Il passo è stato breve, mentre in tanta parte di “quest’atomo
opaco del Male”(1), pur nella consapevolezza di guerre, terrorismo, distruzione,
miseria, fame e morte provocati ancora
dalla specie Sapiens (intelligente) del genere Homo (uomo), mai pago di essere
anche un “serial killer ecologico” (2), sfarzosamente ci si preparava per poi
festeggiare il Carnevale 2020.
Sì, il passo è stato breve, con l’ignoto, malefico,
strisciante, micidiale coronavirus (Covid 19) alle porte e pronto alla
diffusione di epidemia e pandemia tra gli esseri umani, colti ancora una volta
di sorpresa ed assolutamente impreparati. Ed è stata una strage, nonostante
l’affannoso e disperato correre ai ripari… Ed è ancora, purtroppo, una strage
quotidiana, nonostante l’azione di difesa da parte degli Stati e l’instancabile adoperarsi, per così dire, al
fronte ed in prima linea, di medici, infermieri ed operatori sanitari.
Per tutti sono giorni caratterizzati dal silenzio, da
tristezza e sofferenza , poiché “Nessuno è un’isola, completo in se stesso;
ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto…La morte di qualsiasi
uomo mi sminuisce perché io sono parte dell’umanità…”(3).
E sono anche giorni di riflessione sul cammino dell’umanità…fin
qui ed in prosieguo…, mentre , come qualcuno ha scritto: “ se ne va una
generazione, quella che ha visto la guerra, ne ha sentito l’odore e le
privazioni… Se ne vanno mani indurite dai calli, visi segnati da rughe
profonde… Mani che hanno spostato macerie, impastato cemento, piegato ferro… Ci
lasciano , avvolti in un lenzuolo, come Cristo nel sudario…Se ne vanno senza
una carezza, senza che nessuno gli stringesse la mano, senza neanche un ultimo
bacio. Se ne vanno i nonni, memoria storica del nostro Paese, patrimonio
dell’intera umanità…” (4).
Per loro un grande, forte e commosso abbraccio da tutta
l’Italia !
(1) –
X Agosto di Giovanni Pascoli
(2) –
Yuval Noah Harari -“Sapiens – Da animali
a dei” – Bombiani
(3) –
Ernest Hemingway- Per chi suona la campana.
(4) –
Dott. Giorgio Begher- Pneumologo Ospedale S. Maurizio di Bolzano (Si evidenzia
che, comunque, altri hanno rivendicato la paternità dello scritto).
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