- Da www.controsensobasilicata.com del 17 aprile 2021 -
COSA C'E' VERAMENTE SOTTO LA "SEDIA NEGATA".
L'opinione di Nicola Savino
"La <Sedia negata> alla von der Leyen arriverà al Teatro futuro come la <Secchia rapita> giunse a noi dal 1600?
Di certo essa conferma la persistente differenza di mentalità tra Paesi che, per “concorrere” come dice Draghi, dovrebbero assimilare le loro culture! Pochi anni fa, la Turchia era candidata all’ingresso nell’U E. Ma emersero divergenze, forse nella concezione dello Stato e del suo rapporto con la religione. Anche la <Sedia negata> attesta di Europa e Turchia differenze profonde tra le rispettive Organizzazioni statuali. Allo sguardo del turista, Istanbul sembra somigliare ad una città europea; e però -poco oltre-non si distingue tra una statua di Atatùrk ed un militare che fa la guardia: una <quasi identità> che impressiona per la durezza, un’ossatura che stride oltre il vitalismo dei colori e della folla. Dai particolari intuisci radici e costumi ancora distanti,come quelli che si colgono nella prima generazione delle famiglie musulmane che vivono in Europa : con i padri a far da rudi guardiani delle < figlie >, come un tempo nel nostro stesso Sud! Analoga rudezza percepisce l’italiano trasferitosi in Turchia, che- proprietario di casa e desideroso di adottare un giovane con famiglia (forse per l’assistenza in vecchiaia), da anni non ne ottiene il diritto perché sospettato di… omosessualità.
Anche l’Egitto resta molto diverso dall’Europa specie se si scava poco oltre la facciata e si coglie l’ossatura di un potere non arginabile dalla legge, come da noi fin dall’età romana! Insomma, Turchia ed Egitto sono paesi interessanti da visitare, ma anche pericolosi se scavi appena oltre la facciata: per una diversità profonda che risale al muslim e che fa lì concepire come normale la non-sedia alla Donna, pur rappresentante di un Continente!
Di qui, le difficoltà in rapporti che non siano esclusivamente commerciali, come ne scrisse già nel 1937- in Maometto e Carlomagno - il grande storico Henri Pirenne: che ancora ci aiuta a cogliere la complessità del problema! Secondo lo storico belga, la caduta dell’Impero Romano non fu causata dai barbari (che anzi ne assorbirono lingua, diritto, consuetudini e serbarono ancora come nostrum il Mediterraneo). Venne invece dai seguaci di Maometto “esaltati da una nuova fede…da (una diversità) di ordine morale. Questo e questo (sic!) li rese inassimilabili. La barriera è insormontabile; non si può fare nessuna fusione fra le popolazioni conquistate e i musulmani” (pag.141). Ebbene, la Sedia negata alla On. le von der Leyen affonda la sua radice in quel passato, nella concezione diffusasi per l’Africa fino alla Spagna e che contagiò l’Anatolia, anche se allora tutelata dai Bizantini. Secondo Pirenne, dall’Egira dilagò nel bacino del Mediterraneo con una struttura culturale impenetrabile dalla romanità del Diritto, secondo una linea di frattura che ora, la vicinanza fisica dettata dalla modernità e lo sviluppo tecnologico obbligano a superare.Ora non basta più che si commerci come ai tempi di Amalfi, Napoli, Gaeta e Venezia: a volte in conflitto, altre d’intesa, come sostanzialmente con le Crociate (in particolare la IV). Quelli furono secoli di affari e guerre, di vendite (anche di schiavi Longobardi ..dai baresi) e di acquisti, giammai di scambio o contagi tra le mentalità. Che rimasero rigide quali ancora si confermano con la Sedia-no alla Donna e con il potere in-condizionato dalla legge (come in Egitto, ove quel Ragazzo non ri-esce di galera nonostante l’assenza di prove e lo stupore mondiale).
Dopo oltre 1.400 anni, occorre perciò prendere atto della vicinanza imposta dal Web, dal whatsapp,dalla frequenza e immediatezza dei rapporti immensamente cresciuti tra la gente, dall’impossibilità fisica di confliggere come ai tempi dell’elmo o degli assedi con i cannoni. L’era ci sta mescolando e dunque ci obbliga a contagiarci! Non possiamo restare nel passato e continuare a respingerci: a negarci una Sedia o a calcolare e ricalcolare la manutenzione dei campi profughi, (altro enorme problema sul tappeto) La prigionia retribuita al turco rientra nel mercantilismo con cui Amalfi o Napoli o Bari scambiavano schiavi con spezie? Possibile che con la Turchia e con il mondo musulmano, nel Mare Nostrum, dopo 1500 anni si tratti ancora di commercio e mai di principi, di civiltà? Anche per la Libia, con tutte le sue tragiche implicazioni…per l’affare apertosi nel 2011? Forse la <Sedia negata> non è stata una banale gaffe diplomatica, ma il promemoria di questioni che occorre finalmente esaminare e risolvere".
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