martedì 17 agosto 2021

IN AFGHANISTAN

dopo venti anni di guerra, tutto  come prima,  anzi  peggio  di  prima con  il  nuovo  Emirato  islamico proclamato  dai  Talebani



 

Questo è il testo integrale del discorso pronunciato ieri dal Presidente degli Stati Uniti Joe Biden, alla Casa Bianca: 

 

"Buon pomeriggio. Voglio parlare oggi della situazione in evoluzione in Afghanistan, degli sviluppi che hanno avuto luogo la scorsa settimana e dei passi che intraprenderemo per affrontare gli eventi che stanno evolvendo rapidamente. Il mio team sulla Sicurezza nazionale e io avevamo monitorato da vicino la situazione in Afghanistan e agito velocemente per eseguire i piani che avevamo messo in campo per rispondere a ogni evenienza, incluso il rapido collasso a cui stiamo assistendo.

Ora mi soffermerò sui passi specifici che prenderemo, ma voglio ricordare a tutti come siamo arrivati fin qui e quali sono gli interessi dell’America in Afghanistan. Siamo andati in Afghanistan quasi vent'anni fa con obiettivi chiari: prendere quelli che ci avevano attaccati l’11 settembre 2001 e assicurarci che Al Qaeda non avrebbe usato l’Afghanistan come base dal quale attaccarci di nuovo. Ci siamo riusciti. Abbiamo smantellato Al Qaeda e l’Afghanistan. Non abbiamo mai mollato la caccia a Osama bin Laden e lo abbiamo abbattuto. Quello è avvenuto un decennio fa.

La nostra missione in Afghanistan non è mai stata quella di costruire la nazione. Non abbiamo mai pensato di dover costruire una democrazia centralizzata e unificata. Il nostro interesse vitale in Afghanistan rimane lo stesso: prevenire un attacco terroristico sul suolo americano. Ho sostenuto per molti anni come la nostra missione dovesse essere incentrata sul contro-terrorismo, non contro l’insurrezione o la costruzione del Paese. Ecco perchè da vicepresidente mi opposi a un aumento di soldati quando, nel 2009, venne proposto. Ed ecco perchè sono irremovibile nel concentrarmi sulle minacce che dobbiamo fronteggiare oggi, nel 2021, non quelle di ieri».

Biden prosegue: «La verità è che questa situazione si è sviluppata più velocemente di quanto avevamo previsto. Dunque, cosa è successo? I leader politici afghani si sono arresi e hanno lasciato il Paese. L’esercito afghano è collassato, alcune volte senza provare a combattere. Se qualcosa, gli sviluppi della scorsa settimana hanno rafforzato, è che mettere finire al coinvolgimento militare americano in Afghanistan è stata la decisione giusta.

I soldati americani non possono e non devono combattere in una guerra e morire in una guerra che le forze afghane non voglio combattere. Abbiamo speso più di mille miliardi di dollari. Abbiamo addestrato ed equipaggiato qualcosa come 300 mila soldati. Equipaggiati in modo incredibile. Una forza militare più grande di quella di molti dei nostri alleati Nato. Abbiamo dato loro ogni strumento di cui avevano bisogno. Abbiamo pagato i loro stipendi, provveduto al mantenimento della loro aviazione, qualcosa che i Talebani non hanno.

I Talebani non hanno aviazione. Noi abbiamo anche dato un supporto aereo. Abbiamo dato loro la possibilità di determinare il loro futuro. Ciò che non potevamo dare loro era la volontà di combattere per il loro futuro. Ci sono alcune unità speciali e coraggiose tra le forze afghane. Ma se l’Afghanistan è incapace di mettere in campo ogni reale resistenza ai Talebani, non saranno in grado di farlo tra uno anno, un altro anno ancora, altri cinque o vent'anni. Gli aiuti americani non avrebbero fatto la differenza. Ecco ciò che penso in cuor mio: è sbagliato ordinare ai soldati americani di fare un passo avanti quando le forze dell’Afghanistan non lo faranno».

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