La vogliamo ricordare così, Elisa, con un manifesto, come
abbiamo fatto dall’inizio, quando ancora la cercavamo, quando le sue
tracce si erano perse nel nulla, quando ancora nessuno immaginava l’atroce
verità: era lì, è sempre stata lì, in quel sottotetto, a due passi da
tutti.
Sono passati venticinque anni da quel 12 settembre e noi
vogliamo continuare a ricordarla non solo per la sua dignità di giovane
ragazza a cui è stato tolto il diritto di
camminare nel futuro, non solo per il dolore incancellabile e inconsolabile della sua famiglia, ma anche e soprattutto per dire a noi stessi che una memoria senza verità, una memoria che diventa semplice commemorazione, una memoria che ricorda ma preferisce voltare pagina, una memoria che si commuove senza indignarsi, è una memoria complice, sterile e offensiva della dignità di chi non c’è più e di una comunità intera.
E quando la memoria non coincide né con verità né con la giustizia, è come una ferita che sanguina senza mai diventare cicatrice.
don Marcello Cozzi
camminare nel futuro, non solo per il dolore incancellabile e inconsolabile della sua famiglia, ma anche e soprattutto per dire a noi stessi che una memoria senza verità, una memoria che diventa semplice commemorazione, una memoria che ricorda ma preferisce voltare pagina, una memoria che si commuove senza indignarsi, è una memoria complice, sterile e offensiva della dignità di chi non c’è più e di una comunità intera.
E quando la memoria non coincide né con verità né con la giustizia, è come una ferita che sanguina senza mai diventare cicatrice.
don Marcello Cozzi
Nessun commento:
Posta un commento