mercoledì 2 gennaio 2019

UNA CITTADINANZA ONORARIA...A META'

Con sua Deliberazione n. 63 del 18 dicembre 2018, il Consiglio comunale di Maratea ha conferito la cittadinanza onoraria all'artista Cesare Cremonini, previo intervento del Sindaco e dell'Assessore alla Cultura, con la seguente motivazione:
"per il forte legame affettivo che intrattiene con la nostra città e che non manca mai di sottolineare pubblicamente, veicolando l'immagine di Maratea, promuovendola in tutta Italia e conferendole ulteriore prestigio".
Assenti ben cinque Consiglieri (due di maggioranza e tre di minoranza), si sono espressi a favore del conferimento i sette Consiglieri di maggioranza presenti, Sindaco compreso, mentre il consigliere  di minoranza, Arch. Francesco Ambrosio, già Sindaco del nostro Comune, ha manifestato il suo motivato dissenso con voto contrario.
Nel richiamare qui quanto da me già osservato in precedente post dal titolo "Maratea e...la cittadinanza onoraria", ritengo che sarebbe stato certamente preferibile un conferimento da parte del "plenum" della massima assemblea cittadina con tutti presenti e con votazione unanime, come pure dovrebbe sempre avvenire quando si intenda procedere per una tale onorificenza meritevole di riconoscimento da parte dell'intera comunità come rappresentata in Consiglio comunale.
Bene ha fatto l'Arch. Ambrosio a esprimere il suo voto contrario, dopo quello altrettanto contrario già espresso nel precedente, analogo caso relativo a Sophia Loren, motivandolo con l'assenza di uno specifico Regolamento comunale e con la leggerezza ed improvvisazione nella concessione, che poco o nulla si addicono ad un così prestigioso riconoscimento (ciò senza nulla togliere alla Loren o a Cremonini).
A parte la opportunità di regolamentazione della materia, non si dovrebbe prescindere da un consenso unanime del Consiglio comunale, in modo che il conferimento della cittadinanza onoraria abbia il peso ed il prestigio che si merita e non ne risulti poi, con il voto, di fatto sminuita la stessa motivazione. Diversamente non sarà che una cittadinanza onoraria, per così dire,...a metà e tale da perdere gran parte di quel valore e di quel significato originari e propri della specifica onorificenza, con il verificarsi di qualcosa, a mio parere, poco piacevole per la nostra Città e per gli stessi insigniti di tal riconoscimento onorifico.

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