giovedì 12 dicembre 2019

CONTRO L'INVOLUZIONE POLITICA

-Da  Italialaica.it-

Editoriale

                                                S A R D I N E    IN    C A M P O

di Marcello Vigli - 11/12/2019



Ieri furono i girotondini a dimostrare che c’è un’Italia che resiste all’involuzione politica, oggi sono le sardine con un movimento anti sovranista che da Bologna si è diffuso in tutte le piazze italiane.
Un’Italia di cittadini quotidianamente indaffarati a sopperire a necessità sociali, a cui lo Stato non dà risposte, che restano perciò estranei alle beghe a cui spesso si appassiona, invece, chi si candida a “fare” politica.

Sono forse loro gli eredi dei partiti che un tempo assolvevano, oltre che a favorire la partecipazione politica, anche alle necessità di dare risposte immediate a tali istanze, come fa oggi il volontariato, senza lasciarsi, però, coinvolgere in conflitti per la distribuzione dei ”posti di potere”. Quando, però, la crisi della partecipazione si fa più diffusa, diventando opportunistica, e rischia di stravolgere la “normale” dialettica politica, scendono in campo coinvolgendo la cosiddetta “società civile” per smascherare il populismo e per far sentire prepotente la voce che i partiti non sanno più alzare.

Sono gruppi, associazioni e singoli diversi fra loro, ma che hanno in comune l’impegno a far valere sempre la norma costituzionale, a partire dai loro temi preferiti: l’uguaglianza e il lavoro. Molto evidente è l’impronta prodiana sia nello stile, sia nella violenza di certe critiche che demonizzano o svalutano le iniziative di chi persegue solo l’interesse personale. Fra loro, specie fra i più fra i giovani, c’è una forte presenza di volontariato cattolico, che, però, non esita a confondersi con gli altri, seguendo l’ispirazione di papa Bergoglio.

Dopo Bologna, dove hanno esordito, questi “simpatici pesciolini” hanno gremito le piazze di diverse città del nord e del sud e si sono dati appuntamento sabato prossimo a Roma in piazza San Giovanni per verificare la loro reale consistenza. All’indomani rappresentanti delle diverse realtà locali, che si riconoscono nel Movimento, si confronteranno in un’assemblea, già convocata, per verificare la volontà/possibilità/capacità di convergere su alcuni obiettivi e di costituirsi in forza politica organizzata.

Tale verifica non sarà facile per le diversità tra i protagonisti rivelatasi, fra l’altro, nella controversia emersa per la proposta, avanzata da un “portavoce” romano, di consentire la presenza in piazza S. Giovanni anche dei simpatizzanti fascisti Casa Pound. Dura la replica del Movimento su Facebook: Le piazze delle sardine si sono fin da subito dichiarate antifasciste e intendono rimanerlo.
In attesa degli sviluppi di queste giornate romane, si può anticipare qualche riflessione sull’emergere improvviso e inatteso di questo fenomeno politico che si presenta come spontaneo senza, forse, esserlo del tutto.

Nella sua complessità si può evidenziare la somiglianza con la mobilitazione che nel 2002 diede vita ai Girotondi, ai quali le Sardine sono spesso paragonate, pur senza ignorare le differenze. Diversa è l’età media di quelli che sono scesi in piazza, giovani oggi cinquantenni ieri, diversa la maturità e l’autonomia della proposta politica, ben chiara ieri, oggi, invece, da costruire.
Soprattutto diversa è la situazione politica dell’area di centro sinistra nella quale sono chiamati a competere.

I conflitti interni nel Movimento Cinque Stelle, che l’autorevole intervento diretto di Beppe Grillo ha solo ridotto al silenzio senza sanarli, condizionano infatti l’azione politica del partito di maggioranza, decisivo nella coalizione del governo giallo-rosso, e gli interventi del suo Primo ministro, rendendo ancor più difficile la collaborazione con il Partito Democratico al cui interno anche quelli che avevano fortemente preferito la formazione di un governo alternativo alla dissolta alleanza fra Di Maio e Salvini, cominciano a dubitare sulla scelta fatta.

Roma, 11 dicembre 2019



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