“Perché la statua di S. Biagio si copre col panno rosso?”
seguita da sua breve, esaustiva risposta con riferimento al particolare modo di procedere, per così dire, “in incognito” di quella statua dal Castello al Borgo e viceversa durante l’annuale festa di maggio (cfr. https://www.calderano.it/Testi/LucaLuongo/2021/Panno%20rosso.htm).
Maratea, con due abitati e due Parrocchie, nella seconda metà del XVIII secolo si ritrovò con una vera e propria lite tra Parroci, uno del Borgo e l’altro del Castello, circa il reciproco sconfinamento nelle processioni in discesa e risalita dell’ignara statua di San Biagio. Addirittura la vicenda finì nei Tribunali dell’epoca che pensarono bene di abolire una tal processione, fonte di tensione e discordia, precisando che il trasferimento della statua dovesse “farsi privatamente, e senza accompagnamento, e pompa veruna, e in quel tempo e con quelle precauzioni che V. S. giudicherà proprie; ed avendo cosa in contrario, la rapporti”.
E così, di fatto, si arrivò ad un compromesso, per nulla o poco gradito nella comunità dei fedeli, e per il martire di Sebaste, protettore di Maratea, si poté mantenere la processione da una Parrocchia all’altra, ma “privatamente” ed in incognita solo perché con statua interamente coperta da un panno, nel nostro caso, rosso limitatamente alla fase di discesa dalla Basilica ed a quella di risalita.
Da quel periodo ci separano alcuni secoli e nonostante il lungo tempo trascorso quel panno rosso, tramandato di generazione in generazione, rimane saldamente legato alla tradizione, anche come elemento folcloristico, nella nostra comunità che sembra, però, averne dimenticato la particolare origine e l’iniziale avversione.
Ebbene, quel lontano, sgradito o tollerato stratagemma, concepito ed attuato a fronte di una contingente lite tra due Parroci, che rischiò di portare alla totale abolizione della processione di discesa del Santo Protettore dalla Maratea superiore a quella inferiore e successiva sua risalita, è meritevole ancor oggi di annuale riproposizione?
Fermo restando la sua valenza storica da ben custodire e culturalmente tramandare alle generazioni future, non sarebbe preferibile un suo superamento in una Maratea che dia finalmente risalto alla sua unità con definitiva archiviazione di una lite tra Parroci, come tutte le cose, figlia del suo tempo e di quelle sentenze con decisione volta a …salvare capra e cavoli ?
In conclusione, non è il caso di ritenere che quel panno rosso abbia ormai fatto il suo tempo e di fare in modo che la statua di San Biagio possa, in tutto il suo argenteo splendore, scendere dal monte e risalirvi, senza alcun timore per… la salsedine o per… i pirati, godendo così della bellezza del Golfo di Policastro, con sguardo rivolto anche all’isoletta di Santo Janni , dove …tutto cominciò ?
“………………………
Del naufragio
pareva null’altro restasse:
ma sopra Santo Janni,
l’isolotto di fronte alla costa,
qualche cosa brillava…..
…………………………”
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T Da - Tra storia e leggenda -
S. Biagio
di Letizia Labanchi
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