Il Porto di Maratea con l'Amerigo Vespucci |
Lettera aperta ai Parlamentari lucani sul Porto di Maratea
Valerio Mignone*
La Costa di Maratea, frastagliata da insenature e grotte marine, lungo i suoi 35 chilometri, è nota per la specificità naturalistica di flora e fauna dei fondali, tanto da essere indicata, per una quota parte, come Parco marino. Ciò è merito del senso civico dei Marateoti, del personale addetto alla gestione dei vari pontili del Porto, e dei turisti.
La cultura ambientalista viene trasmessa alle nuove generazioni anche tramite l’Istituto Nautico, che costituisce una delle specializzazioni dell’Istituto Superiore Polifunzionale “Giovanni Paolo II”. Proprio alcuni giorni fa, gli allievi di questo Istituto sono stati protagonisti di una lodevole iniziativa. Con l’ausilio di barcaioli volontari del Porto e l’utilizzo di un’autogru sulla banchina hanno recuperato, nei fondali, rottami di oltre 20 barche, prevalentemente in vetroresina. Queste barche sono affondate molti anni addietro, sia per imprudenza e incuria dei proprietari, che, nei tempi dovuti, non hanno provveduto a rafforzarne gli ormeggi, sia per la insicurezza della diga foranea del Molo Nord, di cui c’è testimonianza in un documentario sulla mareggiata del 21 marzo 2018. Lodevole è la cooperazione tra le dirigenze della Capitaneria di Porto e dell’Istituto Nautico di Maratea per i seminari in cui vengono illustrate agli allievi dell’Istituto le prospettive di lavoro al termine del corso di studi.
Quanto al Molo Nord, sul sito del Comune di Maratea è consultabile un progetto, già approvato nel 2017, per la compatibilità ambientale. Purtroppo, da allora nulla è stato fatto, tranne il rattoppo dello squarcio provocato dalla mareggiata del 21 nel marzo 2018.
Altrove, vari Comuni della Costa Jonica della Basilicata e l’ex parlamentare di Nova Siri Cosimo Latronico, recentemente, si sono resi promotori di una lodevole iniziativa per valorizzare la Magna Grecia Pitagorica. Il progetto pilota ha ottenuto un finanziamento di oltre 4 milioni di euro dal Ministero dei Beni Culturali, e mira “…a favorire la conoscenza e il riconoscimento da parte del mercato turistico e delle comunità locali” del Territorio. Analogamente a ciò, potrebbe essere opportuno valutare le potenzialità di una riscoperta della Magna Grecia Tirrenica, iniziando da Blanda Castrocucco fino alla Scuola Eleatica con Parmenide. Tra l’altro, si sta valutando da parte di organismi pedagogici ministeriali l’inserimento dello studio della filosofia, come metodologia di indagine, anche nei programmi degli Istituti tecnici.E’ il caso di ricordare che, nei giorni scorsi, l’architetto Franco Ambrosio, già Sindaco di Maratea, in un pubblico dibattito su piattaforma Zoom per parlare di Turismo sostenibile al tempo del Covid-19 e delle prospettive territoriali del Golfo di Policastro, ha deplorato che << non si sia fatto alcun passo in avanti rispetto al “Progetto Golfo Insieme”, progetto scaturito da un accordo tra le regioni Campania Basilicata e Calabria>>, di cui si parlò il 21 maggio 2007 in un convegno a Scario. Partecipò anche il Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, che affermò: “Siamo alla vigilia del nuovo ciclo di programmazione economica 2007-2013 che, sia per i Programmi operativi regionali che per quelli nazionali prevede questo tipo di strategia interregionale”.
Per la crisi socioeconomica del 2008, che colpì l’Italia, il progetto rimase sulla carta. Ma oggi, con i finanziamenti derivanti dal Recovery Fund sarà possibile dare attuazione a quel progetto, adeguandolo alle mutate condizioni ambientali, e rimuovere ciò che blocca la costruzione della diga del Molo Nord del Porto di Maratea.
Ciò premesso, e pur nella consapevolezza che, nella maggioranza dei casi, interpellanze e interrogazioni vengono ignorate dalla burocrazia dei Ministeri competenti, si richiede cortesemente ai parlamentari di Basilicata in attività di interessarsi della diga foranea del Molo Nord del Porto di Maratea, perché essa venga costruita al più presto per dare lavoro sul territorio, per prevenire incidenti al personale in attività sui pontili durante mareggiate, e per garantire sicurezza alle imbarcazioni ancorate.
Si coglie l’occasione per richiamare l’attenzione su un incidente ferroviario presso la stazione di Maratea, segnalato da YouTube del 12 maggio, ma ignorato, inspiegabilmente, dalla stampa locale di Basilicata e Campania, La Nuova, il ROMA, il Corriere del Mezzogiorno. Alcuni giorni fa, attorno alle ore 16, è deragliato il vagone centrale del treno regionale 5646 Paola Sapri, fortunatamente senza vittime. La circolazione sulla Salerno-Reggio Calabria è rimasta bloccata per alcune ore nella stazione ferroviaria di Maratea. Altro che “Alta velocità”! E non siamo “Figli di un Dio minore”. Anche di ciò devono essere informati i parlamentari perché possano intervenire per le competenze del caso.
In attesa di un cortese riscontro si porgono saluti distinti.
*Già parlamentare
Maratea 17 maggio 2021
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