sabato 13 marzo 2021

LE SAGGE E STIMOLANTI RIFLESSIONI DI UN POLITICO DI LUNGO CORSO

Mi riferisco all'articolo di Nicola Savino che mi piace riportare di seguito integralmente, come pubblicato in data odierna da Controsenso Basilicata - Report- a pag 5:

"PERCHE'  NEI  PAESI  I  "VECCHI  SAGGI"  NON  SI  CANDIDANO  PIU' "

"Non ci sono  più occasioni stabilmente organizzate d'incontro per riflettere intorno a visioni pur diverse di Bene comune

L'alterco "comunale" di quest'inizio di primavera a Maratea, di cui hanno parlato i giornali, colpisce due volte ed obbliga ad alcune considerazioni. Sorprende anzitutto perchè verificatosi in Basilicata, dove i rapporti politici sono stati non solo pacifici, ma anche cordiali; ed ancora di più  per la "perla del Tirreno", dove è ampio l'esempio di Personalità che di solito sono ascoltate dai giovani "in servizio" (specie se del calibro di Daniele Stoppelli, apprezzatissimo protagonista dei Fori).

Si sta, dunque, frantumando una tradizione?

Certo, per Maratea la sorte non è stata benigna: Mario Di Trani scomparso di recente come anni fa Fernando Sisinni, Sindaci di grande prestigio e d'esperienza (per tacere dello storico Aristide Limongi); scomparsi anche il Preside Cernicchiaro , il carissimo Mario Schettini, con negozio in piazza, e Mario Job , grande organizzatore della Cooperativa Pamafi a Castrocucco, così Davide del San Diego per il turismo ad Acquafredda: tutte Personalità capaci  d'ispirare saggi orientamenti.

Presenti e culturalmente dinamici, sebbene tentati dall'indiffernza verso la Politica, non pochi ex dirigenti del Pci (dal Sen. Valerio Mignone all'Avv. Emanuele Labanchi e all'Arch. Ambrosio), o del mio stesso Psi (Carlo Vetromile, Gioacchino Albanese, Giannino Zaccaro, i fratelli Sfara ed altri). C'è persino il Franco Sisinni, già Sindaco e prestigioso DDG del MiBaC, così come il Club -spontaneo- della gelateria Avigliano, sempre fervido di passione civica. In più, anche nel Centro storico, l'attivismo di Antonio Brando, anch'egli già Sindaco e sempre acuto osservatore!

Ebbene, perchè tante competenze (e le molte altre che mi sfuggono, specie quelle femminili, che animano la vita culturale e politica di tutto il Golfo), restano isolate e non partecipano più  al confronto sui problemi della Comunità nella quale vivono?

Occorre dirci la verità: a eccezione della Biblioteca di Palazzo Tarantini e dell'annesso Circolo culturale, non ci sono più occasioni stabilmente organizzate d'incontro per riflettere intorno a visioni pur diverse di Bene comune. Non ci sono più i famosi Partiti nei quali gli iscritti valutavano problemi, progetti e speranze: nel quadro di una visione  man mano più ampia, quale nasceva anche dal confronto con gli altri livelli territoriali. Dimensioni nelle quali cresceva la Comunità definendo proposte e offrendo contributi, pur da chi non aveva il titolo di studio. Le questioni erano esaminate da molteplici punti di vista, consultando la popolazione con i comizi nelle piazze e nelle frazioni: si definiva la "linea da portare avanti" anche con gli eletti ai vari livelli decisionali.

Si dirà, una trafila faticosa (e anche costosa, per le sedi e i telefoni e gli spostamenti e l'organizzazione delle manifestazioni), ma che ha consentito  all'intero Paese di crescere e di collocarsi fra le "potenze" mondiali. Di uscire dalla miseria anche al nostro povero Sud: e non solo da quella dei Sassi, ma anche  dall'isolamento che costringeva le "marateote" a girare a piedi -non sempre calzati- tra i Comuni della Valle del Noce, portando in testa la cesta di "s'mentella fresc", il muschio purgativo delle scogliere...terribilmente... sgradevole per noi fanciulli!

Le nottate a discutere e anche a bisticciare, infine a contarci col voto...per arrivare alla sintesi!

Però non si trasferiva nella Casa comunale l'animosità...per rispetto della dignità che si riconosceva alla Res publica fondata sulla cittadinanza!

Poi venne Mani Pulite proprio quando, cadute le ideologie della Guerra Fredda con l'abbattimento del Muro, sarebbe stato invece necessario sostituire la passione per gli Ideali (ereditata dal "Secolo breve") con la laicità dei programmi e la regolamentazione della partecipazione. Nella "forma" dettata dalla Costituzione all'art. 49, che obbliga i Partiti alla libertà d'associazione e al metodo democratico (per tutte le decisioni, di linea e di funzionalità interna e dunque anche per il finanziamento delle attività).

Orbene, poichè soprattutto l'osservanza del secondo avrebbe implicato il controllo pubblico (fino alla verifica delle condizioni per ammettere  le liste alle competizioni elettorali di un certo livello), sia le proposte presentate già pochi giorni dopo il crollo del Muro (Regolamentazione degli statuti dei partiti politici, a.c. 4260 del 1989) sia le successive, sono state ignorate.

Sicchè, da tempo non votiamo per (chi sia preparato e selezionato "con metodo democratico" dal seno di una comunità dialogante) ma votiamo contro (qualcuno che ci ha delusi o che semplicemente non ci piace).

Non è dunque un caso se, fatte salve rare eccezioni, è sempre più faticoso trovare nei nostri paesi chi voglia assumersi l'onere di una candidatura!

L'alterco di Maratea  potrebbe dunque segnalare una forte e vasta stanchezza verso lo stesso sistema  democratico così come involutosi  persino in una Realtà ricca di grandi tradizioni politiche e tuttora forte di una elevatissima presenza culturale e civile.

Se non si risolve il problema dei partiti come non a caso prescritto dalla Carta, c'è dunque rischio che vinca la "barbarie" molto abile sulla Rete: guaio molto peggiore che l'essere "incerottati" in un pronto soccorso!"



1 commento:

  1. Messaggio Whath App:

    Caro Nicola, Ti ritrovo, con tanti ricordi, nell'articolo odierno, che ho apprezzato e condiviso sul mio blog. Fai una analisi chiara della situazione a Maratea, come legata a quella del nostro Paese.
    Ti abbraccio e spero di poterti incontrare. Ciao
    Emanuele

    Messaggio di risposta:

    Caro Emma, come chiamavamo Macaluso, il tempo è rapido. E le esperienze passano. Un abbraccio forte!

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