- ARTICOLO DI NICOLA SAVINO, già Parlamentare -
"<Parigi val bene una Messa!> equivale all’anticipazione di una settimana a ristoranti e bar? E’ probabile che, ben consapevole delle grandissime difficoltà per salvare il Paese, Draghi applichi la formula con cui Enrico IV di Navarra, dopo la notte di San Bartolomeo, pose fine ai 35 anni di guerre religiose in Francia.
Il problema che ha dinnanzi è infatti d’impedire sia che continui la nostra decadenza sia che questa-data la sua dimensione- determini la crisi dell’Unione! Gli ostacoli vanno forse elencati.
Primo, la persistenza del “passare la nottata per tirare a campare”, cioè della mentalità che da decenni è prevalsa nel nostro Paese.
Secondo, il Sistema, che non è riuscito a spendere mediamente più del 40% dei Fondi Strutturali Europei mentre per attuare il PNRR deve spenderne 191 entro tempi brevi e secondo le rigide indicazioni UE.
Terzo, i Partiti non sono più strumenti di partecipazione e mirano a catturare consensi personali più che ad esercitare la loro responsabilità pubblica.
Quarto, fra i medesimi circolano ed hanno peso “ideologie” populiste con scelte e visioni spesso inconciliabili e fra loro e con gli obiettivi generali.
Quinto, nella Carta Costituzionale restano punti da cambiare ed altri, pur nodali, da attuare.
Sesto, paradossalmente, le risorse offerte dal Recovery Fund possono creare l’illusione della compensazione: l’inclinazione a tappare i buchi per rinviare ancora una volta e perciò indebolire la domanda di riforme che attendono da decenni (se abbiamo da spendere, perché affrontare crisi e cambiamenti che alterino equilibri per noi comodi?) Secondo alcuni osservatori, quest’orientamento si era insinuato nel Governo Conte, quando soppiantò inspiegabilmente Colao e puntò su di un “masterplan retorico, scoordinato e generico” (Mondoperaio).
Orbene, Draghi ha voluto Colao all’ Innovazione tecnologica, Giovannini alle Infrastrutture, Cingolani alla Transizione e Franco all’Economia per un recupero radicale: che in molti hanno finto di non capire. Ha così bocciato, col loro stesso voto, la radice su cui si sarebbe facilmente poggiata l’illusione descritta al punto 6^: del “tirare a campare” con la pioggia del malloppo UE. Il PNRR va ora all’incasso entro il mese, ma il pericolo dell’illusione ad esso collegata non è ancora debellato! In più, causa Covid, è ancora sotto traccia la riforma del Sistema (punto 2^) sul quale però si lavora in silenzio, giorno e notte, su tutti i fronti (puntando sulla formula rapida del Decreto!). Mentre per il problema della Carta C. (punto 6^) si attende forse la Legislatura successiva (sperando che nasca con maggiore fortuna!). Subito oltre la lotta alla Pandemia (che in realtà continua-dolorosamente-a tener banco -ma distraendo dal centro) c’è dunque la radicale riforma del Sistema, la “intelligente combine di risorse e riforme”(ibidem) : ciò di cui c’è necessità assoluta per attuare quanto prescritto da Bruxelles e da cui dipende sia il rilancio dell’Italia sia un’ulteriore spinta all’unificazione europea(sempre giovatasi delle crisi e della loro positiva soluzione)!
Il problema fondamentale è come realizzare una tanto grande impresa mentre la Gente segue - numerosa- le “ideologie populiste e nonostante i Partiti non siano più tali (al punto che- ove riuscissero a cambiare sul serio- come dice Letta- avrebbero bisogno di tempo …..anche per contagiare i Grillini!).
Al confronto, il problema di Enrico IV era molto più semplice, perché i suoi Generali avevano già sconfitto sul campo gli altri due Enrico e non gli restava che compiere un gesto simbolico! Draghi conosce come pochi l’Europa e ne è forse il più raffinato politico; il suo obiettivo va molto oltre i confini nazionali, avendo ben sperimentato come vanno le cose di questo mondo: punta a far Grande l’Ue forse più della Francia borbonica del ‘600/800,anche unico modo per salvare le peculiarità nazionali! Guida dunque un governo di spessore storico e che dunque “più politico non si potrebbe”; e deve compiere una “magia” con truppe di cui (non) dispone, spesso addirittura avverse (punti 3^e 4^). Non gli resta perciò che utilizzarne –paradossalmente- la famelicità (di voti), unico movente “politico” effettivamente in campo! E poiché ad esse urge “riaprire” per i voti di coloro che vogliono “tirare a campare”, ecco dal Premier- come già dal Borbone la Messa- l’apertura anticipata dei ristori… mentre si vara il PNRR … puntualmente entro il mese …e si decretano semplificazioni etc.
Con la Messa, Enrico IV procurò il regno anche all’italiana Maria dei Medici; con questo - ch’è il suo vero “rischio ragionato” - Draghi tenta un “miracolo” da cui dipende molto più di quanto è dato capire a noi cittadini comuni! Che si potrebbe realizzare anche perché la Basilicata ha dato due Ministri di primo piano ed un Generale con le chiavi del vaccino: paragonabile a quel de Coligny che consentì la vittoria d’Arques contro la Lega dei Guisa!"
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