo ricevuto segnala- zioni di possibili inquinamenti.
4. Alla foce di Fiumicello sono stati effettuati ben tre prelievi tra il 12 e
il 16 luglio 2021 e tutti hanno evidenziato valori ben superiori ai limiti. In
questo stesso periodo abbiamo anche analizzato l'acqua nello stesso punto di
prelievo Arpab a circa 100 metri in linea d'aria dalla foce del torrente e
abbiamo riscontrato valori sicuramente inferiori ai limiti delle acque di
balneazione compatibili con i valori riscontrati da Arpab. Pertanto è
evidente, come è logico che sia, che il carico batteriologico rilevante
apportato a mare dal torrente Fiumicello si diluisce man mano che ci si
allontana dal punto critico.
Sulla base di quest'ultima considerazione evidenziamo ancora una volta che non
esiste necessariamente contraddizione tra i dati Arpab e quelli di Legambiente
che infatti sono generalmente confrontabili quando i campionamenti vengono
effettuati negli stessi punti. Tuttavia Arpab non comunica i dati di foci di
fiumi e canali come fa Goletta Verde.
Le domande da porsi a nostro parere sono le seguenti: È davvero possibile
sottovalutare come troppo spesso si fa, il pericolo rappresentato, per la
qualità delle acque marine, dai corsi d'acqua inquinati che sfociano in mare?
È sufficiente per le istituzioni depu- tate al controllo così come per quelle
che devono attuare politiche di tutela del territorio, trincerarsi dietro il
mantra secondo il quale le foci dei fiumi non sono balneabili per legge e che
l'unico dato che conta è quello fornito dai cosiddetti punti di balneazione?
Se il divieto di balneabilità delle foci è sicuramente un fatto (al quale non
bisognerebbe comunque rassegnarsi), è possibile affermare al contempo e con
onestà intellettuale che possa bastare questo per risolvere i problemi?
E ancora chiediamo sulla base delle considerazioni fatte: Può un'associazione
come Legambiente ignorare situazioni di criticità così evidenti, che forse
nessuno metterebbe in evidenza altrimenti? Qualcuno può davvero pensare che
denunciare queste situazioni non sia fatto a tutela esclusiva dell'ambiente,
dei cittadini e anche degli operatori turistici (a cui va tutto il nostro
sostegno)? Chi è così miope da non vedere che tali situazioni sono un
ostacolo e non una spinta per l'istituzione dell'Area Marina Protetta Costa di
Maratea che noi vogliamo fortemente? Chi può pensare che noi non siamo i primi
a provare grande rammarico per quello che denunciamo? Ma nascondere il dito non
fa parte del nostro modo di operare.
In un momento storico in cui la transizione ecologica rappresenta l'orizzonte
necessario verso il quale riconvertirsi, con Goletta Verde continueremo a non
rassegnarci ad assecondare il pensiero secondo cui fiumi e corsi d'acqua
possono essere abbandonati a loro stessi perché si dà per scontato che siano
“inquinati”. Invece è necessario mettere in campo una seria e concreta
politica di tutela dei fiumi, dei torrenti e dei canali di bonifica in
Basilicata, anche per garantire finalmente una buona qualità delle acque
scaricate a mare. Noi continueremo a vigilare, a denunciare e a chiedere
risposte concrete alle criticità dei territori".
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