-Da "Melandro NEW - Notizie dalla Basilicata"
“Garum Nostrum. Tra memoria e innovazione nell’uso e nella trasformazione del pesce povero”, il 15 dicembre a Maratea
“Garum
Nostrum. Tra memoria e innovazione nell’uso e nella trasformazione del
pesce povero”. È questo il titolo del convegno in programma domenica 15
dicembre 2019, alle 10 e 30 a Villa Nitti di Acquafredda di Maratea e
organizzato dall’associazione di Coordinamento delle Imprese di Pesca
del Litorale Tirrenico Lucano – Maratea e dal Wwf Maratea – Nucleo
Operativo. Al termine del convegno è prevista una degustazione a cura di
Laboratorio Gastronomico, gruppo di sperimentazione costituito da
cinque imprenditori della ristorazione di Maratea e che coinvolge
altrettanti ristoranti: La Taverna di Zu Cicco, La Cambusa, La Locanda
di Nettuno, Cala del Citro Signature Restaurant e Lucania Botteghe. Per i
temi che saranno trattati, il convegno prevede il coinvolgimento
dell’ufficio del Dipartimento Politiche Agricole e Forestali della
Regione Basilicata che cura il Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e
la Pesca (Feamp), dell’Azienda Sanitaria di Potenza, del Comune di
Maratea, oltre che del Flag “Coast to Coast”, ovvero il gruppo di azione
locale per la pesca (Fisheries Local Action Groups) che comprende
associazioni del Tirreno e dello Ionio della Basilicata, e di uno dei
più noti brand nell’ambito della produzione ittica, Fiordicosta.
IL GARUM, COS’È E QUALI PROSPETTIVE HA IN SERBO
– Il Garum è una salsa tipica dell’Antica Roma, ottenuta da una
complessa lavorazione di alcune parti del pesce e utilizzata dai romani
come condimento per molti piatti. Prodotto dal sapore forte e dall’odore
pungente, per certi versi può essere considerato parente della ben più
nota colatura di alici della Costiera Amalfitana. Un tempo molto diffuso
in aree quali le Isole Pontine e l’Arcipelago Campano, se ne attesta la
presenza storica consolidata in tutto il Golfo di Policastro. Oggi,
pescatori e ristoratori di Maratea vogliono avviare la riscoperta del
Garum per inserirlo nei menu e, pensando più in grande, per produrlo e
commercializzarlo generando posti di lavoro. Il tutto nell’ambito di un
più ampio obbiettivo: integrare le risorse finanziarie della pesca
creando una filiera del “pesce povero”, ovvero di quelle specie ittiche
presenti in quantità cospicua nel mare di Maratea, ma non oggetto di attenzione
commerciale. Tra queste: sugarello, rovello, pagello, tombarello,
sarda. “Pesce azzurro, dunque – spiega Manuel Chiappetta, vicepresidente
del Flag Coast to Coast e portavoce dell’associazione dei pescatori di
Maratea –, con caratteristiche organolettiche e nutritive eccellenti che
però si preferisce non pescare poiché, per molteplici ragioni, non ha
mercato nella nostra zona. La produzione del Garum è solo uno dei
possibili sbocchi di una filiera del pesce povero che dobbiamo creare
per far sì che il tessuto economico del territorio si riappropri dei
propri meccanismi. Molti giovani si riavvicinano all’agricoltura, perché
non dovrebbero riavvicinarsi alla pesca? Alla riscoperta del Garum
stiamo lavorando con il gruppo di sperimentazione gastronomica che
costituisce una bella realtà collaborativa. Conoscendo la complessità
della sua preparazione, che tra l’altro prevede una delicata fase di
fermentazione, si può parlare di vera e propria sfida più che di
progetto”.
“GARUM NOSTRUM”: IL CONVEGNO
– Ecco come è stato strutturato il convegno di domenica 15 dicembre a
Villa Nitti. Dopo i saluti di apertura affidati al Sindaco di Maratea,
Daniele Stoppelli, e al presidente del Flag Coast to Coast, Nicola
Mastromarino, si darà avvio ai lavori coordinati dalla moderatrice
Nausica Stoppelli. Il primo intervento in programma sarà a cura di
Angelo Licasale, ingegnere progettista per entrambe le sigle
organizzatrici del convegno e che spiegherà nel dettaglio la
progettazione alla base della costituzione della filiera del pesce
povero. A seguire, interverrà Manuel Chiappetta per un excursus sullo
stato di salute delle marinerie lucane e sull’importanza di percorrere
nuove strade per incrementare i redditi delle imprese di pesca. La
relazione successiva sarà affidata a Antonio Esposito, amministratore
dell’azienda proprietaria del marchio Fiordicosta, operante nel ramo
della trasformazione di prodotti ittici. L’imprenditore della Costiera
Amalfitana relazionerà circa le difficoltà e le criticità da tenere in
considerazione nell’ambito di una produzione su base industriale del
Garum. Gli aspetti sanitari della stessa, saranno invece oggetto della
relazione di Rocco Martoccia, direttore dell’Uoc Servizio Veterinario
dell’Azienda Sanitaria Locale di Potenza (Asp). I lavori saranno chiusi
dall’intervento di Marina Padula, responsabile del progetto Feamp che
mette a disposizione le risorse economiche per concretizzare le
progettualità nel settore.
LA DEGUSTAZIONE: IL “PESCE POVERO” IN TAVOLA –
Al termine del convegno seguirà una degustazione a cura di Laboratorio
Gastronomico, gruppo di sperimentazione gastronomica. Gli chef dei
rinomati ristoranti, parte essenziale del progetto, hanno approntato
allo scopo un menu composto da piatti frutto di saperi e culture
tradizionali e realizzati con le specie ittiche oggetto della
costituenda filiera del pesce povero.
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