-Da italialaica.it-
IL RECORD DEL MONDO DI OSTENTAZIONE RELIGIOSA
Di Alessandro Giacomini | 12.02.2021
IL CATTOLICO UNA SPECIE IN VIA D'OSTENTAZIONE
Pur di conseguire il record del mondo in altezza, una croce in vetroresina alta ben 18 metri, come un palazzo di 6 piani (agli antipodi della sobrietà), sarà collocata nell’area protetta del Monte Baldo, tra la regione del Veneto e quella trentina, dove già persiste e resiste un ben più blasonato valore mondiale, il suo endemico patrimonio botanico.
Caldeggiata dalla diocesi di Verona e Trento e sostenuta dal comune confinante di Malcesine sul Garda, le associazioni alpinistiche dei due versanti, CAI del Veneto e SAT del Trentino, si sono pubblicamente espresse criticando pesantemente l’ecomostro.
Le cime delle montagne hanno un valore estetico naturale assoluto e insuperabile, sono di una bellezza compulsiva, la salita, l'attesa della vetta, la fatica per poi esplodere di immensa gioia al raggiungimento della sommità, queste emozioni vanno protette e non possono, ogniqualvolta, essere limitate da un elemento estraneo: la croce, spesso senza alcuna autorizzazione.
L’impropria marcatura, come fosse un cimitero della cristianità, rappresenta un elemento estraneo e degradante nella salvaguardia ambientale, dispiace verificare che il nostro patrimonio dolomitico certificato dall’Unesco, cioè dell'umanità, subisca l’imposizione aggressiva di una convinzione religiosa con il proprio segno inconfondibile, che è bene ricordarlo non si è certo distinto nel passato per missioni di pace o di sconfiggere l'odio.
Si è soliti rammentare che la croce è un simbolo che unisce, lasciateci dubitare, è sufficiente ricordare, ad esempio, che è ancora in atto la diatriba tra Alpini e Schutzen, gli stessi hanno crivellato le montagne posizionando croci in ricordo dei Trentini morti con la divisa dell’imperatore Francesco Giuseppe, quindi la stessa divide e non unisce, riporta in auge nazionalismi che hanno prodotto guerre e tragedie.
Il crocifisso è il simbolo della religione cristiana, ma come ogni
simbolo è destinato a dividere e non a unire, divide Alpini e Schutzen,
divide in qualsiasi luogo ove credenti, agnostici, di altre fedi o non
credenti si dividono gli spazi pubblici.
Le cime delle montagne
devono essere libere e neutre da qualsiasi simbolo, non possiamo
permettere a nessuno di strumentalizzarle, c'è un concreto rischio che
chi ama la montagna ogni qualvolta arrivi in cima ad una vetta abbia la
chiara sensazione di essere un ospite non gradito.
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