Generazione lucana - Impegno per la Basilicata
Da "PILLOLE" di Gian Carlo Marchesini in www.calderano.it
"Il fatidico momento delle elezioni
regionali in Basilicata del prossimo 24 Marzo si avvicina e, purtroppo, già si
rivedono vecchi modelli e cliché da campagna elettorale.
Nonostante i riflettori puntati su Matera Capitale Europea della Cultura,
la nostra terra è ferma, fragile. I nostri abitanti immobilizzati, spesso
demoralizzati.I Comuni della Basilicata, infatti
vivono realtà quotidiane differenti: come in un deserto, nulla si muove. E
quando s’intravede qualcosa di nuovo e diverso, spesso si pensa sia un miraggio
o magari, una gran bella fregatura. Siamo consapevoli inoltre che per
riattivare i piccoli paesi non servono solo soldi e grandi eventi,
ma piccoli miracoli che possono fare i giovani, sia quelli che sono
rimasti che quelli che potrebbero tornare.
In un periodo storico in cui prendere posizione,
prendere iniziativa, mettersi in gioco sono atti di coraggio, noi giovani
vogliamo essere coraggiosi. Perseveranti. Tenaci. Abbiamo però una convinzione:
vogliamo provocare il cambiamento fuori dalle stanze dei partiti e fuori dai
percorsi tradizionali.Vogliamo costruire, insieme, un
confronto aperto, che trasformi la mentalità clientelare lucana, che stimoli
nuovi percorsi d’innovazione sociale, che sviluppi il pensiero critico e il
senso civico di ogni giovane lucano, che non deve più attendere speranzoso
l’operato della politica ma che deve assumersi la responsabilità civica e
sociale di dare un contributo attivo al cambiamento in Basilicata, costruendosi
il proprio futuro da persona libera, in cui l’appartenenza deve essere al
proprio territorio e non a gruppi di potere o lobby partitiche.
Non cerchiamo consensi, non vogliamo compassione e non vogliamo che nessuno
si senta in colpa per l’eredità che ci viene lasciata.
Vogliamo invece costruire un passo alla volta il
nostro futuro, che sia migliore per noi e per i nostri figli, senza attendere o
sperare che lo facciano altri. Vogliamo conoscere e creare legami con il nostro
territorio e i suoi abitanti: entrare in empatia, ricostruire un tessuto sociale ormai quasi inesistente. Vogliamo acquisire
e condividere competenze, costruire spazi in cui metterle in pratica,
consapevoli che il percorso politico oggi non premia la meritocrazia. Iniziare
un nuovo cammino spaventa. Ma dopo ogni passo che percorriamo
ci rendiamo conto di com’era pericoloso restare fermi. Purtroppo la Basilicata
non è una regione per giovani: non avremmo avuto bisogno di Generazione Lucana
se il mondo politico non avesse fatto tanti errori; se molti avessero avuto la
lungimiranza di guardare al di là delle emergenze
quotidiane, ora l’emergenza più grande non sarebbe un tessuto sociale giovanile
che si è disgregato.Eppure la Basilicata è un terreno fertile dove piantare il
seme di una nuova generazione più consapevole, più attiva e più viva di quella
di cui siamo abituati a sentir parlare. Noi vogliamo essere i coltivatori di
quel seme, per poi vedere la pianta crescere autonomamente."
(Generazione Lucana)
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