mercoledì 28 aprile 2021

LA SCUOLA NEL LAGONEGRESE NEI PRIMI DECENNI DEL NOVECENTO

 -Pubblicato su LA NUOVA di Martedì 27 aprile 2021-

 

Biagio Calcagno e l’innovazione della Scuola nel Lagonegrese

 

Valerio Mignone*

 

Negli anni ’40 e primi anni ’50 del Novecento, dopo la seconda guerra mondiale, che a Lauria aveva provocato morti e distruzioni nell’abitato, la Istruzione era certamente inadeguata alle prospettive di sviluppo socioculturale della Popolazione qui residente, e nel Lagonegrese tutto. L’offerta scolastica era sostanzialmente sovrapponibile a quel che Zanardelli scriveva, ad inizio ‘900, in una lettera, su carta intestata, da Maderno 23 ottobre 1902: Fra i tanti voti che mi sono stati più caldamente raccomandati durante il mio viaggio nella Basilicata e che mi sembrano meritevoli di speciale considerazione, sono quelli che si riferiscono all’istruzione secondaria nei tre circondari di Lagonegro, Matera e Melfi. Il primo di essi, con una popolazione legale di 109.685 abitanti, non possiede, al di fuori di una Scuola Nazionale Femminile, alcun istituto secondario, e però l’amministrazione municipale del capoluogo mi ha rivolto le più calorose premure affinché venga colà impiantato un ginnasio governativo”.

Il censimento del 1921 riportava un 52,3% di analfabeti nella popolazione di età superiore ai sei anni, e la Basilicata era al secondo posto tra le regioni d’Italia per tasso di analfabetismo; ciò confermava la scarsa diffusione della cultura anche nella Valle del Noce. Tuttavia, confrontando i dati precedenti del 1921, del 1951 e del 1961, rispetto al 1871, confortava il rilievo di un progressivo, seppur lento, miglioramento. Infatti, nell’anno 1871 il tasso di analfabetismo era: 87,9%, anno 1921:52,3%, anno 1951:29,1%, anno 1961: 20,15%. A conferma di ciò, nel 1938 su 100 coppie che non sottoscrissero l’atto di matrimonio, perché analfabeti, risultarono 14,5 sposi e 24,1 spose, a fronte di una rispettiva media nazionale di 4,7 e 7,5. 

Tra le categorie lavorative, l’agricoltura, con il 39,9%, aveva la maggiore percentuale di analfabeti. Se si considera che proprio l’agricoltura era il settore di maggiore impiego della popolazione, con una percentuale superiore al 50%, appare facile quantificare la gravità del fenomeno analfabetismo.

Naturalmente, non mancavano iniziative per promuovere l’istruzione: a Potenza fu celebrato il 1° Congresso di Basilicata contro l’analfabetismo il 29-30 settembre 1912. 

La mancanza di aule scolastiche e la lontananza delle scuole dalle campagne contribuiva alla persistenza dell’analfabetismo, ed i singoli Comuni opponevano resistenza a farsi carico delle spese relative ad aprire nuove scuole per le scarse risorse finanziarie disponibili nelle proprie casse. Ed infatti, la percentuale del bilancio dei Comuni lucani impegnata per le istituzioni scolastiche, in rapporto alla popolazione residente, era inferiore alla percentuale del Regno. Nel 1907 non esistevano nella Valle del Noce asili d’infanzia; negli anni successivi ne furono aperti alcuni presso conventi di suore.

Per la istruzione pubblica a Lauria c’erano 16 scuole elementari, sparse per il vasto territorio, per oltre 11.000 abitanti. Ancora nel 1958, in provincia di Potenza, rispetto al fabbisogno, mancava il 46,2% di aule per le scuole elementari, il 29,7% per le scuole secondarie di 1° grado, il 37,1% per le scuole secondarie di 2° grado. Tale carenza si aggiungeva alla carenza di servizi primari di urbanizzazione: rete idrica e fognaria, rete elettrica, strade interne.

La pubblica istruzione, formalmente obbligatoria fino a 10 anni, si impartiva nelle scuole elementari dei centri urbani, mentre nelle campagne erano istituite pluriclassi, in ognuna delle quali un solo maestro doveva insegnare a scolari di età e classi diverse. Queste scuole rurali erano, per lo più, ospitate in casette dotate di servizi igienico-sanitari precari, quando non ne erano completamente prive.

C’erano, poi, i semianalfabeti, cioè quelli che sapevano soltanto “fare la firma”; e che quando dovevano scrivere qualche lettera, o leggere qualche documento, si rivolgevano al faccendiere del luogo, una sorta di “scritturale”.

In queste depresse condizioni sociali si ritrovano i motivi per i quali alcuni “galantuomini”, con il pur basso livello culturale, riuscivano più facilmente ad esercitare e a mantenere il potere su una popolazione con diffuso analfabetismo, e non avevano interesse ad attivare nuove scuole.

A Lauria, che era il paese più popoloso, non c’era la scuola media inferiore e superiore; essa era presente soltanto a Lagonegro e a Maratea, ove alcuni convitti, a gestione privata, consentivano la residenza agli studenti dei paesi vicini. A Maratea, l’Istituto “De Pino” accoglieva studentesse del golfo di Policastro e delle aree interne; il Convitto Lucano, voluto dal maestro Antonio Schettino nei primi anni del ‘900, era destinato ai maschi; ospitato inizialmente nel Convento dei Cappuccini, fu trasferito nel 1934 nella sede per esso costruito, oggi Palazzo Municipale. Come si può notare, la scuola media anche a Maratea era a gestione privata.

A Lagonegro il Convitto Municipale “Settembrini”, durante l’Amministrazione Leo, accoglieva circa sessanta studentesse, e quando queste, durante l’Amministrazione Pesce, diminuirono di numero a meno di venti, fu motivo di polemica sulla stampa locale; l’Istituto D’Alessandro ospitava studenti maschi. 

A Lauria c’era un Istituto Professionale di arti e mestieri, di cui così scriveva Ernesto Rossi a Umberto Zanotti-Bianco il 7 dicembre 1921: “Da Felice De Clemente, marmista e scultore, ho visto il marmo colorato e la pietra delle montagne dei dintorni di Lauria; ed il marmo bianco del Monte Alpe, sopra Latronico …La scuola d’arte e mestieri che egli dirigerà avrà il compito di preparare in pochi anni una maestranza capace dello sfruttamento di tutto questo materiale…Sul Monte Alpe, poi, a mezz’ora dalla strada rotabile ci sarebbero delle cave di ottimo marmo bianco. Dell’importanza di questo giacimento se ne può avere un’idea se si tiene conto che una società di Massa Carrara (credo che ora ne siano titolari gli eredi di un certo Nunziante) ha fatto un contratto con il Comune di Latronico perché non sfruttasse i suoi marmi, per timore della concorrenza. Per 425 lire l’anno…Il marmo di Monte Alpe potrebbe rispondere al fabbisogno dell’Italia meridionale da Napoli in giù”.

L’assetto scolastico sopradescritto era nel 1920, quando Biagio Calcagno nacque a Lauria. Egli, dopo le scuole elementari, studiò privatamente con lo zio don Antonio Calcagno, arciprete di Lauria Superiore. Dopo la licenza di scuola media si iscrisse all’Istituto Magistrale di Lagonegro, e vi conseguì il diploma. Insegnò nelle scuole rurali, e studiò lingua tedesca e inglese presso l’Istituto Orientale di Napoli, conseguendovi la laurea. Nel 1949 aprì a Lauria, assieme all’amata consorte, Franca Lombardi, una Scuola Media autorizzata, poi parificata, diventata Statale nel 1957. Nel 1961 il prof. Calcagno fu nominato dirigente facente funzione dell’ITIS di Lauria, e nelle Scuole Medie di Rotonda e Latronico. Concluse la sua carriera di dirigente presso la Scuola Media “Giovanni XXIII” di Lauria.

Con la istituzione della Scuola media a Lauria, Biagio Calcagno dette occasioni di lavoro a docenti, che, non reperibili in Basilicata, giungevano anche dalla Sicilia, e a non docenti, stimolando il settore ricettivo presso famiglie del luogo. Ma il prof. Calcagno modificò, soprattutto, il livello formativo e culturale delle nuove generazioni del Lagonegrese, e promosse la conoscenza dei tesori storicoartistici del Territorio; basta ricordare la prima gita scolastica del 1950 alla Certosa di Padula. Divenuta Statale la sua Istituzione, mantenne alto il livello pedagogico dei docenti, e permise la formazione di un alto numero di diplomati e di laureati, alcuni dei quali hanno onorato il Territorio natio in ogni settore lavorativo, in Italia e all’estero.

Spentosi nel 1998, il preside Biagio Calcagno, a parere di una stragrande maggioranza di Cittadini del Lagonegrese, merita di essere ricordato, per le sue benemerenze, con la intestazione di una via o di un Istituto, che la competente Commissione toponomastica vorrà ricercare. 

*Già allievo della Scuola Media Parificata di Lauria nel triennio 1949-1952

 

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