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- Da "PILLOLE DEL 2021" di Gian Carlo Marchesini in www.calderano.it - Storia e storie.
"Mio padre svolgeva il lavoro di medico condotto in alcuni paesi della campagna vicentina. Andava in ambulatorio la mattina dove riceveva e visitava i suoi pazienti, e il pomeriggio girava per strade e contrade prima con la sua bicicletta Bartali, poi con una vecchia immarcescibile Balilla. Con noi sei figli era presente ai pasti seduto a capotavola accanto alla mamma, che di mestiere faceva la maestra. E poi la domenica quando andavamo insieme allo stadio a tifare per il Marzotto a Valdagno, oppure per il Lanerossi a Vicenza. Nei momenti di riposo dal lavoro mio padre sedeva accanto alla radio per ascoltare qualche brano di musica lirica, oppure leggeva Il Corriere della Sera. E alla fine accavallava le gambe in modo che qualcuno di noi potesse salire a cavalcioni su un suo piede per dondolarci cantando immancabilmente la strofa Tuttù tuttù mussetta, la masse xe andà a messa. Io lo accompagnavo in Balilla nel suo giro di visite in campagna. I contadini, spesso poveri, pagavano il suo servizio mettendo tra le mie mani un pacco di uova o una gallina spennata pronta per essere cucinata. Ed essendo in nove a casa, nonna compresa, sapevo che sarebbe stata molto apprezzata. A volte la sera mio padre raggiungeva l'osteria del paese dove si sedeva a un tavolo con un gruppo di amici per giocare a carte. Io lo raggiungevo di soppiatto, lui mi regalava una caramella e un sorriso, e poi soddisfatto me ne andavo.
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