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Grave la decisione di chiudere l’esperienza dell’Unione Lucana dei Comuni del Lagonegrese – Noce, Mercure, Sinni.
L’unione poteva essere il laboratorio privilegiato di un sistema di
governance territoriale integrata capace di proporre strategie,
soluzioni e scenari “sostenibili” alla collettività amministrata, che
avrebbe potuto pacificamente identificare nel concetto geopolitico del
lagonegrese lo spazio fisico, economico e sociale in cui vivere ed
operare. Il fatto che fino ad oggi non abbia funzionato, per
responsabilità dei politici e amministratori del territorio, non
significa che bisogna chiude un’esperienza importante. Se vi fossero
uomini politici o amministratori inadeguati a far funzionare la macchina
istituzionale e garantire percorsi politici a favore del bene comune
dovrebbero essere rimossi gli uomini non sovvertire le istituzioni.Fuori dalle stanze delle istituzioni, c’è una società civile che
viaggia a velocità doppia o tripla rispetto alle rigide dinamiche delle
strutture pubbliche di questo sistema Paese, una società che deve
confrontarsi con i cambiamenti strutturali ed etici della
globalizzazione e che ha sempre più bisogno di risposte articolate e
servizi diversificati; solo le politiche integrate di area, la messa in
rete dei servizi, delle competenze, delle professionalità, la
condivisione politica ed amministrativa del cambiamento possono
costituire un salvagente nel breve periodo ed un motore per il futuro.
-Nota a firma di Gerardo Melchionda.
L’unione poteva essere il laboratorio privilegiato di un sistema di
governance territoriale integrata capace di proporre strategie,
soluzioni e scenari “sostenibili” alla collettività amministrata, che
avrebbe potuto pacificamente identificare nel concetto geopolitico del
lagonegrese lo spazio fisico, economico e sociale in cui vivere ed
operare. Il fatto che fino ad oggi non abbia funzionato, per
responsabilità dei politici e amministratori del territorio, non
significa che bisogna chiude un’esperienza importante. Se vi fossero
uomini politici o amministratori inadeguati a far funzionare la macchina
istituzionale e garantire percorsi politici a favore del bene comune
dovrebbero essere rimossi gli uomini non sovvertire le istituzioni.Fuori dalle stanze delle istituzioni, c’è una società civile che
viaggia a velocità doppia o tripla rispetto alle rigide dinamiche delle
strutture pubbliche di questo sistema Paese, una società che deve
confrontarsi con i cambiamenti strutturali ed etici della
globalizzazione e che ha sempre più bisogno di risposte articolate e
servizi diversificati; solo le politiche integrate di area, la messa in
rete dei servizi, delle competenze, delle professionalità, la
condivisione politica ed amministrativa del cambiamento possono
costituire un salvagente nel breve periodo ed un motore per il futuro.
-Nota a firma di Gerardo Melchionda.
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