- Articolo di Nicola SAVINO* -
Cosa pensa la nostra Regione di quel che la Ministra Gelmini (FI) sta “rifinendo” circa l’”autonomia differenziata”? Si tratta di una <legge quadro> che autorizzerà accordi bilaterali tra Regioni richiedenti e Governo sugli ulteriori trasferimenti da decidere (persino l’istruzione ..una serie sterminata di competenze ..sottratta al “limite” dell’ Interesse nazionale”, sottolinea V. Viti su Il Quotidiano del 24 giugno).
Nel Nord le scuole funzionano, gli asili nido coprono quasi tutto il fabbisogno, Università ed Ospedali sono di un livello che attrae anche noi, autostrade ed aeroporti sono multipli…così l’alta velocità ferroviaria ecc.
Una differenza di civiltà che si aggravò nell’età dei Comuni, quando da noi nasceva lo Stato accentrato di Federico II. < Nel 1861,..a scuola il 90% dei bambini in Lombardia e Piemonte, mentre a Sud l’Istruzione era privilegio del 15%,.. di meno del 5% degli analfabeti , il resto della sterminata massa …al lavoro ..il 93% in Calabria ..l’86% in Basilicata (E. Felice-Perché il Sud>); con la caduta delle nascite, il Sud non può ora nemmeno richiedere i fondi per costruire gli asili (E. Esposito –il Mattino del 3/3)- Eccetto che nella prima fase della Cassa, il Mezzogiorno non ha ridotto il gap; ed ora non dispone nemmeno di Amministrazioni (apparati o Classi dirigenti) capaci di utilizzare i fondi europei (Fers etc), il Pnrr o i futuri Lep e Lea, perché il divario è di tipo culturale, riguarda cioè la mentalità prevalente: un circolo vizioso alimentato-di regola- da clientelismo e mafia!
Anche le poche volte che il Sud ha avanzato rivendicazioni, caso per caso e giorno per giorno, il Nord lo ha neutralizzato in Parlamento, tutelando i maggiori finanziamenti ai suoi EELL legge per legge , anzitutto per infrastrutture e servizi primari. Ha così anche forgiato e selezionato la sua classe dirigente sulla base di credibilità e “rendimento”, attivando il circolo virtuoso che ha creato ulteriori vantaggi. Talvolta--persino con trucchi alla “meridionale”- come per l’autostrada BreBeMi, figlia di un Consorzio di Enti Locali mascherati da privati e grandi banche, per la quale (eludendo il Decreto Tremonti del 2007 appunto contro i crediti agli EELL) si attinsero alla Cassa DD PP ben 20 miliardi: per una struttura superflua, sembra di recente ceduta ad una Società spagnola!
Al fondo, il Nord, spadroneggiando sia nel Parlamento che nel Comitato Stato –Regioni, ha incrementato il vantaggio iniziale, con espedienti come la famosa “spesa storica” (fondi percentualizzati dell’X % uguale per tutti, ma con l’aggancio all’anno precedente, al divario iniziale). Uno dei tanti consentiti dal maggior numero di Parlamentari, dalla stessa inefficacia delle contesta- zioni meridionali nei Partiti (quando c’erano) e soprattutto dal supporto tecnico fornito sempre ai “propri” rappresentanti dai “propri” apparati regionali. Altro esempio, la Legge sulla edilizia scolastica, già pronta nel 90-91 e dal relatore finalizzata a riequilibrare gradualmente il Sud: congelata fino al mutare della situazione politica, fu riportata nel 96 (art 4 della n.23) alla vecchia impostazione.Nessun parlamentare o ente locale o regione del Sud se ne adontò (forse nemmeno se ne accorse!), sebbene tutto fosse (e sia) rilevabile dai lavori parlamentari (cosa da noi in uso solo dagli storici, ma quando è ormai troppo tardi!)
Nonostante questi “fatti”, in testa Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna preparano un’autonomia che praticamente equivale alla secessione di Bossi!
Ma perché proprio ora la manovra sta per riuscire? Perché la Lega e la Destra hanno una situazione di grande vantaggio nelle stesse Regioni meridionali: di certo da noi, in Calabria, nelle due isole autonome, con Campania e Puglie aspiranti a maggiori poteri! In più, la competenza è di una Ministra .. lombarda mentre quella del Sud (Forza Italia), non può non accontentarsi di un’altra dichiarazione per i Lea ed i Lep ,invano già da tempo sulla Carta!. Del resto, nel 2001, non si disse che il suo nuovo Titolo V avrebbe evitato la secessione? Occorre molto per capire che si va al passaggio proclamato da Bossi, al famoso sganciamento da Roma Ladrona?
Nel Sud governano Sigle nordiste mentre le altre aspirano a nuovi poteri e nemmeno considerano che il Governo finanzierà “le funzioni pubbliche attribuite” secondo la forza politica e di contrattazione di ciascuna Regione. In più, con quali cespiti si provvederebbe per quelle che ricevono mezzi del tutto insufficienti? Ricorrendo al 119 CC per il “fondo perequativo>? Ma se le Regioni ricche, trattenessero (come pretendono, anche se non “integralmente”) il loro gettito fiscale, in che modo le “povere” potrebbero riceverlo per colmare le tradizionali ingiustizie? Promuoverebbero lo sviluppo economico con finanziamenti mai versati per Lep-Lea e per i quali si è perduto il treno fin dal 1861, quando s’innescò il “circuito vizioso” con il NON “effettivo esercizio dei diritti della persona”?
Gli studiosi hanno dimostrato che non tutto quel che dice Pino Aprile è fondato; ed è un fatto che il Sud non è in grado d’investire proficuamente nemmeno i Fondi europei, perché non dispone di una Dirigenza atta a contrastare la tragedia in cui Esso vive. Nel contempo, tra giri turistici e bisticci rusticani, da tutti gli angoli di via Verrastro.. la Basilicata si tace. Infatti, nemmeno a noi stessi, importa che l’<Autonomia…secessiva> porti il Paese all’ultimo atto! ns
*già Parlamentare e Sottosegretario di Stato
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