giovedì 7 luglio 2022

GOVERNO IN BILICO

alla  Regione  Basilicata  e  al Comune  di  Potenza

 

 -  Da  www.talentilucani.it  -

REGIONE E COMUNE, LA MAGGIORANZA GIOCA L’ULTIMA PARTITA

 

 

Ormai sono stati consumati tutti gli aggettivi per descrivere il vuoto politico che circonda le due Giunte di centrodestra, alla Regione ed al Comune di Potenza, entrambe sottoposte al vento della contestazione interna che invano si è provato ad arginare con il rimpasto degli esecutivi. La guerra fratricida è così riassumibile. Siamo al primo e forse ultimo giro di questa esperienza politica, si ha la sensazione che una riedizione degli stessi schieramenti non porti alla vittoria,  ognuno, partiti o persone , cerca di trovarsi la sua scialuppa di salvataggio pretendendo  posizioni che consentano un minimo di vantaggio personale o postazioni per I propri fedelissimi che possano contribuire allo scopo.  In questo “si salvi chi può”, il punto in comune delle forze politiche, alla Regione ,è la messa in discussione di quell’accentramento di potere personale che il Presidente, sulla scia del successo elettorale, si è riservato . Dato per acquisito che quei vantaggi non si sono riverberati nè sul partito del presidente nè tantomeno sulla maggioranza, ma hanno costituito fattore a se stante, slegato perfino dagli interessi generali della Basilicata, questa ultima crisi innestata non casualmene dai consiglieri tagliati fuori dall’ultimo rimoasto, ha costituto il primo nucleo di una valanga che si è andata ingrossando e che invano,e troppo tardi, il Presidente ha cercato di fermare. Il ragionamento che all’interno della maggioranza regionale sta venendo fuori è che , per trovare l’accordo sull’ultima parte della legislatura, bisogna rimettere in discussione tutto: l’assetto interno e le postazionie esterne, a cominciare da quelle che hanno un peso elettorale pari ad un assessorato, e cioè l’acquedotto lucano, l’Arpab e via via scendendo per li rami del sottopotere. Proprio la poltrona lasciata libera alla direzione generale di A.L  rilancia la rimessa in circolazione da parte del senator Pepe di quell’Antonio Altomonte al vertice dell’azienda di distribuzione dell’acqua inaspettatamente bruciato all’ultimo metro dall’arrivo. Ma da allora la composizione delle forze è cambiata e chi ha pagato lo scotto è stata Forza Italia che si è vista rimaneggiata da uscite, spontanee e  indotte , fino a perdere tutto quel vantaggio elettorale conquistato. Ed è per questo che l’alto là di Moles si è alzato di tono, facendo capire che o si trova un riequilibrio generale oppure si va allo scontro definitivo con conseguenze imprevedibili che possono portare anche ad elezioni anticipate. Ipotesi che non è affatto campata in aria, perchè, a fronte di probabili resistenze interne da parte di consiglieri che non vogliono perdere nemmeno un centesimo dei compensi, c’è un calcolo di interesse politico che maturerebbe mettendo insieme elezioni politiche e regionali, con la possibilità di provare un nome nuovo per la stessa compagine di centrodestra e di stoppare in tempo un possibile   processo di aggregazione del centrosinistra che ancora è lungi dal dispiegarsi. Una sorta di attacco preventivo all’opposizione, prima che trovi il tempo di organizzarsi. Non è diversa la situazione al Comune di Potenza, dove il braccio di ferro del Sindaco con Fratelli d’Italia e con Idea, che hanno alzato le loro richieste fino a renderle inaccettabili, ha oltrepassato i limiti della decenza e sta ponendo il Sindaco in una posizione mlto delicata , costretto, suo malgrado, ad offrire uno spettacolo di ingovernabilità all’indomani di un intervento di salvataggio finanziario della Regione motivato, manco a farlo apposta, da una esigenza di  governabilità della città che non è dato di vedere. Anche qui ,gli aggettivi sono stati usati tutti. Senza che abbiano minimamente scalfito la pelle dura degli interessati.

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