mercoledì 27 gennaio 2021

RICORDI

 - "Un  ricordo  è  un  modo  d'incontrarsi" -   Khalil  Gibran

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Emanuele Macaluso e l’amico pittore di Maratea

Valerio  Mignone

   

Nei giorni scorsi è deceduto Emanuele Macaluso, storico esponente del vecchio Partito Comunista Italiano. Di Lui parlava Giovannino Di Puglia, che, nato a Maratea, emigrò in Sicilia, ove ebbe occasione di conoscere il Macaluso; e nacque un’amicizia tra i due.

Pittore di tele ad olio e acquerelli, il Di Puglia, al suo rientro a Maratea, fu valorizzato dal conte Stefano Rivetti per la sua creatività; ed era apprezzato anche dal musicista Vittorio Gui, e da Giorgio Bassani, che, ospiti estivi della località tirrenica, ne condividevano gli stimoli ispiratori d’arte,

Negli ultimi anni della sua vita, Di Puglia abitò nella salutare ed accogliente Casa di Riposo “Maria Consolatrice” di Maratea, ove, periodicamente, io svolgevo la mia opera di medico volontario, assieme al dr. Nicola Feminella, e potevo osservarne, lungo le pareti dei corridoi e delle sale, i suoi acquerelli, che stimolano sentimenti nobili e solidaristici in chi li guarda.


   
                       Acquerelli  del  Maestro Giovannino Di PugliaFotografie pubblicate per gentile concessione del Segretario amministrativo della Casa di Riposo "Maria Consolatrice", Rag. Luciano Cresci

Il Maestro - come io preferivo chiamarlo - mi parlava dell’impegno del Macaluso durante il fascismo; figlio di operai zolfatari, aderente a 17 anni, in clandestinità, al PCI, nel 1941. Sindacalista per la CGIL, Giuseppe Di Vittorio, in visita a Caltanisetta, lo promosse segretario della locale Camera del Lavoro, per proteggere i diritti dei lavoratori e contadini poverissimi, anche quando la mafia impegnava Salvatore Giuliano a fare attentati alle organizzazioni del movimento operaio. Ma ricordava anche la ospitalità di Macaluso che, a Roma, lo invitò a visitare il palazzo di Montecitorio. Macaluso, a sua volta, quando, in uno dei rari incontri nel Transatlantico, ebbi a parlargli del Di Puglia, ne ricordò volentieri versatilità ed umiltà.

Macaluso è deceduto nei giorni della celebrazione del centenario della scissione della Sinistra a Livorno nel 1921, e si è parlato prevalentemente di ciò, più che di Lui. Egli ci ha lasciato quasi a non voler sentire del Putin che, bloccando la Storia e la evoluzione della Democrazia, a 103 anni dalla rivoluzione sovietica, nega la libertà al popolo russo, e mantiene in galera il giovane Navalny. Per fortuna, Maurizio Landini, segretario della CGIL, e Giuseppe Provenzano, attuale Ministro per il Sud e la Coesione territoriale, ne sono interpreti memori e rispettosi.

Grazie Macaluso per quel che hai fatto per i più deboli!

Maratea 26 gennaio 2021 

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