6 febbraio 2021
Vi ho fatto sosta questa mattina, di ritorno da Sapri, con la speranza di poter incontrare don Raffaele Caiafa e così lasciargli tre fotografie –ricordo in bianco e nero risalenti all’anno 1964, quando entrambi frequentavamo la Scuola Media a Maratea. Le ho tratte da uno dei miei primi album con foto ottenute da una piccola Kodak, dono di mio padre che, a sua volta, ancora adoperava una vecchia Kodak a soffietto; essendo minuscole, le ho fatte ingrandire perché ben potessero vedersi tutti i cari compagni di classe, tra i quali c’era anche Raffaele, poi divenuto sacerdote, nel mentre ciascuno proseguiva il suo…viaggio in cerca della …leggenda personale.
Con l’auto ho trovato posto sotto la targa con intitolazione della piazza, spoglia e deserta, a Francesco Saverio Nitti e mi sono diretto verso la vicina Chiesa dell'Immacolata con sue origini risalenti alla metà del 1700, senza potervi entrare perché in quel momento chiusa.
All’esterno i miei occhi si son posati su una grande lapide del 4/11/1922 in memoria dei figli "di questa terra" caduti per la patria e su un’altra, più piccola, risalente all’aprile 1901 e dedicata “Al Martire dell’indipendenza nazionale COSTABILE CARDUCCI…”, ivi apposta “con devota memoria” dalle Scuole di Acquafredda.
Nella Chiesetta riposano le sue ossa “dimenticate reliquie”…
Ritratto di Costabile Carducci
Capaccio,15/06/1804- Acquafredda di Maratea, 04/07/1848 |
Stavo per far ritorno all’automobile, quando una voce a me nota ha scandito il mio nome con invito a fermarmi ancora…ed ecco che, prossimo al civico 50, ho intravisto le sembianze del caro, simpatico Eduardo Lamarca, poi svanite mentre mi avvicinavo all’ingresso dell’abitazione che reca, ben visibili, segni del suo essere ancora presente, frutto del suo estro artistico.
Ciao Eduardo…, sono riuscito a dire sommessamente con lo sguardo rivolto ad una sua stimolante mattonella in ceramica in prossimità di un muretto-sedile, mentre emotivamente coinvolto in quella piccola, grande piazza, mi accingevo a far ritorno a casa, non senza aver prima telefonato a don Raffaele ed avergli lasciato le tre fotografie nel modo concordato.
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