INTERESSE UOMO - Fondazione nazionale Onlus
COMUNICATO STAMPA.
Per non andare da un inferno all’altro. Lettera aperta agli operatori
commerciali e imprenditoriali
Si presenteranno a voi ben vestiti e con modi gentili. Magari li
conoscete da tempo o ve li presenterà qualche amico di vostra fiducia.
Vi diranno che
comprendono le difficoltà del momento e condivideranno tutta la vostra rabbia
nei confronti di chi in questi giorni vi sta promettendo aiuto ma senza farvi
vedere, ancora, neanche l’ombra dei soldi di cui avete bisogno.
Loro invece i
soldi ve li porteranno sul palmo di una mano, saranno pronti a consegnarveli in
massimo 48 ore, una banconota sull’altra, e ve li presteranno con interessi
bassissimi: anche all’1,5%, massimo al 2%. Roba da far impallidire qualunque
banca, anche la più disponibile.
Vi
saranno molto utili quei soldi, soprattutto nelle settimane e nei mesi che
verranno.
Pagherete le
tasse, i mutui e i tributi che in questo periodo di chiusura totale non avete
potuto onorare. Se poi nel frattempo arriveranno anche i soldi previsti dai
vari interventi di sostegno statale, allora insieme a questi vi serviranno a
rilanciare le vostre attività o quantomeno a farle ripartire.
Senza
trascurare, poi, che se in tempi cupi come questi, un minimo di burocrazia per
un contributo economico sarà comunque indispensabile, a loro invece sarà
sufficiente solo la vostra parola. E a voi non sembrerà vero. Poi magari, più
in là, vi chiederanno qualche piccolo favore, anche il più insignificante; quel
che basta, insomma, per farvi sentire in obbligo nei loro confronti, per
consolidare quel rapporto che si è creato, e che loro col tempo chiameranno
sempre più collaborazione: ma soprattutto, per non toglierveli più fra i piedi.
Perché di questo si tratta. Andando avanti – non subito, ovviamente, ma appena
le vostre attività ritorneranno ad avere delle entrate – loro alzeranno gli
interessi pattuiti inizialmente, si sentiranno autorizzati a mettere sempre più
testa nei vostri affari e voi pian piano inizierete a capire che stanno
diventando padroni a casa vostra.
Tutto sarà
sempre più sotto il loro controllo: i bilanci, le scelte imprenditoriali, le
assunzioni e i licenziamenti, i vostri conti bancari, entrate e uscite,
finanche la vostra vita familiare. Conosceranno tutte le vostre abitudini, i
vostri punti deboli, vi telefoneranno a qualunque ora, e a qualunque ora ve li
vedrete presentare a casa per un caffè o anche per una cena da improvvisare.
Quando poi vi accorgerete che di quel minimo guadagno che inizierete a
registrare – finalmente fra chissà quanti mesi e dopo tanti sacrifici –, vi
resterà in tasca giusto il necessario per mangiare, sarà troppo tardi. Allora
voi sarete già completamente nelle loro mani. E non vi basterà neanche
restituirgli i soldi che pretenderanno con la montagna di interessi che nel
frattempo sono maturati – ammesso che da qualche parte li troverete – perché
non è neanche più quello che vorranno. A loro interesseranno solo le vostre
attività, quelle per le quali un giorno uscendo dall’inferno del coronavirus,
vi eravate gettati inconsapevolmente in quest’altro inferno che si chiama
usura.
Capiamo che il momento è difficile e tragico, e saranno pure farraginose
le varie macchine di sostegno previste dalle leggi che in queste ore si stanno
mettendo in moto per venirvi incontro, ma è l’unico modo per tenervi in piedi
in questa precarietà globale, perché se invece vi affidate alle persone
sbagliate l’inferno che vi aspetta non sarà certamente migliore di quello dal
quale tutti insieme si sta cercando ora di uscire.
don Marcello Cozzi
Nessun commento:
Posta un commento