sabato 1 maggio 2021

NELLA RETE DEL WEB

 - Articolo  di  Nicola  SAVINO,  pubblicato  su  CONTROSENSO  Basilicata  oggi  01 maggio  2021                                          - www.controsensobasilicata.com -

 

"Siamo alla schiavitù dell’utente, schiacciato dal sistema che gestisce i telefoni? A quale autorità tocca tutelarci? Se non c’è o non si può raggiungere, siamo nella condizione che un antico adagio definiva <dell’asino in mezzo ai suoni>; e con l’aggravante che, disponendo noi della coscienza, siamo mortificati di non saperla o poterla usare!

Confesso che, essendomi percepito in questa condizione, mi sono appellato all’Agcom, alla Polizia postale ed al Corecom. Per una vicenda scaturita da due scoperte: che il costo era aumentato a mia insaputa e che il mio codice fiscale era stato “bloccato”. Su come sia possibile “bloccare” un numero (pur noto a 360 gradi) ho interpellato il negozio del gestore. Ma invano! Nel precedente, la stessa Commessa, che al contratto mi aveva assicurato avrei pagato 9,9 euro al mese “per sempre…” e senza “alcuna sorpresa”, ora mi rinvia alla Centrale, essendo affidata al negozio soltanto la vendita. Dopo l’ interlocutore automatico ecco finalmente una voce umana, che però mi rinvia al quesito per iscritto. Insieme con un altro utente (abitante in campagna, dove non giunge altro gestore) usciamo come <cani bastonati>, giustamente redarguiti per aver alzato la voce! Nel pomeriggio (guarda caso!), mi telefona un sig. Mario con accento albanese e cambio gestore: confessando tutti i miei dati (dai codici fiscale e bancario alla patente di guida….. al resto). Insomma, pur di liberarmi del precedente, subisco dal nuovo gestore il rito della verbalizzazione.

Però man mano comincio a chiedermi se non stia cadendo dalla padella nella brace e se non fosse più “legale” il rapporto con la vecchia società telefonica di Stato, facile da contattare! Ora, invece, se aumentano i prezzi, come mi oppongo? Se usano male i miei dati, a chi mi rivolgo? E tanto per capire (ch’è nel diritto di ciascuno), su cosa è fondata questa impossibilità d’intestarmi il fisso? A chi mi rivolgo se il numero del sig. Mario “non è in rete”, se non trovo altre vie per raggiungere il nuovo gestore e lo stesso negozio si dichiara alternativo a chi fa i contratti per telefono?

Esperti di Diritto mi dicono Agcom; ma questo prima si dichiara raggiungibile dalle 10 alle 14, poi rinvia in automatico ad un percorso in parte non chiaro e per il resto non adatto al mio caso. Insomma, se a mia insaputa viene stabilito un “blocco” (così definito dal venditore) perché il gestore pone limiti alla mia libertà di acquistare (magari per l’età o per  precedenti non risolti), non si commette una lesione dei miei diritti, alla mia libertà di cittadino? Se mi spettasse la sanzione per qualche mancanza o il diniego per età, dovrebbe toccare allo Stato comminare la prima e legiferare sulla seconda, non competere ad un privato darsi norme verso terzi e farsi giustizia da sé! Tutti i telefoni della nuova Sigla o non rispondono (<la presente casella di posta elettronica non è abilitata alla ricezione > ) oppure, se riservato ai clienti, in automatico, non mi riconosce…

Decido di rivolgermi alla Polizia Postale e sottoscrivo querela contro ignoti per “vulnus alla mia autonomia.. ad un diritto fondamentale”. L’Agente, che scrive e sottoscrive, consiglia il Corecom, organo regionale di “conciliazione”: anche in assenza di vertenza, che comunque potrebbe scoprire il motivo del “blocco” e di ciò che ne sta derivando! E però urto anche qui contro l’impenetrabilità, contro la muraglia eretta da chi gestisce le comunicazioni! Ormai feudatari chiusi come nell’antico castello, rinserrati tutti insieme dietro mura impenetrabili, e utenti ridotti a sudditi! Tali siamo infatti per la negazione del diritto a discutere e ad ottenere spiegazioni circa un servizio di cui non possiamo fare più a meno! Eppure, se inadempienti, dovremmo essere segnalati a ed eventualmente sanzionati da autorità pubbliche! Quando finalmente scovo l’email dell’Ufficio Stampa e minaccio di non accettare il modem se non m’inviano il contratto, finalmente questo mi giunge, ma senza alcun cenno ai costi (quindi inutile!). Per aprire dunque una vertenza, scrivo al Corecom….. da cui l’email “(qui …non è possibile accedere ..per..sicurezza sanitaria ..Deve inoltrare un’istanza tramite la piattaforma on line conciliaweb..o SPID o identità elettronica o tramite un legale o un’associazione consumatori di livello nazionale ” .

A questo punto, comincio a temere mi spengano il cellulare col motivo che non so usare Spid o altro, e mi convinco che-per quest’aggeggio al quale affidiamo sentimenti, pensieri, immagini- siamo ormai caduti nella Rete del Web, sotto i padroni del sistema! E perciò, mi percepisco un po’ <asino in mezzo ai suoni> ed un po’ <cane bastonato>: come nella Fattoria degli animali di George Orwell!"  ns                                                                                    

 

 

Nessun commento:

Posta un commento